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piedi

Creato il 11 aprile 2011 da Luci

jacovittiho i piedi come un disegno di Jacovitti. quando cammino scalza la gente si aspetta che spunti vicino a me un osso, un pettine piantato in terra e una fetta di salame.

detesto le scarpe, qualsiasi siano, e sono nata per stare scalza, o al massimo con le infradito.

per questo, ieri sera, verso le sei, quando ho infilato le fettone nell’acqua di lido di camaiore li ho sentiti gioire.

si sono allargati, allungati, prima gonfiati come spugne e poi strizzati come un cencio, poi hanno starnazzato, giocato, camminato, spruzzato, corso, rabbrividito, riso e infine si sono fermati, sporchi di rena (per i non lucchesi: sabbia) e felici come possono essere felici due piedi al mare.

ognuno di noi dovrebbe portare i propri piedi al mare almeno una volta alla settimana.

in mancanza di un mare può andare bene anche un fiume o un lago, basta che sia starnazzabile.

fateci caso: i piedi, che sono il nostro unico contatto con la terra, che ci reggono letteralmente “in piedi” che ci permettono di girellare come più ci aggrada, sono sempre chiusi o nelle scarpe o nei calzini o in tutte e due.

voglio fondare un comitato di liberazione delle dita dei piedi.

viva l’erbina, viva il mare, viva la rena, viva il legno per terra, viva le dita dei piedi!


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