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Petite-Terre. Succede in primavera

Creato il 02 maggio 2014 da Seasunstories @seasunstories

TurtleOra mi direte che due mesi nei Caraibi sono ancora pochi per dichiarazioni così categoriche, che non ancora visto Le Granadine, San Blas e qualche altro centinaio di isole fantastiche, però io il mio piccolo paradiso l’ho già trovato, ed é stato amore a prima vista, un colpo di fulmine in piena regola.
La settimana scorsa io e Louis abbiamo trascorso qualche giorno a Petite Terre, una riserva naturale a poche miglia da Guadalupa. Spiaggia di sabbia finissima, acque trasparenti, vegetazione selvaggia. E fin qui tutto nella norma, i Caraibi in tutto il loro splendore, niente di nuovo.

Finché non ti armi di pinne (assolutamente necessarie, c’é una corrente pazzesca!), occhialini e boccaglio e, come Alice nel paese delle meraviglie, ti lasci scivolare giù, oltre la linea dell’acqua. No, non c’era un coniglio bianco di sotto, scemi, però c’erano banchi di pesci di ogni colore e dimensione, piccole mante, famiglie intere di aragoste, con mamma aragosta e papà aragosta di 4 o 5 kg e i piccoli che sbirciavano curiosi con le antenne fuori dalle rocce. Tartarughe, tante tartarughe, che se non stai attento te le ritrovi al lato e schizzi fuori dall’acqua per la sorpresa, E per finire, udite udite, ci sono pure alcuni barracuda, nuotano lentamente, quatti quatti si avvicinano alle barche, se li incroci in acqua rimani pietrificato di fronte a quella bocca decorata da due file di denti sporgenti e affilati, si, m’é successo, e Louis ci ha fatto pure un video, sai che ridere. In realtà di barracuda ne abbiamo visto uno solo e, chiacchierando con altri che a Petite Terre sono di casa, sembrerebbe che c’é solo lui, niente famiglia, e che si é così abituato alla presenza delle barche e dell’uomo che nuota pacifico con tutti gli altri, pesci e non.

La cosa fantastica é che tutti questi animali che popolano il micro universo marino di Petite Terre sembrano sapere che tu, uomo predatore pescatore, non li puoi toccare, sembrano sapere che casa loro é una riserva naturale perché non si spostano di un millimetro quando ti notano, anzi, se rimani fermo é possibile pure che qualche tartaruga ti si avvicini. Penso alle aragoste che abbiamo visto e radiografato nella laguna di St. Francois, noi e gli abitanti delle altre 30 barche in laguna, se solo sapessero che l’Eden é così vicino, vi immaginate la migrazione di massa?

Poissons
barracuda-petite-terre
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Una raccomandazione importante, amici. In posti come Petite Terre é importante nuotare rilassati e senza fronzoli, niente orecchini, collane o orologi, niente costumi con perline e brillantini, insomma niente che luccichi nell’acqua e che possa spaventare o, peggio, innervosire i pesci.

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E poi succede pure che te stai tranquillo in barca quando uno, due, tre piccoli uccellini iniziano a svolazzare in pozzetto a suon di cip cip. Il messaggio é chiaro, o per meglio dire é chiaro da quando ho capito che qui ai Caraibi la cosa funziona così. Cip cip pronunciato quando loro sanno che puoi sentirli significa Zucchero! Zucchero!

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E zucchero sia, anche se mi viene il dubbio che forse non avremmo dovuto, per via delle restrizioni nella riserva … vabbé, comunque, loro hanno gradito, ed era zucchero di canna, mica zucchero bianco raffinato industrialmente, je! Hanno gradito a tal punto che giorno dopo giorno abbiamo visto aumentare il numero dei commensali. Una sera abbiamo ritirato il piattino con lo zucchero per via della pioggia. La mattina dopo manco il tempo di prendere un caffè e ci siamo ritrovati gli uccellini in casa che entravano dalla porta e uscivano dalla finestra di fronte, un coro in fila indiana. Abbiamo rimesso subito il piattino dello zucchero al suo posto, pure perché i furbacchioni con la scusa della manifestazione di protesta ne avevano approfittato per sbirciare dentro casa e credo proprio che avessero già adocchiato le banane.
Lo so che qui ai Caraibi non ci sono le stagioni come le intendiamo in Europa, però gli uccelli plataneri, che é come si chiamano questi adorabili pulcini gialli volanti, mi hanno fatto pensare all’arrivo delle rondini al mio paese, in Italia. Ed é così che, lontana mille e mille miglia dai prati in fiore della mia Lucania, con qualche settimana di ritardo sul calendario ufficiale, anche qui ai Caraibi ho respirato aria di Primavera.

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