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Perchè, in due parole, considero che analizzare l' attualità con la sola lente "geopolitica" sia una boiata pazzesca

Creato il 03 settembre 2011 da Bruno

Sostanzialmente per 3 motivi ( ma vado di fretta, per rispondere brevemente ad un interlocutore ), di ordine:
- Giuridico
- Etico
- Economico

Vediamoli brevemente nella loro specificità.
Motivo Giuridico:  ma insomma, vogliamo mettercelo in testa una volta per tutte che parlare di "Stati-Nazione", e di rapporti tra stati, in uno scenario ( ripeto: ormai esteso a tutto l' Occidente ) dove lo Stato non è più padrone della Banca Centrale, non è più padrone di condurre una politica che non sia mera esecuzione di ordini sovranazionali, non è più padrone di legiferare, nè di applicare le rimanenti leggi costituzionali in quanto già sottomesse a trattati trasnazionali, non è più padrone di sviluppare una politica economica reale, in una parola non è più padrone di autodeterminarsi nè di cercare una propria indipendenza, non è più padrone della propria moneta  ... beh, non è più padrone di un bel cazzo.
In uno scenario del genere parlare di "via politica" è pura follia, in quanto "l' Italia", come l' Europa, la Francia, la Germania, gli stessi Usa non sono che una finzione scenica, uno specchietto per allodole usato solo per tenere buono il popolo bue mentre lo si munge. ( A questo solo ultimo scopo serve mantenere i confini geografici e l' illusione di uno stato ).
Falso profeta è dunque chiunque proponga una "via politica" assolutamente non perseguibile in questo stato di cose, in quanto ogni "leva" di concreta influenza sulle scelte al vertice ci è stata criminalmente sottratta dal vertice stesso.
Ogni vera azione "politica", in tale scenario, è del tutto impedita.
Mettetevelo in testa: si tratta di una lotta di classe tra voi ( popolo ) e l' èlite dei ricchi; una lotta che è già stata vinta dai secondi: ora resta solo da vedere quale organizzazione pratica si daranno. Noi a questo punto possiamo solo blaterare sui nostri inutili blog e sperare nel meno peggio: anche il tempo delle rivolte è passato ( se mai ne sia esistito uno ).
Motivo Etico:  la "geopolitica" dovrebbe essere l' estensione fuori dei confini nazionali di un concetto di POLITICA già ben chiaro, e si suppone FUNZIONANTE, applicato all' interno del singolo stato. Ora, cosa è la "politica", nella sua accezione semantica ?
Semplicemente stabilire la priorità dei valori a guida di una comunità. Una politica "etica" dovrebbe quindi innanzitutto privilegiare valori quali la vita ed il benessere della popolazione, nei massimi termini permessi dal sistema di governo.
"Vita e benessere" sono due termini che fanno leggermente a pugni con "Guerra e Sfruttamento", n' est-ce pas ???
Ergo, considero semplicemente "non etico" parlare di geopolitica in termini di opportunità di sfruttamento di risorse e opportunità economiche.
La "Politica" ( con la maiuscola ) deve esistere proprio per rendere sempre e comunque inaccettabile la guerra, a difesa della vita ad oltranza: in una vera ottica di etica politica i conflitti vanno affrontati e risolti con la DIPLOMAZIA, non con la guerra, che deve rimanere l'estrema ratio di difesa
( mentre oggi la si usa per "andare a far la spesa" ).
Chi ha sempre in bocca le strategie geopolitiche parla da militare, ma si dimentica dei MORTI che lascia sul percorso: e per me ha già fallito il suo compito, ha già scambiato il senso delle priorità, ha già tradito la politica stessa.
Motivo Economico:  L' economia finanziaria trasnazionale ( leggi: organismi astratti sovranazionali e loro azionisti ben poco astratti ) sono fin dalla loro comparsa molto più forti degli stati che ancora esistevano: figurarsi ora che gli Stati non esistono più. Parlare di dinamiche globali come dinamiche tra Nazioni è quindi un controsenso in termini: gli ultimi attualissimi esempi ci hanno ribadito, se ancora ce ne fosse stato bisogno, come non le "Nazioni", ma gli "Organismi Sovranazionali" sono i veri attori attuali, contro i quali l' opinione pubblica non può più una cippa: per questo fanno quel che vogliono, sbattendosene altamente del "popolo" che va, se ci si vuol prendere la briga, disinformato ... ma che venga disinformato o correttamente informato non incide comunque sull' agenda di viaggio, in quanto ormai privato di qualsiasi decisionalità e possibilità di intervento.
L' informazione mediatica diventa quindi solo uno strumento stesso della strategia economico-militare in gioco: non si rivolge "alla gente", ma ai generali e alle borse finanziarie.
Analogamente l' attuale "Impero" non è più l' "America" geograficamente intesa, ma uno "SCHEMA", una sistema internazionale di forze ( economiche, finanziarie, mediatiche, bancarie, militari ) che raggruppa via-via i "Nobili" dei vari feudi in coalizioni formate ad hoc per il conseguimento di personali e specifici vantaggi economici. Fondamentalmente mirante a togliere la "popolazione" dal beneficiare di servizi che non siano strettamente controllati dalla "Nobiltà" stessa.
E' ovvio aspettarsi quindi un sistema di guerra perenne, non imputabile alla volontà di dominio di questo o quello stato, ma a questa o quella coalizione di "nobili". Ai quali non frega una cippa del "benessere interno della popolazione" che è anzi, come già detto in più occasioni, il loro principale nemico: la "sovranità popolare" è esattamente la prima cosa che il sistema bancario occidentale si premura di togliere a popoli e nazioni controllate.
Sono tempi duri per gli spalma-spalma: il neo-colonialismo mantiene del vecchio solo il termine linguistico, e nient' altro, in quanto oggi condotto non da questa o quella superpotenza ma da una aggregazione trasversale di superpotenti che si organizzano tramite istituzioni astratte e sovranazionali, giuridicamente autonome ed intoccabili.
Detto questo, spero davvero che al di fuori dell' Occidente si guardino bene dal seguire la nostra stessa follia.  E che magari ci mettano anche una manina, perchè no ... e speriamo che nel frattempo arrivi Shpalman.
......

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