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Presentazione: "Matto da cremare" di Roberta Amorino (selfpublishing)

Da Connie_furnari

Biografia dell’autrice.
Roberta Amorino nasce a Napoli nel 1977 ma ben presto si trasferisce in
provincia, a Pomigliano d’Arco. Alla tenera età di otto anni, intraprende lo
studio del pianoforte, dedicandosi, più tardi, all’arte del disegno, della
pittura e del mosaico. La passione per il disegno, mai sopita, le permette
di creare personalmente la copertina di “Riso in giallo”, sua seconda opera
dopo “Se ragioni ti sposo” (Edizioni Eracle) e la copertina di “Matto da
cremare”, interamente realizzata a mano dall’autrice e corretta graficamente
da A.H.S Informatica Store di Pomigliano d’Arco.
Contemporaneamente si origina, in modo del tutto naturale, la passione per
la scrittura, in seguito, per gli studi calssici e giuridici. Nel 2011 viene
pubblicato il suo primo libro “Se ragioni ti sposo” (Edizioni Eracle), un
successo nel campo degli scritti umoristici che le permette di presenziare,
in qualità di ospite d’onore, a numerosi eventi, tra cui “Festa del libro in
Mediterraneo” a Ravello ed a molteplici fiere del libro, anche a Cerignola.
Partecipa, in qualità di co-conduttrice, a trasmissioni radiofoniche presso
Radio Vesuvio ed è ospite, per un’intervista, presso Radio Antenna Campania,
fino a fondare una radio on line per promuovere l’ironia delle proprie
opere: Radio Nevrotica, tuttora attiva. Rilascia, inoltre, interviste ad
importanti testate giornalistiche on line (“Questo mese idee”, dove viene
pubblicato anche un suo racconto dedicato a S. Valentino, dal titolo:
“Tu…tu…sei proprio tu?” ed inoltre la rivista “Newsclick” che pubblica una
sua intervista) e cartacee (“Fermenti”, “L’Attacco” ecc.). Caratteristica
peculiare dei suoi scritti è la capacità di mettersi in gioco in prima
persona, mostrando di possedere la preziosa e rara dote dell’autoironia.

Il “guardone” del “loculetto”.
Cassio non aveva ancora compreso il senso del suo nuovo impiego come custode
del cimitero, probabilmente perché non gli era chiara la differenza tra un
guardiano ed un guardone.
Amava definirsi piuttosto “parabecchino”, avendo tratto ispirazione dopo
aver letto l’insegna: “parafarmacia”. Il suo aspetto da trentenne, con i
piedi “alle dieci e dieci”, alla stregua del posizionamento delle lancette
dell’orologio, era impreziosito da capelli mori, portati “a metà taglio”,
ossia rasati sulla nuca e riccissimi sulla fronte. 

Il perché di tale taglio risiedeva nella sua radicata convinzione che, in
tempi di crisi economica, a metà taglio potesse corrispondere anche metà
prezzo; teoria davvero degna di un luminare dell’economia.
La “pancetta del bevitore” faceva impertinentemente capolino dalla sua
maglietta, rigorosamente ispirata a personaggi dei fumetti. Li leggeva
ancora, in verità, scroccandoli ad un giornalaio suo amico.
Trascorreva “allegre” giornate aggirandosi tra i loculi che amava definire
affettuosamente “loculetti”. Egli stesso era stato soprannominato
vigliaccamente ed oscenamente “Lo-culetto”, per via di alcune sue tendenze
omosessuali. Tuttavia, quando qualcuno gli dava dell’”omosessuale”, per
Cassio, era sinonimo di virilità, dato il prefisso “omo-”.
Le malelingue lo scelsero come bersaglio. Ne ebbe prova una sera, mentre era
intento a mostrare ad un amico delle foglie di menta. La vicina, dopo averlo
osservato faticosamente senza occhiali, lo apostrofò così :<< Giovinastro,
cosa sono quelle foglie? Non sarai mica un tossico…indipendente? >>, quasi
come se la tossicodipendenza fosse un movimento di tossici da lui fondato.
<< Che trattamento! A me che sono un pastore di anime traghettate
nell’aldilà! >>, urlò, irato, Cassio.
<< Allora, se sei un pastore, vai a pascolare…le pecore! >>, gli rispose di
rimando la vicina.
Molteplici ossessioni popolavano la mente di Cassio, fra cui quella di voler
diventare un grande poeta e di fare a tutti i costi beneficenza col ricavato
di alcune pseudopoesie da lui composte. Precisava sempre che il ricavato
sarebbe stato devoluto “in favore di tutte le donne”, quasi come se queste
fossero una categoria in via di estinzione, da salvare.
Avrebbe almeno dovuto specificare a quali donne bisognose far riferimento.
Ricavato della vendita delle poesie: un euro.
Probabilmente, “tutte le donne” avrebbero dovuto sdebitarsi con un’ulteriore
beneficenza nei suoi confronti.
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Sinossi
Quando mangi una pizza ti chiedi mai che combustibile sia stato usato per
cuocerla? Credi che per fare carriera sia necessario studiare sodo? Ritieni
che la morte sia un evento negativo? Questo libro sconvolgerà le tue
convinzioni, facendoti approdare sulla spiaggia della risata. Cassio
Requiem, lo strambo guardiano di un cimitero, decide di dar libero sfogo, in
campo mortuario, alle sue ambizioni, cimentandosi dapprima come disegnatore
di corredi funerari e poi come pizzaiolo tutto "particolare", fino ad
ottenere un lodevolissimo curriculum ecclesiastico ed accademico. Unico neo:
non sa nemmeno eseguire una somma algebrica. A ciò non fa di certo caso Ugo,
l'affascinante giovane colombiano che lo ama per ciò che è e non per ciò che
vorrebbe diventare. Tra divertenti equivoci e situazioni grottesche e
surreali, riusciranno, Cassio ed Ugo, a coronare il loro sogno d'amore?
Vincerà l'amore o l'ambizione?


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