Magazine Diario personale

Paura

Da Barbaragreggio
Paura

Paura. Ho paura, un sentimento imprevisto che mi pervade il corpo. Chiudendo gli occhi posso vedere la lama sottile sfregiare i petali del mio animo, con tagli netti e divergenti affonda in angoli finora sconosciuti.

Respiro piano, non interrompo il silenzio corposo della notte. Cammino verso il porto, costeggiando il muretto che divide la strada dal mare. Le onde si infrangono sulla spiaggia in un lento amplesso rigenerante, il vento muove appena i capelli che sbucano dalla sciarpa avvolta attorno al collo.

Mi siedo, senza un vero motivo. Il cemento del marciapiede è freddo contro i jeans slavati. Il cuore pulsa tranquillo, in disaccordo con il resto del mio sentire. Mi rialzo, veloce, uno scatto improvviso. Non so come mi ritrovo sul bordo del muretto, a precipizio sul buio languido delle acque salate. Mi volto, imploro perdono al faro. Faccio un balzo in avanti e trattengo il fiato.

Il fondale scompare sotto i miei piedi, la superficie si allontana dalla testa. Fluttuo in un nulla fatto di sale e lacrime. Cerco di azzerare il pensiero, ma fallisco. Una spinta dal basso mi riporta in superficie, sdraiandomi sulla linea increspata delle onde. Respiro veloce, quasi un rantolo nel cuore della notte. Arrivo alla spiaggia stremata. Mi guardo attorno, le luci della città ammiccano benevole. Il faro mi illumina con un raggio di vita. Il mare mi ha appena rifiutata.

Sorrido. Non ho più paura.

Ora so, comprendo e sorrido. Il mare sei tu. Silenzio che salva e rigenera. Attesa di nuovo vigore e coraggio. Mi siedo sulla sabbia e guardo verso sinistra, sbirciando le luci della tua città, indovinando dove il tuo corpo stia cercando sollievo. Mi volto e pian piano torno in albergo. Ripartirò domani, all'alba. Di te altro non conosco.

Mi sveglio di soprassalto. Sudata cerco l'interruttore e accendo la luce. I ricordi dell'incidente mattutino in spiaggia si sono trasformati in un sogno assurdo e rivelatore. Non ho mai pensato di farla finita. Mai. Assurdo. Eppure la sensazione di benessere provata a riva mi scalda il cuore. Rivelatore. Non cerco spiegazione logica ai trambusti notturni, so solo che il giorno in cui ti paleserai sarò lì, al tuo fianco. In quell'angolo di mondo dal quale non mi sono mai mossa.

Spengo la luce, mi volto e torno a dormire. Domattina all'alba riparto.

Barbara Greggio


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