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Posteitaliane. Rimborso, interessi e prescrizione dei Buoni Fruttiferi Postali (BFP). (Seconda e ultima parte)

Da Mrinvest

(Segue da prima parte)

Posteitaliane. Rimborso, interessi e prescrizione dei Buoni Fruttiferi Postali (BFP). (Seconda e ultima parte)
I Buoni Fruttiferi Postali (BFP) possono essere rimborsati anticipatamente a richiesta del risparmiatore. Il rimborso anticipato dà diritto alla restituzione del capitale ed alla corresponsione degli interessi maturati fino alla data del rimborso. Solo nel caso dei buoni dematerializzati è possibile richiedere il rimborso anticipato anche parzialmente (minimo 250 euro o multipli). Nel caso di rimborso anticipato entro un periodo che va dai 6 ai 24 mesi (secondo la tipologia del Bfp), verrà corrisposto solo il capitale senza interessi.

L’interesse è indicato da Posteitaliane ed è calcolato e riconosciuto ogni due mesi pari a 60 giorni (viene considerato l’anno commerciale di 360 giorni, non l’anno solare di 365 giorni). Se per esempio il risparmiatore chiede il rimborso del buono dopo 2 anni e 5 mesi, riceverà l’interesse maturato in 2 anni e 4 mesi, mentre non avrà diritto agli interessi per l’ulteriore mese.
I Bfp non hanno cedole e gli interessi vengono corrisposti nel momento del

rimborso del buono. Gli interessi sono tassati al 12,50% e continueranno ad esserlo, insieme con i titoli di Stato, anche dopo la manovra finanziaria di questi giorni, dove l’imposta sugli interessi delle obbligazioni è stata portata al 20% con decorrenza 2012. A questo proposito, ricordiamo a coloro che sono in possesso di Bfp e volessero conoscerne il valore, possono farlo in qualsiasi momento rivolgendosi presso gli Uffici Postali, oppure possono calcolarlo direttamente online.

Per ciò che riguarda la prescrizione occorre distinguere tra buoni dematerializzati e buoni cartacei. Per i primi non esiste rischio di prescrizione, perchè vengono automaticamente rimborsati a scadenza, mediante accredito di capitale e interessi, sul libretto o sul conto corrente postale del risparmiatore. I buoni cartacei vanno invece in prescrizione dopo dieci anni dalla data di scadenza ed il titolo non è più riscuotibile. In questo caso le somme vengono incamerate di diritto dalla Cassa Depositi e Prestiti. C’è da dire, comunque, che il risparmiatore che ne faccia richiesta, sarà agevolato nella riscossione dei Bfp caduti in prescrizione. I buoni, infatti, a causa della lunga durata, vengono spesso dimenticati dai risparmiatori: si registrano tremila casi di prescrizione all’anno.


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