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Perché viaggi? Perché mi hanno insegnato a volare

Creato il 23 maggio 2014 da Marika L

Mi hanno insegnato a volare fin da quando ero bambina e a stento riuscivo a reggermi su due gambe per muovere i primi passi. Mi hanno insegnato quanto sia importante viaggiare. Mi hanno insegnato che il mondo non ti aspetta e se vuoi tenerlo in pugno devi andare a prendertelo. Poi, però, mi hanno insegnato che in realtà nessuno è padrone del mondo, perché esso è di tutti e come noi ci sono tante altre persone con un colore di pelle diverso, con un’etnia e modi di vivere opposti ai nostri, ma che vanno rispettati allo stesso modo.

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Mi hanno insegnato a volare quando mi hanno imposto di non sentirmi migliore di nessuno, anche se quella persona è vestita di stracci. Mi hanno insegnato a stringere la mano e ad essere educata a prescindere, anche con chi non lo è. A sorridere a chi ha gli occhi di una forma diversa e a chi è gentile con me. Mi hanno insegnato a prendere la metropolitana ed a non avvicinarmi troppo ai binari. Mi hanno insegnato che quella del volontariato è un’esperienza che prima o poi dovrò fare perché ti scava dentro e rimane incancellabile.
Mi hanno insegnato quanto sia importante parlare inglese, perché quando si tratta di rapporti interpersonali la comunicazione viene prima di tutto. E poi, malauguratamente, mi hanno insegnato anche ad essere fin troppo chiacchierona.

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Mi hanno insegnato a non aver paura di andare dall’altra parte del globo, ad immaginare la magia di ogni luogo vicino o lontano. Mi hanno insegnato ad avere pazienza nel cercare voli, nel selezionare l’alloggio. Mi hanno insegnato a vivere ogni mio viaggio con entusiasmo e a guardare con occhi curiosi ciò che mi circonda.
Cosa più importante di tutte, mi hanno insegnato a volare facendo sacrifici, conciliando studio e passione, mettendo su una bilancia i miei interessi per scegliere in totale autonomia. A patto di scegliere.

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Mi hanno insegnato quanto una cosa guadagnata tramite il proprio lavoro ed acquistata con i propri risparmi abbia tutto un altro sapore. Mi hanno insegnato a volare dando il giusto valore ai soldi. Mi hanno insegnato a mettermi alla prova, a superare i miei limiti ed a trasformare ogni “Non ce la farò mai” in un “Ce la posso fare”. Mi hanno insegnato che ognuno sceglie la propria tipologia di vacanza, ma che ad un certo punto bisogna uscire dal villaggio all inclusive per accrescere i propri orizzonti ed aprire la mente verso nuove culture.
Di conseguenza, mi hanno insegnato che c’è sempre qualcosa da imparare.

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Mi hanno insegnato a volare facendomi scivolare addosso i commenti degli invidiosi e ad apprendere con umiltà dalle critiche di chi vuole migliorarmi. Mi hanno insegnato ad essere prudente, soprattutto quando non sono a casa mia. Mi hanno insegnato ad esplorare il mondo rispettando le regole che qualsiasi parte ne detta. Mi hanno insegnato ad essere generosa e a godere delle piccole cose perché il mondo è bello in ogni più impercettibile sfumatura e ciò che a noi sembra niente per qualcuno potrebbe essere tutto.  

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Mi hanno insegnato a volare quando mi hanno detto cosa è giusto e cosa è sbagliato fare in alcuni luoghi della Terra e, per quanto riguarda gli altri, mi stanno insegnando a scoprirlo da sola. Mi hanno insegnato ad essere una sognatrice. Mi hanno insegnato a trasmettere le mie passioni e a farle uscire fuori con entusiasmo perché esse sono ciò che noi siamo ed è questo il motivo per il quale ho dato vita a Gate 309, perché per me quando dici mondo dici casa.

Ed è questo anche il motivo per il quale per me è fondamentale viaggiare.
Perché ho alle spalle mamma è papà, due colonne indistruttibili che mi hanno insegnato a volare, a capire quanto sia importante credere in ciò che ci rende vivi.

Ah, dimenticavo.
Mi hanno insegnato anche un’altra cosa: bisogna avere rispetto, umiltà e tanta ammirazione per le persone che a stento arrivano a fine mese e per le quali il viaggio è l’ultimo dei pensieri.
Poi io, da sola, ho imparato anche la lezione contraria valida per le persone che a fine mese ci arrivano eccome.
Quando qualcuno vi dice “Come vorrei viaggiare quanto te, beata te che ti bastano i soldi” e poi il giorno dopo vi mostra orgoglioso il suo nuovo acquisto firmato da 300 euro -che, sono convinta, è l’ultima delle priorità per un viaggiatore- c’è solo una cosa da dire: MA VAF*******!

Rispettate ciò che siete e ciò che vi rende felici e portate la vostra idea avanti con tutte le vostre forze, a prescindere dal fatto che sia una borsa, un viaggio, un telefono o qualsiasi altra cosa.

Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede, avevamo molta strada da fare.
Ma non importava, la strada è la vita.
Jack Kerouac


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