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PAVIA. Il consiglio comunale aperto approva un ordine del giorno a sostegno della Maugeri

Creato il 13 dicembre 2014 da Agipapress
PAVIA. Il consiglio comunale aperto approva un ordine del giorno a sostegno della Maugeri PAVIA. Le istituzioni lombarde fanno rete per aiutare la Fondazione Maugeri a superare le difficoltà che sta attraversando.  Durante una seduta straordinaria del consiglio comunale che si è tenuta ieri sera all’Aula Magna del Ghislieri, è stato ufficialmente approvato un ordine del giorno a sostegno dell'istituto pavese. Il documento (di cui proponiamo il testo nelle due foto seguenti) esprime il supporto dei membri del consiglio ad ogni strategia tesa ad attuare piani di risanamento che gravino il meno possibile sulle retribuzioni, nonché l'impegno a utilizzare gli strumenti istituzionali necessari per preservare la "mission" della fondazione, ovvero quella di fornire un servizio alla cittadinanza. PAVIA. Il consiglio comunale aperto approva un ordine del giorno a sostegno della Maugeri PAVIA. Il consiglio comunale aperto approva un ordine del giorno a sostegno della Maugeri In molti ieri sera hanno espresso la loro piena solidarietà ai lavoratori della Maugeri, presenti in aula Magna con alcuni striscioni che riassumevano perfettamente il grado di esasperazione cui sono giunti negli ultimi mesi. "Siamo trattati come merce di scambio - ha sbottato Maria Leonilde Dichiarante a nome di tutti i dipendenti - si sta svolgendo sulla nostra testa una speculazione finanziaria di cui questa è solo la punta dell'iceberg. Si privilegia il profitto e si sacrifica l'attività in nome di un maggior guadagno. Vogliamo un piano organizzativo reale, non solo dichiarato".  "Con che spirito si può affrontare un tema come questo? - si è chiesto il sindaco Massimo Depaoli - Intendiamo mantenere un livello di qualità apprezzato a livello nazionale. Il caso Maugeri deriva da un'errata gestione precedente della res publica ma la partita non è ancora finita".
"Chi meglio di me può dire cosa rappresenta la Maugeri nella realtà italiana? - ha chiesto ai presenti l'assessore regionale alla Sanità Mario Melazzini - Regione Lombardia ha incontrato le sei ASL su cui gravitano gli istituti lombardi e ribadisce la necessità di salvaguardare al cento per cento la professionalità e tutti i rami d'azienda".
"Questa non è una vicenda locale - ha sottolineato con vigore la consigliera regionale M5S Iolanda Nanni - la questione avrebbe dovuto essere tempestivamente affrontata sul piano nazionale, ma il silenzio, a volte, può essere una risposta in politica".
La ferma volontà di agire concretamente per modificare l'attuale status quo è stata successivamente espressa anche dal consigliere regionale Lega Nord Angelo Ciocca, dal consigliere regionale Pd Giuseppe Villani, dall'onorevole Chiara Scuvera, dal senatore Luis Alberto Orellana e da tutti i capigruppo del consiglio comunale pavese.
"Non possiamo nascondere che la caduta dei ricavi dal 2011 al 2014 sia un fatto pesantissimo da assorbire - ha riconosciuto amaramente il direttore generale della Fondazione Fabrizio De Matthaeis - il sistema bancario non sta aiutando, ma desideriamo che la Fondazione esca da questo percorso più forte di prima".
I sindacati si stanno mobilitando con ogni loro forza per trovare una via d'uscita che salvaguardi il capitale umano ancor prima di quello economico. "Urge dare una prospettiva di continuità aziendale - ha dichiarato Gilberto Creston responsabile sanità CGIL intervenuto in rappresentanza di tutti i sindacati - la cattiva gestione del settore a livello nazionale ha coinvolto anche la nostra regione,ma rifiutiamo categoricamente di passare da un contratto di sanità pubblica a uno di sanità privata: anche se non tutti se ne rendono conto, le differenze sono abissali". Ma nessuno, in fondo, perde la speranza. "Si vive anche di sogni" ha affermato Francesco Signorelli (USB).  a cura di Serena Baronchelli

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