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Paula McLain: quando Ernest Hemingway viveva a Parigi

Creato il 18 gennaio 2014 da Luoghidautoreblog

untitled1Nel romanzo Una moglie a Parigi  pubblicato in Italia nel 2011 da Neri Pozza, Paula McLain racconta le vicende di Ernest Hemingway dal punto di vista della sua prima moglie Hadley Richardson. Sono gli anni del soggiorno parigino, quando frequentando gli scrittori del tempo ed il salotto di Gertrude Stein, Hemingway tentava di affermarsi come scrittore. Era il 1921, aveva solo 22 anni ed era da poco sposato con Hadley che l’aveva seguito nella sua avventura europea. Paula McLain racconta che per scrivere questo suo romanzo è stato fondamentale il supporto dell’autobiografia di Hemingway (in Italia pubblicata da Mondadori con il titolo Festa Mobile) ma specifica: «La vera storia di questo matrimonio è così drammatica e complessa, ed è stata tratteggiata con tale maestria dallo stesso Hemingway in Festa Mobile, che il mio intento è diventato quello di scavare a fondo nei tracciati emotivi dei personaggi per gettare una luca diversa sui fatti accaduti, pur mantenendo una certa aderenza con la realtà».Abbiamo raggiunto Paula McLain che è stata così gentile da fornirci il materiale per realizzare questo nostro articolo ed ha risposto con piacere ad alcune nostre domande. I coniugi Hemingway inizialmente avevano ipotizzato di trasferirsi a Roma; seguendo poi il suggerimento di un loro amico, Sherwood Anderson, optarono per la Capitale francese. Sul rapporto che Ernest e Hadley ebbero con Parigi, Paula McLain spiega: «Ernest ha amato Parigi immediatamente – il loro quartiere operaio,  la dura e reale qualità della vita contadina. Credeva sotto un certo aspetto di non potersi fidare degli artisti che dicevano sciocchezze e bevevano sino alla nausea nei caffè. Era un tale purista allora! Hadley ebbe bisogno sicuramente di più tempo per lasciarsi entusiasmare dalla Parigi bohémien che non poteva essere certo più diversa da quanto aveva conosciuto a St.Louis. Quando iniziò a piacerle, fu soprattutto la vita intellettuale a suscitare il suo interesse, persone intelligenti e interessanti impegnate in qualcosa di nuovo e fresco. Amava la buona conversazione e non le piaceva essere messa in un angolo con le “mogli”, come spesso le capitò nel famoso salotto di Gertrude Stein». Attraverso gli occhi di Hadley comprendiamo che fu proprio Parigi a cambiare il loro matrimonio. Paula McLain prosegue: «La Parigi del dopoguerra sembrava crescere più instabile e disincantata rispetto ai valori tradizionali, più affascinata dalle novità scioccanti. Questo richiamo fu profondamente magnetico per Ernest e Hadley iniziò a chiedersi se conoscesse ancora suo marito, o se le piacesse il cambiamento che stava avvenendo in lui. Questa tensione cominciò a crescere sino a definire l’inizio della loro fine – che è anche più tragico quando veniamo a sapere che Ernest avrebbe in seguito dato qualsiasi cosa per tornare alla naturalezza e alla felicità perfetta della Parigi più semplice, alla migliore parte della sua vita con Hadley». Alla nostra domanda se ha avuto modo di visitare i luoghi in cui ha ambientato il romanzo ed in particolare Parigi, Paula McLain risponde: «Ho visitato Parigi e Pamplona (anche se non durante la festa di San Firmino) e ho provato il più sorprendente (quasi metafisico) senso di collegamento con i miei personaggi, con le ricche esperienze che hanno condiviso in quei posti, con le loro perdite e dolori.  Ho visitato il loro primo appartamento a Parigi, lo studio dove Hemingway lavorava, tutti i meravigliosi caffè- tutto ancora lì e accessibile. E’ stata un’esperienza meravigliosa e assolutamente imperdibile».

Anche il prossimo lavoro di Paula McLain sarà ambientato a Parigi, sta infatti lavorando ad un romanzo storico su Marie Curie. Attendiamo con curiosità la prossima pubblicazione.

Indirizzi a Parigi:

Appartamento di Hemingway
74, Rue Cardinale Lemoine - 75005 Paris  (terzo piano).

Studio di Hemingway
39, Rue Descartes – 75005 Paris

Parole di Ernest Hemingway su Parigi in Festa Mobile, una delle citazioni più celebri:

«Se sei abbastanza fortunato di aver vissuto a Parigi come un giovane uomo, allora per il resto della tua vita ovunque andrai, sarà con te, a Parigi è un continuo banchettare».

Per approfondire la biografia dello scrittore americano suggeriamo anche la lettura di Hemingway di Fernanda Pivano, edito da Bompiani.


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