Magazine Ciclismo

Parigi-Tours: a John Degenkolb l'ultima classica

Creato il 14 ottobre 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Ferdinando Cocciolo

John Degenkolb trionfa nella Parigi-Tours, l’ultima grande classica di una stagione avara di soddisfazioni per i colori azzurri. Marco Marcato autore di una corsa  generosa

parigi tours degenkolb PARIGI TOURS: A JOHN DEGENKOLB LULTIMA CLASSICA

au.eurosport.com

Ultimi scampoli di ciclismo, ma di grande ciclismo. In una stagione infinita, con corse impegnative, mai banali. Parigi-Tours (l’ultima grande classica del 2013), il Giro di Pechino a tappe valevole per il World Tour (dove è atteso tra gli altri nelle tappe in salita un Ivan Basso molto sfortunato e alla ricerca di rivincite), le ultime corse italiane, Giro dell’Emilia (trionfo di Diego Ulissi, dopo Coppa Sabatini e Milano-Torino) e Gp Beghelli. Insomma, un “piatto gustoso” per tifosi ed appassionati, che speravano nella vittoria di Vincenzo Nibali al Mondiale di Firenze e di un italiano al Giro di Lombardia.

Il bilancio del ciclismo italiano nelle grandi classiche è certamente negativo. Nessun podio, dalla Milano-Sanremo al Giro di Lombardia, e un solo corridore italiano vittorioso in una gara di un giorno World Tour, Filippo Pozzato al Gp Plouay, che non è una “gara monumento”. Quindi, la “storica” Parigi-Tours, una delle gare più antiche (si è svolta la 107esima edizione), la “superclassica dei velocisti” per antonomasia (che non sempre si è conclusa allo sprint) poteva e doveva rappresentare un’altra occasione di riscatto per i nostri, anche se ufficialmente non è più inserita nel circuito mondiale World Tour.

Così non è stato, a trionfare è stato uno dei velocisti attualmente più forti del panorama internazionale, John Degenkolb, 25 anni, che comunque riesce a difendersi bene anche nei brevi strappi, già vincitore di due classiche di un certo prestigio come il Gp Francoforte nel 2011 e la Vattenfall Cyclassics (meglio conosciuta come il Gp Amburgo) in questa stagione. Nessuna squadra italiana invitata, fatto negativo ed anche paradossale se si considera che, ad esempio, sulle strade francesi, in questi ultimi anni, si è quasi sempre comportato bene Filippo Pozzato, quarto nel 2009 e  in molte occasioni  all’attacco.

Ma erano attesi Marco Marcato della Vacansoleil ed Enrico Gasparotto dell’Astana (quinto al Lombardia), che in questo genere di percorsi si trovano bene, anche tatticamente, quando ci sono da interpretare due scenari diversi, gruppo ristretto dopo una gara da selezione, e gli attacchi individuali.  Degenkolb, Morkov, Demare, questo il podio della Parigi-Tours, che ha dato al tedesco la quarta vittoria in pochi giorni.

La “fuga del giorno” si forma intorno al chilometro 50, quando Martinez, Duval, Lander e Saramontis  prendono il largo arrivando ad avere sul gruppo un vantaggio vicino ai dieci minuti. Ma il gruppo, soprattutto le squadre dei velocisti, rimane tranquillo, ben consapevole che la corsa si deciderà  soprattutto negli ultimi chilometri e negli ultimi strappi. Tra i nostri, soprattutto un Marcato attento e determinato, che conosce bene questa classica avendola già vinta, ed aspetta l’occasione giusta per attaccare o fare selezione.

Si arriva così alla Côte de Cruche, dove praticamente esplode la corsa con l’attacco di Nichi Terpstra, seguito proprio da Marco Marcato. Un’importante anteprima di attacchi più concreti che possono dare una svolta alla corsa?

Macché, l’attento controllo della gara da parte della Argos-Shimano di Degenkolb non permette ai potenziali attaccanti di creare presupposti diversi per una gara che sembra proprio destinata allo sprint. Ma sulla Côte de Beau Soleil, punto cruciale, attacca nuovamente l’inarrendevole Marco Marcato. Quando rientrano Chavanel, Demare, Bol, Morkov, l’italiano  prova a rilanciare, ma la sua azione non è risolutiva e così in testa si ritrovano sette corridori, sino all’ultimo strappo di giornata. Vi sarà uno sprint, anche ristretto, oppure un “colpo di mano”, magari anche all’ultimo km, quello che può essere  decisivo?

Intanto, un forcing di Van Avermaet permette al gruppo, trascinato dalla Argos, di rifarsi sotto, e si arriva così a quattro km, all’imbocco di Tour. Bol tenta l’ultima sortita, ma il gruppo è immediatamente dietro, negli ultimi 500 metri, sulla mitica Avenue de Grammont, lo supera a doppia velocità, permettendo a John Degenkolb di trionfare imperiosamente.

L’Italia ancora a secco nelle classiche (Pozzato a parte a Plouay), speriamo di cambiar registro nella prossima stagione.

Per saperne di più, consulta l'articolo originale su:

http://www.postpopuli.it/30759-parigi-tours-john-degenkolb-lultima-classica/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=parigi-tours-john-degenkolb-lultima-classica


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :