L’inchiesta apparsa oggi sul sito del quotidiano la Repubblica pone l’accento su un tasto più che dolente per gli scrittori italiani o aspiranti tali: nel nostro paese ogni anno vengono organizzati circa 1800 concorsi dedicati a romanzieri, saggisti e soprattutto poeti (una media di 5 al giorno); la quota di iscrizione oscilla fra i 5 e i 50 euro per ciascun partecipante, mentre sono ben 10 milioni di euro i contributi pubblici messi a disposizione di chi li organizza.
L’inchiesta apparsa oggi sul sito del quotidiano la Repubblica pone l’accento su un tasto più che dolente per gli scrittori italiani o aspiranti tali: nel nostro paese ogni anno vengono organizzati circa 1800 concorsi dedicati a romanzieri, saggisti e soprattutto poeti (una media di 5 al giorno); la quota di iscrizione oscilla fra i 5 e i 50 euro per ciascun partecipante, mentre sono ben 10 milioni di euro i contributi pubblici messi a disposizione di chi li organizza.Ancora una volta l’Italia si pone ai vertici di una classifica ben poco lusinghiera, se si considera che l’Istituto per il Libro ne considera validi soltanto 100. Esclusi il Campiello, lo Strega, il Bagutta e pochi altri, infatti, il proliferare da nord a sud di micro concorsi e premi improbabili e costosi non rappresenta altro che un gigantesco business da oltre 10 milioni di euro.
Gli unici a non arricchirsi – da ogni punto di vista – sono proprio i partecipanti che, animati dalle migliori intenzioni, sono pronti a fare sacrifici e a sborsare ingenti somme di denaro pur di emergere e pubblicare la propria opera!
La speranza è una sola: che questa inchiesta non rimanga un caso isolato ma che sproni chi è purtroppo incappato in queste truffe ad uscire dall’anonimato e a raccontare la propria storia.
Le pagine di questo blog sono a disposizione di chiunque voglia dire la sua.
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