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Paternità negata e riconosciuta

Creato il 12 ottobre 2011 da Federicobollettin
Ora si volta pagina
Il Mattino di Padova di oggi ha pubblicato un mio articolo sull'esito della vicenda che ha tenuto nel dubbio molte persone, in questi ultimi mesi. Nel frattempo il forum Manda un messaggio di sostegno si è arricchito di commenti profondi e intelligenti. Ha instaurato anche un rapporto con la madre del bambino di Spoladore. In certi post si è rivelata, confidata e sfogata.
Ora, con la sentenza del giudice del Tribunale dei Minori, si è voltata pagina. Ma un'altra è pronta per essere scritta. Quella che riguarda il riavvicinamento di un padre nei confronti del figlio, e viceversa. Quella di un uomo che decide di imparare a fare il padre, fino in fondo. Aldilà degli assegni di mantenimento!
Amici di don Paolo, aiutatelo!
di Federico Bollettin
Il tribunale degli uomini ha giudicato un uomo di Dio. La Verità ha vinto. La madre ha ottenuto giustizia. Il padre spirituale di folle è il padre biologico di un bambino di nove anni.
E adesso? Cambierà qualcosa? Mi risuona il ritornello del suo canto più famoso: soffierà, soffierà il vento forte della vita, soffierà sulle vele e le gonfierà di te… Ora che i dubbi sono stati spazzati via, chi dubita ancora dovrebbe allora dubitare della propria paternità o filiazione. Di tutto.
Banali e inutili i soliti dibattiti su celibato dei preti e castità, ormai Padova è la città dei preti innamorati e dei preti papà e la Curia non organizza nessun incontro per affrontare seriamente la questione.
Non è nemmeno il momento di esultare per l’esito di una sentenza sofferta, senza vincitori né vinti. Problematico sarebbe infine il silenzio e l’indifferenza delle centinaia di persone che continuano a frequentare i corsi del donPa, o che lentamente si stanno riversando in gruppi caratterizzati dal medesimo stile.
Mi rivolgo agli amici e alle amiche di Paolo: non abbandonatelo! Per un attimo guardatelo come uomo, semplicemente come uno di noi, con le sue difficoltà e le sue responsabilità. Ci saranno due, tre persone, particolarmente vicine a lui, che gli vogliono veramente bene e che lo possono aiutare?
Lo so, la risposta non è scontata, ma per ora è l’unica strada. Non sarò di certo io o il vescovo o i suoi fans che potranno farlo. Si tratta di accompagnarlo lungo un percorso di riavvicinamento al proprio figlio e al proprio essere padre. Riavvicinamento graduale, non imposto, ma certamente liberante. Per il suo bene e per il bene di tutte quelle persone che hanno trovato e continuano a trovare vantaggi e benessere dalla sua attività.
Proprio stasera, a meno che l’incontro non sia saltato, Paolo Spoladore terrà un corso su come spirito, mente e corpo parlano e comunicano tra di loro. Sul sito ki-ta.org si trovano le indicazioni: ore 20, Centro Il Bel Pastore, Santa Maria di Sala (VE).
Se qualcuno alzerà la mano e gli chiederà spiegazioni, ma soprattutto se qualcuno in privato lo farà riflettere, allora il corso sulla comunicazione avrà davvero dato i suoi frutti!
(da Il Mattino di Padova del 12 ottobre 2011)

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COMMENTI (1)

Da Viola
Inviato il 23 ottobre a 11:27
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visitando il sito kita si ricava che l'organizzazione fondata dallo stesso prete si occuperà di consulenze anche per coppie e genitori. quindi come poter aiutare lui se lui si propone agli altri come risolutore delle difficoltà che lui stesso non ha ancora risolto? come accompagnare un padre che non ne vuole assolutamente sapere della paternità al punto che per tanti anni impone il silenzio alla madre e poi davanti al mondo fa credere che la donna stia mentendo? si puo costringere un uomo così?grazie