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PAVIA. Dove andranno gli abitanti delle case di via Porta a rischio di sfratto entro il 31 marzo?

Creato il 16 febbraio 2016 da Agipapress
PAVIA. Dove andranno gli abitanti delle case di via Porta a rischio di sfratto entro il 31 marzo?PAVIA. Un mese e mezzo per trovare una soluzione per i residenti a rischio sfratto di via Luigi Porta. Gli alloggi Erp situati in quella zona verranno presto ristrutturati nell'ambito della convenzione siglata oggi fra Comune di Pavia e Diocesi.
Entro il 31 marzo dovranno essere pertanto sgomberati.
Chi vi abita attualmente è senza lavoro, con famiglia a carico e gravi problemi di reinserimento nella società. Youssef Ibrahim Ashraf, 34 anni, moglie disoccupata e due figli di 1 e 4 anni, ha subito un intervento al cuore che gli impedisce di svolgere alcune mansioni. 
"Gli assessori mi hanno promesso che, se mi impegno a cercare un'altra casa, provvederanno al pagamento della caparra. Ma nessun privato mi affitterà mai un appartamento se non lavoro. E poi come farei ad andare avanti a pagare?". 
Stessa situazione per la vicina di casa, Antonietta Accarino. "Lavoro 3 ore al giorno e sono l'unica a farlo nella mia famiglia composta da sei persone - spiega - non so più dove sbattere la testa". Mentre parla, la raggiunge il marito, Fabio De Finis che estrae dal giubbotto una busta piena di curriculum. "Non è vero che non voglio lavorare - sottolinea - ma nessuno si fida a darmi un'occupazione". 
PAVIA. Dove andranno gli abitanti delle case di via Porta a rischio di sfratto entro il 31 marzo?"Il villaggio San Francesco, propostoci dall'amministrazione, è pieno di drogati e di gente pericolosa - rincara la dose la moglie - non mi fido a far vivere lì i miei figli". 
Questa mattina Youssef e Antonietta si sono pertanto recati a Palazzo Saglio insieme con alcuni rappresentanti dell'Assemblea per il Diritto alla Casa, per rivendicare il loro desiderio di riavere alloggio e occupazione. 
"Il nostro obiettivo è aiutarli a riconquistare un minimo di autonomia - ha garantito l'assessore Alice Moggi -. Oltre al villaggio San Francesco abbiamo proposto loro di aiutarli a cercare un alloggio privato. Alcuni di loro sono più aggressivi, altri più disponibili al dialogo: li invitiamo ad avanzare loro stessi proposte, che ovviamente non siano restare in via Porta. Valuteremo la possibilità di offrire garanzie a proprietari privati per affittare alloggi a questi nuclei familiari o di aiutare il loro reinserimento lavorativo attraverso dei voucher. Con gli strumenti che abbiamo a disposizione non possiamo fare altro".
Serena Baronchelli

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