Magazine Cultura

Premio Pulitzer 2012, ovvero: dei giornali on line...

Creato il 19 aprile 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Stefania Auci Cari lettori, pochi giorni fa sono stati premiati alcuni giornalisti (statunitensi e non) con il prestigioso Premio Pulitzer che, sin dal 1917, viene conferito a quei professionisti della carta stampata che si sono distinti per il loro impegno e la qualità delle opere. Carta stampata? Alt. Non solo. Perché, per la prima volta, il Pulitzer per la sezione national reporting è stato assegnato a un sito, Huffington Post, grazie ai servizi di David Wood sul difficile reinserimento nella società civile da parte dei veterani dell'Afghanistan o dell'Iraq. Fondato nel 2005 da Arianna Huffington che aveva aperto un blog di informazione indipendente, è divenuto un sito di importanza internazionale con sezioni in lingua francese, tedesca e spagnola; presto sarà aperta una sezione italiana.

Premio Pulitzer 2012, ovvero: dei giornali on line...

Assieme a questa testata, è stato premiato anche Politico, un altro quotidiano noto sopratutto per la sua versione on line. In particolare, di quest'ultimo sono state premiate le vignette satiriche, ossia l'Editoral Cartooning, tutte a firma di M.Wuerker.
Tra i media tradizionali, sono stati premiati L'Associated Press e Seattle Times per il giornalismo investigativo. Una menzione a parte meritano anche i vincitori della sezione Breaking news: si tratta di Tuscaloosa News, una piccola realtà editoriale fatta di giovani reporter che hanno descritto la stagione dei tornados praticamente in tempo reale.

Grazie a questo premio, le testate giornalistiche on line vedono finalmente riconosciuto il loro lavoro e, cosa più importante, la pari dignità rispetto alla carta stampata. I nuovi media superano i vecchi, come la televisione o la radio, e si  assestano su una posizione predominante, rivendicando il diritto alla pari dignità.  E' una notizia che fa scalpore anche in America, dove pure la lettura di testate on line è pari a quella dei giornali cartacei, grazie alla diffusione di tablet e smartphone. Questo riconoscimento segna il passaggio necessario a un nuovo modo di intendere il giornalismo: molto più diretto, meno filtrato, in cui la sincronia tra l'avvenimento e la sua conoscenza da parte dei lettori è praticamente immediata. Degno di nota è anche il fatto che, per la prima volta dopo 35 anni, non è stato assegnato alcun premio per la categoria fiction. Molti commentatori sono rimasti colpiti da questa scelta, ma essa può esser letta come una necessaria conseguenza delle scelte effettuate dalla Commissione del Pulitzer di quest'anno, ossia quello di privilegiare le professionalità dei nuovi media. Motivi? Molti. Forse in un epoca di scrittura on line e di autoproduzioni dallo scarso valore letterario, il premio non sarebbe stato conferito poiché non esisterebbe un autore che garantisca un livello qualitativo adeguato e che si muova all'interno dei circuiti del web. V'è anche da dire che i testi in gara  (di tre romanzieri: David Foster Wallace, Karen Russell e David Johnson) non avevano un impatto sociale forte, a differenza delle opere premiate per la sezione storia, biografia o drama. Si tratta di opere di altissimo livello ma ritenute non del tutto calzanti con la filosofia di questa edizione del premio.

Tarana Akbari, 12 anni, urla terrorizzata dopo che un attentatore suicida si è fatto esplodere in mezzo alla folla presso il Santuario Fazel Abul a Kabul il 6 Dicembre 2011. Con questo scatto Massoud Hossaini, fotografo 31enne dell'agenzia Agence France-Presse, ha vinto il premio per la fotografia breaking news (Reuters)

Infine, una parola sul vincitore del Premio per la fotografia (Breaking News)  è andato a Massouh Hossaini, un fotografo afgano dell'agenzia France press, che così vince il premio per la prima volta. La foto che ritrae una bambina disperata, Tarana Akbari, in mezzo ai cadaveri dei propri familiari durante una strage a Kabul nel 2011 è di una potenza spaventosa, simile a quella  (altrettanto sconvolgente) della bambina vietnamita ustionata dal napalm americano durante la guerra del Vietnam, ed è  la denuncia più forte e immediata che si possa avere sugli orrori del conflitto afgano.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :