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Piccola renzeide tascabile, da nonna mari’ allo scopone di bersani

Creato il 22 ottobre 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

E’ incredibile. Il Popolo della Libertà è ridotto in mille pezzi ma il Partito democratico, nonostante abbia i sondaggi col vento in poppa (la politica da un po’ di tempo, in un modo o nell’altro, è una questione di poppe), si industria per perdere di nuovo. Renzi, rottama oggi, rottama domani, ha avviato un processo drammatico e contagioso: Veltroni annuncia la sua autodemolizione proprio il giorno in cui Bersani fa partire la macchina elettorale dalla pompa di benzina che appartenne ai suoi avi. D’Alema , (Nonna Marì nel senso che assomiglia alla mia bisnonna Maria, donna particolarmente energica e baffuta ,che aveva un negozio di mercerie), dice di voler scendere anche lui dall’auto, anzi no, glielo deve dire il partito. Bersani, lo chauffeur-benzinaio, replica stizzito (una lite fra D’Alema e Bersani, roba da circo Takimiri!) che la legge è uguale per tutti, e dunque, caro Massimo, fuori dai marroni, oggi conti come Achille Occhetto.

Intanto Rosi Bindi, la Saponificatrice di Correggio dice, mentre si pettina i peli delle gambe , che di mollare non se ne parla neppure. La Finocchiaro urla come Tina Pica quando si incacchiava con il povero Peppino De Filippo. E chi ci capisce più niente! Certo è che quel Renzi comincia a far paura ai compagni trinariciuti.

Il mesto Veltroni che getta la spugna da Fazio e che romanticamente regala il neo sublabiale alla intellettualina Filippa (così si chiamano le veline di sinistra) mi ricorda l’Agrippina di Tacito rassegnata, dopo aver perso tutto, nell’offrire il ventre molliccio alla spada assassina del centurione Obarito.

Renzi, di conseguenza, visto che abbiamo scomodato Tacito, è il perfido Nerone il quale era solito invitare cortesemente i senatori a suicidarsi. Il bello è che questi si suicidano davvero: Nonna Marì D’Alema è incerta se ricorrere al gladio o , come Seneca, al taglio delle vene da effettuarsi dentro la vasca da bagno dopo aver riscaldato l’acqua.

Il povero La Torre la scongiura di non farlo ma, se proprio dovesse, la implora di lasciargli in eredità i baffi con cui realizzare un romantico parrucchino sale e pepe. Comunque questa storia dei vecchi da spedire al geriatrico non la capisco. Nonna Marì ( D’Alema e tutta la sua sapienza, le sue molotov, le sue scarpette griffate) sbattuta a Villa Cozza insieme a Torquato il pensionato mi fa tanta tristezza! Chi mi racconterà più la fiaba di Pinocchio? Chi mi leggerà più “ Sangue romagnolo” di De Amicis? Chi mi offrirà più ( proustianamente) i biscotti all’anice inzuppati nella tazzona d’orzo? Chi mi spalmerà la marmellata di cotogne? Nonna Marì, siamo con te, siamo tutti nipotini tuoi.

E chissà, forse un giorno dai boschi dell’appennino bolognese verrà un principe azzurro di nome Perferdinandino che ti bacerà teneramente la fronte e allora diventerai una Winx più bella della pupattola Serracchiani.

Renzi intanto, nei penetrali del suo camper, quando nessuno lo vede si fa strepitose partite a Yughiò “…..Kaius….Monarca dell’ombra…Uccello furtivo….Corsa avventata…. Mago nero del Kaos…..”

E Bersani?

Bersani al massimo gioca a scopone scientifico in un circolo per anziani di Piacenza. In fondo cosa sono queste benedette primarie? Lo scontro fra Iughiò e il fante di coppe. Noi, in mezzo a cotanto bailamme, auspicheremmo che dalle ceneri della politica sorgesse per incanto anche un Re di Bastoni in grado di dare una sonora legnata a quel parlamentare dell’Udc che si lamenta di avere un vitalizio di soli 6800 euro mensili. Ma la legnata deve essere forte.

Enzo Nardi

 



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