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PARIGI – LOUVRE (seconda parte) di Dolcipensieri

Creato il 20 giugno 2011 da Dolcipensieri

PARIGI – LOUVRE (seconda parte) di Dolcipensieri

Tappa LOUVRE: uno fra i musei più visitati al mondo e il più celebre. Si trova sulla RIVE DROITE tra la SENNA e RUE DE RIVOLI. La collezione del museo comprende alcune delle più famose opere d’arte del mondo: la Gioconda ne è la protagonista indiscussa. Ma prima di arrivarci, abbiamo passeggiato in RUE DE RIVOLI arrivando fino ad una piazza che si affianca al lato sinistro del Louvre; su di essa si affacciano le belle realizzazioni urbanistiche di Napoleone, opera di due architetti dell’imperatore, Percier e Fontaine. Nel tratto che costeggia il GIARDINO DELLE TUILERIES si erge un elegante porticato con numerosi negozi di moda e di articoli per turisti.

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I giardini delle Tuileries sono antichi in perfetto stile francese: come vi ho già fatto intuire, loro si estendono da PLACE DE LA CONCORDE al LOUVRE e dalla SENNA a RUE DE RIVOLI. Sono giardini in cui si diramano lunghi viali in lunghezza e larghezza; numerose statue e complessi marmorei furono costruiti per ornare i giardini.

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Dal 1914 i giardini sono considerati monumento storico nazionale ed incluso nel Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Questi giardini considerati una vera e propria meraviglia, sono un’opera commissionata da Caterina de’Medici nel 1564. Nel 1649, i giardini di Tuileries vennero ingranditi da Andrè Le Notre, il designer dei giardini di Versailles.

PARIGI – LOUVRE (seconda parte) di Dolcipensieri

PARIGI – LOUVRE (seconda parte) di Dolcipensieri

Ed eccoci al LOUVRE: il palazzo attuale è il frutto di una serie di costruzioni successive realizzate nel corso degli ultimi 800 anni. Il simbolo del museo è sicuramente la priramide posta nella piazza che serve da entrata principale al museo stesso. Si tratta di una piramide di vetro che lascia a bocca aperta per la sua bellezza e particolarità, inaugurata nel 1989. Parigi è una doppia città grazie alla sua articolata rete ferroviaria e della metro: infatti si può entrare al Museo del Louvre direttamente dalla stazione della metropolitana “Palais Royal – Musée du Louvre” che porta direttamente alla sale sotterranee del museo. La piramide ha poi un proseguimento a specchio precisamente all’interno del museo dove ci sono reception sia per i biglietti sia per informazioni di ogni genere. Vi è anche una galleria con numerosi negozi di ogni genere: ovunque campeggia il simbolo che caratterizza il Louvre. Oltre alla piramide, la Gioconda è simbolo di Louvre.

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Da brava italiana, sono subito corsa nella parte del museo dove vi è esposta la Gioconda e precisamente nella galleria dei dipinti: le collezioni di questo dipartimento rappresentano la storia della pittura europea della metà del XIII secolo fino alla metà dell’ottocento. Esse sono suddivise in tre grandi gruppi: la scuola francese con il maggior numero di opere, la scuola italiana e spagnola e le scuole dell’Europa settentrionale. Appena si entra nella galleria è un susseguirsi di famosissime opere italiane ma in assoluto quella dove vi è ammasso di gente è la Monna Lisa: posta quasi al centro di un’intera stanza, è protetta da una seconda parete con vetro spesso che opacizza un po’ la sua visione ed un cordone che allontana i visitatori. Intorno a lei opere di un prestigio notevole.

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A seguire le opere che più tenevo ad ammirare:

del Mantegna “San Sebastiano”

di Leonardo Da Vinci “Bacco”

del Veronese “Le nozze di Cana”

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di Paolo Veronese “La Cena di Emmaus”

di Andrea di Bartolo “La crocifissione”

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di Raffaello Santi “Ritratto di Baldassare Castiglione”

di Giuseppe Arcimboldo”Le stagioni”

di Annibale Carracci “Pietà con san Francesco e Maria Maddalena”

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de Il Caravaggio “Buona Ventura”

di Guido Reni “S. Pietro riceve le chiavi”

de Il Caravaggio “La morte della Vergine”

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de Il Caravaggio “Ritratto di Alof de Wignacourt”

di Andrea di Bartolo detto Solario “Testa di San Giovanni Battista”

di Antonello da Messina “Il condottiero”

di Jacques-Loius David “L’incoronazione di Napoleone”

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di Jean-Auguste-Dominique Ingres “Ritratto di M. Philibert Rivière”

di Thèodore Gèricault “La zattera della Medusa”

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Non mi sono persa “AMORE E PSICHE” del CANOVA: da quando l’ho studiata in storia dell’arte a scuola, mi ha sempre affascinato questa scultura e vederla dal vero è stato molto emozionante.

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Con un erotismo sottile e raffinato, una sensulità dolce e perfetta, Canoca ha raffigurato il dio Amore mentre contempla con tenerezza il volto di Psiche sua amata, ricambiato con una dolcezza di pari intensità. La scultura è realizzata in marmo bianco, liscio e perfetto.

Usciti dal LOUVRE, si può andare a visitare le PALAIS ROYAL: storico edificio, è posto di fronte all’ala Nord del Louvre. Al suo interno ospita il CONSIGLIO DI STATO ed il CONSIGLIO COSTITUZIONALE, oltre ad una sala della COMEDIE-FRANCAISE chiamata Salle Richelieu. Nel 1986 nel cortile del palazzo fu installata un’opera detta “Le colonne di Buren” dell’artista concettuale Daniel Buren appunto, composta da una serie di colonne a righe.

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Oltre la piazza, si estendono i curatissimi giardini aperti al pubblico. Particolare attenzione mi ha scaturito il piccolo cannone alla loro entrata. Questi giardini mi hanno rilassato: seduti davanti alla grande fontana su sedie di metallo verde sparse quà e là, l’arietta fresca ha fatto si che il mio riposso diventasse molto gradevole dopo la sfacchinata al museo. Posto ideale per leggere in tutta tranquillità e se in una giornata di sole, riscaldarsi al suo calore. E pensare che varcata una delle tante porte/uscite del museo, il traffico si estende nel suo più intrinseco caos e freneticità. Bellissima la scenografia delle piante che regalano al passaggio principale, un’atmosfera romantica di altri tempi formando una sorta di lunga cupola di fiori e foglie. Il palazzo fu voluto dal Cardinale Richelieu, con il tempo rimodernato e ritrasformato. Sotto i portici che costeggiano tutto un lato, vi sono negozi e bar di tutto prestigio.

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E’ un piccolo cannone munito di una miccia con polvere da sparo, con una lente d’ingrandimento, puntata verso il passaggio del sole lungo la linea del meridiano di Parigi. All’epoca, veniva usata per sincronizzare l’ora dei primi orologi; oggi suona una volta alla settimana a mezzogiorno in punto. L’iscrizione sulla base del cannone cita che “conta solamente le ore felici”.



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