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Parole di manzo

Creato il 01 giugno 2010 da Ilgrandemarziano
Parole di manzoI giornali si nutrono di parole. Le affettano, le cuociono (bollite, fritte, alla griglia), poi le mangiano, le digeriscono e infine le rilasciano nell'ambiente, spesso senza alcuna concezione ecologica, sempre sotto una forma diversa dall'originale. Per cui è curioso notare come d'un tratto certe nuove espressioni salgano alla ribalta grazie alla loro efficacia e alla forza del contesto in cui vengono usate. L'esempio tipico è quello di appiccicare il suffisso -opoli a qualsiasi tipo di intrallazzo tra affari e politica (tangentopoli, calciopoli, mensopoli, ecc.), praticamente l'omologo del -gate americano (watergate, sexgate, irangate, ecc.). Per cui presto o tardi ci ritroveremo anche una spettacolopoli, berlusconopoli, ciclismopoli, sanitopoli, giornalopoli, vaticanopoli, ecc. In questi ultimi giorni ho notato però un'altra locuzione che, potete giurarci, sta scalando la classifica dei modi di dire propri delle cronache. In effetti già un timido tentativo era stato fatto all'epoca del G8 del 2001, ma in quelle circostanze certi aspetti erano naturalmente da minimizzare, e quindi la "parola" fu presto messa in freezer in attesa di tempi migliori.
Ed eccola quindi ricomparire. Il contesto è diverso, ma la sua forza è immutata. E c'è da credere che stavolta avrà migliore fortuna perché utilizzata in un ambito prettamente metaforico, contrariamente alla situazione del G8 in cui la metafora, purtroppo, c'entrava poco o nulla. Insomma è spuntata in Italia la "macelleria sociale", cugina figurativa della "macelleria messicana". E già i linguisti prevedono per lei almeno un lustro di grandi successi. A tale proposito il governo si è già annodato il grembiule dietro la schiena e sta affilando le mannaie. Sindacati e opposizione hanno in mano il numerino per farsi servire. E i lavoratori dipendenti sono di là, nella stanza frigo, appesi a testa in giù come tanti quarti di bue. Le uniche speranze dunque si possono ormai riporre nella AssoCarni. L'Associazione Nazionale Macellai ha già infatti emesso un comunicato ufficiale in cui esprime profondo rincrescimento per la deriva lessicale, in quanto la nuova espressione è "altamente diffamatoria" nei confronti dei loro associati e della loro onesta, secolare e professionale attività rivolta al bene dei consumatori e che a causa di questa campagna denigratoria si sta già registrando un più che sensibile calo nelle vendite di bistecche. L'Associazione si è riservata dunque di intraprendere ogni azione legale utile a tutela dei propri iscritti. Quello che però forse ignorano, è che Tremonti è vegetariano.

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