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Pranzo di ferragosto di Gianni Di Gregorio

Creato il 27 luglio 2012 da Spaceoddity
Già c'è la mamma, che - ringraziando il cielo - certo è adorabile, però insomma ha la sua età, i suoi acciacchi, le sue manie, il bisogno di confrontarsi con il figlio scapolone. A complicare le cose, arrivano anche pessime notizie dai condomini: Gianni non paga da tempo e vogliono fargli causa. Certo, se tenesse sua madre almeno per il giorno di ferragosto, il capocondominio potrebbe tagliare qualche voce nel suo capitolo di spese. Già, la mamma. Certo, che poi si presenti anche con la zia, chi può biasimarlo? Lasciare una vecchietta sola a ferragosto, dico io, non si fa! E non finisce qui: anche il medico che visita a domicilio Gianni ha problemi con la madre, perché deve fare il turno della notte e non sa come fare, non ha nessuno che lo aiuti. In sostanza l'uomo si trova a fare da baby sitter a rovescio in una giornata in cui forse avrebbe solo voglia di buttarsi a letto e godersi le sue quiete difficoltà domestiche.
Pranzo di ferragosto di Gianni Di GregorioPranzo di ferragosto (2008) è un film sull'abbandono, sulle cose che si lasciano e sulle persone come cose che si abbandonano; una commedia garbata, tenerissima, oltre che recitata molto bene, scritta, diretta e interpretata da Gianni Di Gregorio. Non che si affronti, o anche solo si discuta in termini morali la solitudine coatta degli anziani, ma fanno riflettere il realismo quasi imbarazzante dei dialoghi e la spontanea simpatia di queste amabilissime vecchiette (Valeria De Franciscis, Marina Cacciotti, Maria Calì, Grazia Cesarini Sforza). Ognuno qui porta il suo nome nella realtà e nel film: la Roma di quest'agosto rovente e solitario sembra a misura di cittadino e l'incontro di queste quattro solitudini finisce con il commuovere, giacché sembra si possa toccare con mano l'affinità che nasce tra le donne e fanno quasi sorridere le loro strategie per prolungare un momento di felicità proprio nell'abbandono a cui sono condannate dallo scorrere delle vite altrui. Puntando sul lato più venale di Gianni, vena non proprio difficile a trovarsi, si godono a loro piacimento il pranzo di ferragosto e, con esso, la certezza di essere in qualche modo desiderate.

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