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Parte il nuovo singolo-tormentone di Alessio Creatura

Creato il 25 giugno 2013 da Ilnazionale @ilNazionale

LAmore-anche-destate-Beppe-Mora-300x30025 GIUGNO -  A due anni dall’uscita del suo album d’esordio “Non ho più pace”, il cantautore vastese Alessio Creatura ritorna con un nuovo singolo e un album in progetto.

L’artista è stato disponibile a rilasciare un’intervista da cui, così pare, traspare di speranza e irrefrenabile voglia di musica, soprattutto ora che l’estate si fa sentire.

Alessio, pochi giorni fa, precisamente il 7 giugno, sei ripartito alla grande con il tuo nuovo singolo “L’amore anche d’estate”; suona molto come un tormentone estivo a sfondo rock. Cosa ti ha ispirato a scrivere questa canzone?

«Sì! È un singolo fresco, divertente, tutto da ballare!

Il brano non nasce esclusivamente con l’obiettivo di far divertire, perché è ironico e denso di spunti riflessivi. Del resto quello che dovrebbe fare un cantautore, è raccontare in maniera originale la vita.

Parlo dell’umana tentazione di sperimentare e ricercare, anche d’estate, l’amore, “gustando vite sempre meno nostre”, “divisi tra spiagge e realtà”. L’esistenza deve essere reinventata giorno dopo giorno, magari intrecciando relazioni che non ci facciano cadere nelle sabbie mobili della quotidianità.»

Potremmo quindi aspettarci un nuovo album per questa estate?

«Beh proprio quest’estate no, ma è un’idea che sto prendendo in considerazione.

Ho intenzione, dopo questa parentesi estiva che comunque a me è servita per spezzare un silenzio discografico durato due anni dall’ultimo mio album “Non ho più pace“, di cominciare a lavorare al nuovo disco a partire già da fine agosto.»

Dove potremo ascoltarti e vederti live?

«Ci sono diverse date live che farò un po’ in giro per l’Italia, ospitate in festival ed in trasmissioni tv.

Ad ogni modo chiunque fosse interessato a vedermi live può informarsi sul mio sito ufficiale www.alessiocreatura.com.»

Hai avuto la possibilità di aprire un concerto di Roberto Vecchioni: di chi altri ti piacerebbe poter avere la stessa occasione?

«Non solo di Vecchioni, ma anche di altri artisti che hanno fatto parte della grande musica italiana (Nomadi, Fogli ecc.).

Ce ne sono diversi, a dirti la verità, per cui mi piacerebbe aprire un concerto di Enrico Ruggeri, Eugenio Finardi, Gianna Nannini e tanti altri.»

Parliamo di te. Sei una persona che fa progetti ben definiti o sei da “carpe diem”?

«Entrambe le cose, faccio grandi progetti pur vivendo di “carpe diem” .

La forza per affrontare i grandi progetti la trovo proprio nel “carpe diem”, nel dar retta all’istinto, alla passione, al momento; solo così sento meno il peso dei progetti, quelli più ambiziosi.»

C’è qualche modello musicale a cui ti ispiri o che influenza il tuo stile o se, per così dire, uno “spirito libero”?

«Guarda ho ascoltato tanta musica italiana fin da piccolo.

Sono cresciuto con i cantautori emiliani e romagnoli, ho preso ed appreso da ognuno di loro, è ovvio che hanno influenzato e formato il mio stile.

Nelle mie canzoni ci sono coloro che ho ascoltato e continuo ad ascoltare più un pizzico di “Alessio Creatura”, quel pizzico che rende unica la mia musica.»

Hai mai pensato di poter scrivere canzoni in un’altra lingua e, poter superare un giorno, i confini nazionali?

«Assolutamente no, seppur segua la musica internazionale, quella straniera per intenderci, e ne sono attratto.

Nonostante tutto mi sento molto ITALIANO e trovo giusto che io rappresenti con orgoglio la lingua italiana con la mia musica.»

Passiamo ad un tema più delicato. Cosa ne pensi della situazione attuale di crisi che esiste anche nell’ambito musicale? Hai mai preso in considerazione alternative alla musica?

«Tutti i giorni prego che io possa trovare un’alternativa alla musica.

Tutti i giorni prego che io possa trovare una passione grande quanto quella per la musica.

Oggi è sempre più difficile fare l’artista ma anche esserlo.

Il discorso sarebbe troppo lungo e complesso, ad ogni modo è la passione che mi guida, è un amore incondizionato per la musica a farmi andare avanti per questa strada nonostante tutto.

Se il mio far musica passasse soltanto dal cervello e dal ragionamento, avrei già smesso. Il fatto è che la mia musica passa anche dal cuore e dallo stomaco.»

Gaia Corradino

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