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Papà

Da Olivierifrancesco

Papà Papà sento il battito del tuo amore Nonostante io sia distante cento chilometri E sbroglio quel nodo di rabbia Mentre a fatica deambuli verso la poltrona Con le pieghe della vecchiaia che seguono i tuoi passi Ti sento papà Sento i tuoi errori che cedono il passo alla rassegnazione Non so se sono stato un buon figlio papà Il padre padrone che c’è in te ha sfornato traumi Il padre bambino che c’è in te ha regalato sorrisi Gli urli e il fascismo nell’imporre le tue idee Non cancellano quello che sento per te Quando stavo sulle tue spalle salendo le dolomiti Quando scappavo dalle api che tu curavi per farne miele Quando John Wayne in bianco e nero dalla televisione  sparava agli indiani mentre bambino dormivo sul tuo petto Non so se sono stato un buon figlio papà Anche nel silenzio l’amore parla E anche se non hai mai creduto in me Anche se ancora oggi vecchio e stanco imponi la tua visione Io ti amo papà Quello che più mi spaventa non sono le tue urla che col passare del tempo sono divenute sempre più flebili Quello che più mi spaventa è saperti freddo in obitorio Sono anni che mi preparo papà a quel giorno Anni in cui mi dico che sarò pronto Papà sento il battito del tuo amore Nonostante io sia distante cento chilometri E sbroglio quel nodo di rabbia Mentre a fatica deambuli verso la poltrona Con le pieghe della vecchiaia che seguono i tuoi passi Ti sento papà Sento i tuoi errori che cedono il passo alla rassegnazione La morte papà non mi fa paura La mia morte La tua mi terrorizza Gli urli e il fascismo nell’imporre le tue idee Non cancellano quello che sento per te Quando stavo sulle tue spalle salendo le dolomiti Quando scappavo dalle api che tu curavi per farne miele Quando John Wayne in bianco e nero dalla televisione  sparava agli indiani mentre dormivo sul tuo petto Altro non so dire Rimango muto come muto sei sempre stato quando cercavo un dialogo impossibile Anche nel silenzio l’amore parla E allora lasciamo parlare.
©OlivieriFrancesco

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