Magazine Cucina

Piada blues: la dura vita del soccorritore di naufraghi.

Da Andantecongusto @Andantecongusto
Sono stanco - Mina
Piada blues: la dura vita del soccorritore di naufraghi. Arrivo a questa nuova sfida MTC con la lingua a penzoloni, trascinandomi sui gomiti come un marines in azione, solo che non ne ho né la dignità né il fisico e soprattutto non sto passando sotto il filo spinato ma sotto il tavolo della mia cucina.
Che ultimamente non è più un tavolo ma un ricettacolo di qualsiasi roba dato che ho smesso di mettere a posto quel che tiro fuori.
Spero che luglio finisca in fretta e l'MTC si conceda una meritatissima vacanza perché le ultime prove sono state davvero provanti!
La mia situazione nelle ultime settimane è la seguente: figlia dodicenne in vacanza, marito spesso via per lavoro. Io che lavoro in cucina!
La preadolescente ha preso ormai definitiva residenza sul divano.
Si alza all'alba di mezzogiorno, scende con portamento da "nonmorto" priva dell'uso della parola e si lancia con peso da "nonmorto" sul divano.
Come un naufrago che si tiene aggrappato alla sua zattera, resta lì tutto il giorno con sguardo che vagola da cellulare a televisione.
Parla. Anche. Ogni tanto, per dirmi "mamma vieni che devo farti vedere questo" e mi mostra l'ennesimo video ad alta densità ormonale dei suoi 1D, uno di quelli che ho già visto una quarantina di volte.
Dopo ricevuta la mia approvazione, ritorna in standby e ripiomba nel silenzio delle sue cuffiette.
Non si alza neanche per mangiare.
Tanto il tavolo è occupato.
Le porto il cibo sulla zattera...i piatti li lascia sul mare del tappeto in attesa che il passaggio della corrente se li porti via.
Quando il silenzio è troppo, mi affaccio dalla cucina per guardare che non sia passata dallo stato di "nonmorto" a quello catalettico e le chiedo se almeno è andata in bagno.
Che per una preadolescente è come chiedere se ha detto le preghiere.
Perché il bagno è la stanza della casa utilizzato solo in caso di reale emergenza. Quindi praticamente mai.
Per cui potete anche immaginare, in questa estate precoce, quali fragranze si librino nel mio salotto.
Ogni tanto mi vengono dei magoni, perché la memoria purtroppo non mi impedisce di ricordare com'ero io alla sua età: una cavalla impazzita che viveva in cortile dalla mattina alla sera, costruiva rifugi "antibabbo" dentro cespugli inespugnabili, si maciullava ginocchia ed altre parti del corpo sfrantumandosi con i pattini sull'asfalto e quando finalmente l'energia cominciava a lampeggiare, si piazzava con un libro in cameretta. Noia era una parola che non esisteva nel vocabolario.
Mentre lei me lo dice almeno 5 volte al giorno. Una novella "chebarbachenoia".  Fino a che non mi comunica che fra un'oretta viene la sua amica taldeitali a giocare con lei.
Domino la mamma malmostosa che gradirebbe essere preavvisata 24 ore prima e cerco di vedere il lato positivo della cosa: almeno esce un po'.
Invece adesso i naufraghi sulla zattera sono due, entrambi con pollici opponibili attivissimi su tastiera touch screen, tutti e due con cuffiette condivisibili, tutti e due silenziosi e amorfi.
Mi chiudo in cucina a lavorare lasciando due "nonmorti" a decomporsi sul mio divano rosso vermiglio e mi consolo: fra due anni sarà peggio!
Piada blues: la dura vita del soccorritore di naufraghi. Non vi aspettate nulla di che dalle mie piade.
Mai come questa volta gioco solo per partecipare.
Per me la piadina è sinonimo di fast and easy.
Veloce e semplice. Non per niente in Italia abbiamo la più grande varietà di insaccati e formaggi del mondo.
Quindi il leit motiv delle mie piadine è un formaggio, un insaccato, un vegetale.
Buttati dentro in ordine rigorosamente sparso.
Che è quello che io mi aspetto da una piadina. Possibilmente veloce, possibilmente facile, possibilmente saporita.
E siccome devo produrre queste cose per i naufraghi di cui sopra, l'impegno è stato minimo e lo sforzo neuronico identico.
Per la piadina - Ricetta meravigliosa di Tiziana l'Ombelico di Venere
500 g di farina 00
125 g di acqua
125 g di latte parzialmente scremato
100 g di strutto a temperatura ambiente
15 g di lievito per torte salate
10 g di sale fine
1 pizzico di bicarbonato di sodio
Piada blues: la dura vita del soccorritore di naufraghi. Vi riporto fedelmente la ricetta di Tiziana perché è chiarissima e molto ben spiegata:
Fate scaldare al microonde il latte e l'acqua per pochi secondi in modo che siano tiepidi. Lasciate ammorbidire lo strutto mezz'ora circa fuori dal frigorifero. Su di un tagliere disponete la farina e fate un buco al centro con la mano. All'interno mettete lo strutto a pezzetti con il lievito, il bicarbonato e il sale, schiacciatelo con la forchetta per ammorbidirlo, aggiungete l'acqua e il latte. La consistenza inizialmente potrebbe essere un pochino appiccicosa e la pasta si attaccherà al tagliere ma impastando per una decina di minuti, cambierà staccandosi e diventando molto morbida e liscia. Se il liquido è troppo poco si sfalda e risulta un po' dura. Mettete l'impasto in una ciotola e coprite con la pellicola per alimenti. Lasciate riposare 48 ore al fresco, massimo 20°C, se fosse più caldo potete lasciare riposare la pasta in frigorifero e metterla a temperatura ambiente 2 ore prima dell'uso. La pasta ottenuta sarà circa 850 grammi, dividetela in 6 pezzi da 140 grammi circa e formate delle palline, lasciatele riposare almeno mezz'ora. Infarinate appena il tagliere e disponetevi una pallina d'impasto, schiacciatela con la punta delle dita, stendete la piadina con il mattarello girandola spesso in modo che rimanga rotonda. Avrà un diametro di circa 20 centimetri e uno spessore di 0,5 centimetri. Scaldate il testo o l'apposita teglia di terracotta, su un fornello a doppia fiamma, con sotto uno spargifiamma. Se non avete nessuna di queste teglie utilizzate una padella antiaderente piuttosto larga. La temperatura non dovrà essere troppo alta altrimenti la piadina si brucia fuori e rimane cruda all'interno, ma nemmeno troppo bassa. Potete fare una prova con un piccolo pezzetto di pasta per regolare la giusta temperatura. Cuocete pochi minuti per lato, controllate sempre alzando la piadina con una paletta. Disponete le piadine una sull'altra in modo che rimangano calde mentre le cuocete.

L'impasto può essere preparato con l'impastatrice, viene benissimo, basterà mettere tutti gli ingredienti assieme  e lavorarli con il gancio impastatore per 7/8 minuti fin quando il composto risulterà omogeneo.

NOTE PERSONALI: fate riposare assolutamente la pasta 48 ore. Io ho fatto così, non ho avuto fretta. 
Togliete dal frigo come raccomanda Tiziana e cercate di tirare le vostre piade il più sottile possibile. Non sarà mai troppo sottile, credetemi, perché la pasta sulla piastra tende a ritirarsi ed a crescere quindi a diventare troppo spessa. Cercate con estrema pazienza di ottenere delle piadine di un paio di millimetri , massimo 3 di spessore. Le immagini che vedete, sono ottenute con uno spessore ridicolo, ma sono cresciute in cottura. Quindi vedete voi.
Non le cuocete mai troppo altrimenti non si piegano più. E comunque se si dovessero rompete, cosa non impossibile, sono buone uguale! 
Piada blues: la dura vita del soccorritore di naufraghi. PIADINA CON NODINI DI FIORDILATTE, PROSCIUTTO ARROSTO IN CROSTA DI PANE E POMODORINI CONFIT
Per 2 piadine
- 250 g di pomodorini pachino
- un mazzetto di timo - origano fresco - basilico
- 1 spicchio d'aglio
- Olio extravergine Nocellara del Belice
- Sale - Pepe a piacere
- un cucchiaio di zucchero
- 4 nodini di firodilatte
- 100 g di prosciutto arrosto nostrale, cotto in crosta di pane
Preparate i pomodorini confit, tagliandoli in senso longitudinale e posizionandoli su una placca rivestita con carta da forno. Tritate bene le erbe aromatiche e fate delle fettine con l'aglio quindi cospargete prima i pomodorini con lo zucchero, distribuite le erbe sui pomodorini, irrorate bene con olio extravergine quindi salate e pepate se vi piace.
Fate cuocere a 140° per c.ca 1h30 o fino a che i pomodorini non saranno caramellati e disidratati ( a me piace che conservino ancora un po' del loro cuore morbido).
Fate raffreddare sulla placca.
Tagliate i nodini ottenendo delle fettine non troppo sottili,  sistemate il prosciutto arrosto sulla base della piadina, aggiungete i nodini, i pomodorini confit, un filo d'olio di Castelvetrano (Nocellara mon amour) e servite immantenente.
Piada blues: la dura vita del soccorritore di naufraghi. PIADINA CON BRIE, FINOCCHIONA E MELANZANE CASALINGHE SOTT'OLIO
Per 2 piadine
100 g di brie
100 g di finocchiona di Cinta
50 g di melanzane sott'olio fatte in casa con la seguente ricetta:
(per 500 g di melanzane)
Tagliate le melanzane a fette sottili, mettetele in uno scolapasta ricoperte con sale grosso e lasciatele spurgare per c.ca 1 ora.
Lavatele sotto acqua corrente. Asciugatele bene tamponando con energia.
Tagliatele a julienne sottilissima.
Immergetele in abbondante acqua bollente (2 parti di acqua, 1 di aceto di vino bianco ed un pizzico di sale),  e fatele cuocere per c.a 5 minuti.
Scolatele bene, disponetele su ampi canovacci allargandole bene per facilitare l'asciugamento, e tamponatele con un canovaccio.
Lasciate così per tutta la notte ed il giorno dopo.
Quando saranno perfettamente asciutte, conditele con aglio tagliato a pezzettini, peperoncino fresco  tritato grossolanamente e se vi piace un pizzico di origano, e  riempite dei vasetti di vetro precedentemente sterilizzati.
Pressatele bene e copritele con olio extravergine (io uso il mio olio Gentile di Larino DOP). Spingete ancora le melanzane nel vasetto e lasciate i vasetti aperti per una mezza giornata, in modo che lolio penetri bene e se necessario rabboccate con olio.
Chiudete i vasetti in maniera ermetica e conservate al buio. Si conservano da 6/8 mesi ad 1 anno, se durano!
Piada blues: la dura vita del soccorritore di naufraghi. Farcite le piadine con il brie tagliato a fettine, seguito dalla finocchiona e completate con le melanzane.
Questa è la mia piada da supergolosi.
Finisco con la piada super light e molto estiva. Direi anche molto banale.
PIADINA CON PRIMO SALE, MELONE E CRUDO DI NORCIA.
Piada blues: la dura vita del soccorritore di naufraghi. La trovo una piada da spiaggia e anche se ai miei è quella che è piaciuta di meno per il sapore dolce del melone, a me invece è piaciuta assai e la frutta la metterei in molte alte versioni.
Per 2 piadine
100 g di melone giallo
100 g di prosciutto crudo di Norcia, bello salato
50 g di primo sale
Olio extravergine Spello Dop
Sale - Pepe necessario
Farcite la piadina con prosciutto seguito da primo sale condito con olio, sale e pepe per terminare con fettine sottilissime di melone.
Chiudere e servire tagliata a spicchi!
Ecco la mia Piada Blues per l'MTC di giugno con Tiziana dell'Ombelico di Venere.
Piada blues: la dura vita del soccorritore di naufraghi.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :