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Posta-gara Gran Premio di F1 di Singapore 2011

Da Tuttoqua

Posta-gara Gran Premio di F1 di Singapore 2011

L’aggettivo giusto per Vettel e’ inesorabile.

Sara’ l’entusiasmo, sara’ che con quel missile si trova perfettamente a suo agio, sara’ che la scuderia e’ prevalentemente concentrata su di lui, sara’ che Adrian Newey ormai trova la soluzione giusta per ogni pista, ma ieri il tedesco ha letteralmente dominato la gara. Al punto tale che, se non fosse entrata la Safety Car (ne parliamo fra poco perche’ l’episodio merita), probabilmente sarebbe arrivato a doppiare anche Alonso.

Insomma, mondiale sempre piu’ in tasca. E’ vero che Button, con una gara SUPERLATIVA (ormai sono suo fan) gli ha annullato il matchpoint, ma Vettel potrebbe starsene a casa in poltrona a guardare le prossime 5 gare e sarebbe campione comunque, perche’ Button dovrebbe vincerle tutte per sopravanzarlo di un misero punto (125 disponibili su 124 che gli mancano). Davvero improbabile, un po’ come i neutrini che vanno piu’ veloci della luce.

Pero’ la McLaren va forte, e se non fosse che ormai Hamilton e’ diventato ufficialmente una testa di cazzo, potrebbe arrivare molto piu’ in alto di dove si trova. L’inglese e’ una mina vagante, uno che, preso dalla foga, quasi dalla follia pilotesca, commette degli errori da dilettante, da indiano o da Liuzzi mi verrebbe da dire. Il problema e’ che uno come lui non si puo’ permettere certe sciocchezze, e sta seriamente compromettendo la sua reputazione, mentre Button inanella gara perfetta su gara perfetta. Senza i doppiati in mezzo (che pero’ fanno parte del gioco), sarebbe stato divertente vedere Vettel difendersi dagli assalti di Jenson all’ultimo giro.

Alonso. Che dire? La macchina ormai vaga nella mediocrita’, basta vedere le gare di Massa: che, non mettendoci del suo, mette a nudo il vero potenziale della Rossa creatura. Un potenziale che si posiziona tra gli 1 e 2 secondi in piu’ al giro rispetto a RedBull e McLaren. Imbarazzante e mortificante la facilita’ con cui Webber, dopo la ripartenza dietro la Satefy Car, si e’ liberato di Fernando. D’altronde, senza trazione in uscita, c’e’ poco da fare.

E’ frustrante avere una macchina che impiega 5 giri a scaldare le gomme, e 2 giri a consumarle, costringendo i piloti a remare nel fango per altri 5/10 giri, fino all’agognato pit stop. Ma come si fa a vincere in Formula 1 con queste prestazioni? Per cui, un Alonso quarto, lontanissimo dal podio, e’ anche troppa grazia.

Ma torniamo alla Safety Car, perche’ quello che l’ha chiamata in pista risponde al nome di Michael Schumacher, che ha commesso un errore talmente stupido (al 29esimo giro) da far mettere in dubbio che si tratti dello stesso DNA che ha vinto 7 titoli piloti.

Ma caro Kaiser, ma nemmeno Liuzzi, su! Si, hai voglia a dire che e’ Perez che ha frenato prima del previsto… A parte il fatto che mi verrebbe voglia di guardare la telemetria, ma poi tu la devi sapere questa cosa, dai! E’ giovane e inesperto, dietro c’ha il MITO che pressa per superarlo, e sta per entrare in un curvone a 90 gradi a destra! Cosa fa? Chiude la traiettoria e frena, per evitare di andare lungo e spalancare la porta! Poveraccio, se la stava facendo addosso e non voleva fare figure di merda! Anch’io mi sarei atteso un atteggiamento conservativo, e non gli sarei mai e poi mai andato sotto in quel modo.

E invece tu, Mike, gli sei andato sotto e poi sei andato sopra, a tal punto da essere poi ammonito dalla torre di controllo dell’aeroporto per decollo non autorizzato! Lo sai che ti potevi fare molto male?

“No, io zono pene, crazie”. Ma cazzo, lo vedi che non stai affatto bene? Dopo 125.000 anni che hai vissuto in Italia mi sbagli ancora il verbo essere? Non va, cosi’ non va. Forse volevi dire “io sono un pene”, cioe’ un cazzone… in tal caso siamo d’accordo.

Comunque, alla fine e’ stata una gara noiosa, pallosissima, e mi sa che mi sono anche abbioccato tra il 23esimo e il 26giro.

Nota di chiusura: indovinate chi e’ arrivato ultimo? O meglio, chi ha sbattuto per primo? Si, sempre lui! Vitantonio! D’altronde, senza indiani in pista, la vita e’ veramente troppo dura.

Commento gara precedente: Gran Premio d’Italia.

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