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Pizza, pescecane, zanzare e viaggi sognati

Creato il 28 giugno 2011 da Unarosaverde

Metti una sera a cena, in un bel giardino tranquillo la cui unica colpa è di essere troppo vicino al fiume. Metti che per arginare l’assalto dei plotoni di zanzare la padrona di casa tira fuori salviettine e candele e tutti profumiamo di citronella. Metti che la pizza è buona, il gelato pure e nessuno dei partecipanti è asciutto di parola, come si dice da queste parti. Di che cosa si parla, dopo i convenevoli e i “ciao, cosa-hai-fatto-dall’-ultima-volta-che-ti-ho-visto”?

Il primo spunto  lo ha gentilmente fornito Iago, labrador quattrenne, a cui la padrona ha appena fatto un regalo.  In quel di Gardaland ha ottenuto, la padrona intendo, con mezzucci discutibili e sottraendolo a due bambini che non avranno mai questo regalo, uno grosso squalo nero e arancio di peluche. Iago non ha gradito molto: prima ha abbaiato contro la povera bestia per cinque minuti, avvicinandosi, annusando e ritirandosi di scatto. Quando ha capito che lo squalo, dal suo territorio, non intendeva proprio schiodarsi ha deciso di passare alle maniere forti. Questi due fotogrammi sono solo l’inizio della querelle: le foto successive sono state censurate perché troppo violente. Bava e bambagia andavano da tutte le parti. Meno male che è intervenuta M., esperta di psicologia canina, a spiegare a Iago le teorie della dominanza. E’ finita che lo squalo è stato infilato nella cuccia con Iago: forse è l’inizio di una bella amicizia.

Pizza, pescecane, zanzare e viaggi sognati

Pizza, pescecane, zanzare e viaggi sognati

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              

Il secondo argomento, tra una stupidata e l’altra, sono stati i viaggi. Che si fa tra settembre e la prossima estate, una volta tornati dalle ferie? Siamo molto progettuali, noi. A questo punto l’unica cosa che ci manca (non sottilizziamo, in questo stadio organizzativo i soldi sono un dettaglio e poi panini e treno e camere multiple, basta andare in giro) sono le ferie….Riassumo per L., che dice che siamo bravi a parlarne ma poi non si va mai – ma come, e la quercia dell’energia in Estonia cosa era?! –  così resta scritto:

- un weekend a Genova a vedere l’acquario e i carrugi (Iago resta a casa, dato che il pesce non gli piace);

- un weekend a Bologna che è a due tiri di schioppo ma nessuno la conosce bene;

- un ponte lungo della prossima primavera nei Paesi Baschi, che io ho su gli amici del cammino da andare a trovare;

- due settimane ad inizio anno in…Messico? India? Armenia? Questo è il viaggio “viaggio” però non riesco a star dietro alla mutevolezza delle proposte che evolvono di settimana in settimana. Tanto, una volta deciso, se mi unisco, io sono come una valigia: non rompo, mi imbosco per i fatti miei per musei, riemergo all’ora di cena; come non avermi, devono solo ricordarsi di imbarcarmi;

- tra tutto ciò dovremmo incastrare anche una settimana a New York e una a Gerusalemme, genitori al seguito.

Che bello fantasticare! Ho deciso che vado per gradi: cominciamo a vedere se la settimana di agosto in quel di Oxford la passo in stampelle o no e poi potremo mettere in moto la macchina organizzativa. E voi, che viaggi sognate per il prossimo anno?


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