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Prefab Sprout - L'eleganza messa in musica

Creato il 19 febbraio 2012 da Lesto82

LO SPELEOLOGO

di NICOLAS ICARDI

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Formazione inglese abbastanza popolare nella prima metà degli anni '80, con un sound sofisticato a metà tra la musica cool alla Style Council di Paul Weller e certe atmosfere pop-jazz in voga nel periodo, i Prefab Sprout sono un'emanazione del cantante e compositore Patrick "Paddy" McAloon. A 17 anni Paddy McAllon con il fratello minore Martin, inizia a scrivere canzoni, due di queste trovano posto in un singolo che i due realizzano a proprie spese. Il suono semplice e pulito attira l'interesse di una piccola etichetta locale sussidiaria della Cbs. Con un contratto in mano nel 1982, Paddy insieme al fratello bassista, amplia l'organico con la cantante e chitarrista Wendy Smith e qualche batterista part time e si inventa una sigla insolita, Prefab Sprout. Primo singolo ufficiale è "The Devil Has All The Best Times"(1983), cui susseguono un Ep e l'album "Swoon"(1984). Con formazione a tre elementi, il gruppo riscuote qualche timido consenso della critica più attenta. Poi, con l'ingresso di Neil Conti alla batteria si sistemano a quartetto. Il gruppo trascorre buona parte del '84 e del '85 a perfezionare suono e stile strumentale e il lungo ritiro artistico dà i suoi frutti. Se il singolo "When loves Breaks Down" passa ancora inosservato, l'album "Steve McQueen"(1985) con Thomas Dolby alla produzione, fa balzare il gruppo agli onori della cronaca. Ad un primo ascolto sembra un album molto leggero, ma se si dedica maggiore attenzione ci si accorge che è un lavoro estremamente curato, sia negli arrangiamenti raffinati, sia nei testi, sia nella tecnica dei musicisti. E' un album pop-rock molto solare e ispirato. Durante l'ascolto non si trovano punti deboli in questo grande disco, per la critica dell'epoca è una delle migliori raccolte di pop-songs dell'era post Beatles. L'album riscuote un buon successo, anche in Italia dove godono di un buon seguito, anche grazie all'apparizione al Festival di Sanremo del 1986. Il momento magico dura comunque poco e passano quasi tre anni prima del successivo album. Per "From Langley Park To Memphis"(1988), si scomodano, oltre a Thomas Dolby, Peter Townshend (che suona la chitarra in un pezzo) e Stevie Wonder (che si esibisce all'armonica), ma il suono è troppo simile agli album precedenti e non fa più notizia. In attesa di un nuovo album Paddy McAllon da alle stampe "Protest Songs", ottimo disco che raccoglie materiale inedito precedente a "Steve McQueen". Il successivo album di inediti è "Jordan The Comeback"(1990), scritto ancora in collaborazione con Dolby, è un album diviso in quattro sezioni, nelle quali l'autore tratta i temi che lo appassionano: la religione e le figure di culto della cultura americana, primo fra tutti Elvis. Un progetto dalla portata musicale vastissima, un calderone dove le definizioni si perdono: è il pop al suo massimo livello, ad uso e consumo di tutte le generazioni, un caposaldo poco frequentato della musica moderna che attende tuttora il dovuto riconoscimento. Pur rappresentando per molti critici il punto artistico più alto raggiunto dalla band, l'album non vende moltissimo e porta il gruppo sull'orlo dello scioglimento. Dopo una lunga pausa di riflessione, si rifanno vivi nel 1997 con l'album "Andromeda Heights" che esplora scenari d'atmosfera pop-jazz con un sottofondo acustico, un disco che ripropone intatte le qualità del gruppo di Newcastle. Per il lavoro successivo i Prefab Sprout, con i soli fratelli McAllon, approdano alla Emi. Per "The Gunman and Other Stories"(2001) si affidano all'esperienza del produttore Tony Visconti, abile nel conferire equilibrio ad un album che tuttavia fatica a rinverdire i fasti del passato. Pur non annunciando lo scioglimento del gruppo, Paddy McAllon fa il suo esordio da solista nel 2003. Nel 2009 tornano i Prefab Sprout con il solo Paddy McAllon con l'album "Let's Change The World With Music", le canzoni sono ottime, e l'album riceve ottime critiche, Paddy è un songwriter sopraffino ed ha una gran classe. L'eleganza nelle melodie è ovunque in questo disco, le canzoni parlano di religione e, neanche a dirlo, amore per la musica.
Dalla loro discografia vi propongo 3 pezzi:
‘'BONNY‘' da "Steve McQueen"(1985) è la tipica canzone dei Prefab con la voce di Paddy McAloon che dialoga con la chitarra e con la splendida voce di Wendy Smith.


"WHEN LOVE BREAKS DOWN" da "Steve McQueen", un brano profondo e superbo con cori bellissimi.


"APPETITE" da "Steve McQueen", è una canzone molto sentimentale che tocca il tema dell'amore con cristalline e calibrate melodie, il video è tratto dall'esibizione a Sanremo nel 1986.

A DOMENICA PROSSIMA...


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