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Partiti, same old story

Creato il 19 gennaio 2012 da Oblioilblog @oblioilblog

Partiti, same old story

Non basta una ventata tecnica per fare piazza pulita delle buone abitudini della Casta. Il governo è tecnico, ma il parlamento è ancora politico e qualche spazio di manovra per far firmare le tanto ben volute leggi ad hoc c’è sempre.

Capita così nel decreto Mille-Proroghe finisca un emendamento bipartisan che proroga la sanatoria per le affissioni abusive dei cartelli elettorali. Firmato Gianclaudio Bressa del PD e Gioacchino Alfano del PDL: tutti d’accordo quindi.

Non ci vuole ovviamente un governo di larghe intese perché i partiti apparentemente battaglieri e avversari si accordino sotto banco sugli interessi comuni. Si tratta infatti del sesto condono in dieci anni. Nel 2010 ce lo infilò la Lega, l’anno scorso stessa doppia firma di quest’anno. Praticamente dal 1996 è sempre stato tutto condonato. 

Non si tratta di bruscolini: secondo il segretario Radicale Mario Staderini le multe ai partiti per manifesti abusivi in tutta Italia supera i 100 milioni. La pratica dell’abusivismo è diventata talmente comune da far sembrare stolto chi non la adopera.

Grazie all’emendamento, i candidati furbetti se la caveranno con 1000 euro all’anno per ogni provincia. Per fare un esempio della cifra irrisoria, a Milano per la bollente campagna elettorale che ha visto la vittoria del sindaco Pisapia, le multe hanno toccato quota 6 milioni: 745 mila alla Lega, 776 mila a Rifondazione Comunista, 387 mila al PDL, 380 mila al PD, 187 mila all’IDV, 269 mila a Sel più quelle ai singoli candidati.

Nel registro degli ordini del Comune di Roma non è stato versato un euro a proposito da gennaio 2010 a ottobre 2011, pur pullulando la città di affissioni. In definitiva, sono stati spesi più soldi per la rimozione e la pulizia (57 mila euro) che quanti incassati (0 mila euro).

I Radicali hanno scritto una lettera al Premier per fermare la barbarie, un’azienda di Pavia ha perfino inventato una macchina per staccarli meglio dai muri. L’approvazione definitiva spetta alla Commissione Bilancio e il voto è atteso in giornata. Ma, essendo composto da politici, non sarà difficile prevedere l’esito.

Fonte: Il Fatto Quotidiano


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