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Project CARS – La sottile linea tra Simulazione e Arcade

Da Videogiochi @ZGiochi
di Danilo Barbieri

Dopo travagliati anni di sviluppo, finalmente arriva sul mercato Project CARS (Community Assisted Racing Simulator, in precedenza conosciuto solo come C.A.R.S.), il nuovo simulatore di guida sviluppato presso Slightly Mad Studios per Microsoft Windows, Wii U (prossimamente), PlayStation 4, Xbox One e SteamOS. Gli sviluppatori del gioco sono gli stessi dei due episodi di Need for Speed: Shift, Test Drive: Ferrari Racing Legends e, in gran parte, dei due GTR e GT Legends, e noi dopo aver spolpato il gioco nella sua versione Xbox One e Steam siamo finalmente pronti al verdetto finale.

Dare gas, ma con attenzione

Nato dal supporto completo della piattaforma World of Mass Development, creata per realizzare videogame prodotti dagli stessi giocatori anziché da un vero e proprio publisher, Project Cars, arriva sugli scaffali dopo parecchi rinvii e un travagliato sviluppo che hanno reso il prodotto di Slightly Mad Studios quasi una chimera. Ad oggi, il titolo ci è sembrato ancora da limare sotto molto aspetti ma in questo codice definitivo si intravedono comunque ottimi risultati e alcune chicche che andremo a vedere nel corso dell’articolo. Lo sviluppatore ci tiene in particolar modo che il loro Project CARS venga additato come simulatore di guida, ma nonostante questo, ci risulta difficile descriverlo come tale, diciamo che è più una via di mezzo tra un Forza Motorsport e la simulazione estrema di Assetto Corsa. Nonostante questo, che è tutt’altro che un difetto, la cosa che ci ha colpito di più è senza dubbio l’alta adattabilità del titolo alla maggior parte dei gusti di ciascuno di noi. L’alto livello di personalizzazione in-game è veramente completo di variabili reali, quali l’usura dei pneumatici, il consumo di carburante, danni esterni e meccanici ottimamente implementati, impostazioni delle sospensioni, ecc, così come ogni parametro che può essere invece modificato per regolare l’esperienza in base alle nostre abilità e voglie del momento.

Quest’ultima, sempre che si comprenda appieno le tante utility meccaniche, permette ai giocatori di smanettare con la messa a punto dei freni, pressione dei pneumatici, e l’equilibrio tra la parte anteriore e posteriore della vettura. C’è anche la possibilità di mettere a punto strategie di pit-stop, modificare il layout HUD, e modificare quasi ogni aspetto della gara, quali: giri, effetti atmosferici (che tra l’altro è possibile impostare anche su tempo reale, cioè condizioni che si presentano sul circuito vero in quel preciso orario), auto in pista (fino ad un massimo di 50) e altre come l’IA, la quale è scalabile su molti livelli. Chi predilige uno stile di guida più sbarazzino potrà andare ad incrementare aiuti, traiettorie, cambio automatico e altri, mentre chi preferisce la simulazione pura troverà pane per i suoi denti in Project CARS, visto che oltre i millanta parametri relativi ad ogni singolo pezzo della vettura, verrà prima di tutto richiesta una certa comprensione del movimento automobilistico e delle sue componentistiche, per far rendere al meglio il proprio bolide in pista. In questo preciso caso Project CARS non aiuta il giocatore dilettante e dobbiamo dire che, nonostante la nostra esperienza ci siamo trovati in alcuni casi in difficoltà con i settaggi, optando poi per lasciare gli standard, i quali a nostro avviso vanno a danneggiare il novellino delle quattro ruote con macchine decisamente meno performanti di quelle avversarie, soprattutto online, dove il divario con i giocatori “capaci” sarà veramente troppo alto, portando un po’ di frustrazione qua e là, ma insomma in single player l’ottimo settaggio e bilanciamento della difficoltà non ci farà sentire questo problema. Almeno non ce lo farà pesare.

Anche se non sul livello estetico, la personalizzazione estrema dunque è il primo vero motto di Project CARS, che oltre beffarsi di numerose opzioni edite al compito di rendere al meglio sotto ogni richiesta, si avvale anche di una diversificazione di auto piuttosto notevole, con sì poche vetture, ma tutte diverse tra loro per adattabilità all’asfalto e varianti. Passare da Kart a Formula 1 non sarà di certo una passeggiata e la diversificazione è più che soddisfacente (anche se non in tutti i casi) e molto appropriata. Ovviamente ci sono categorie più riuscite di altre, per esempio, in tanti hanno provato odio per la categoria Kart, la quale a nostro avviso ha il suo perché, al contrario magari di quella legata alle berline le quali ci sono sembrate ingombranti e noiose da guidare; insomma, la diversificazione tra le auto rende ovviamente personale la scelta della categoria preferita, e nonostante alcune non siano così riuscite potranno farsi comunque apprezzare da tutti, in fondo si tratta più di gusti personali che di un parere obiettivo.

In pista, Project CARS cattura sicuramente per velocità, gestione, e l’autenticità del giorno della gara attraverso le meravigliose auto ed effetti atmosferici con ciclo giorno/notte, ma nonostante tutto il titolo di Slightly Mad Studios sembra ancora un grande work-in-progress in tal senso, con una serie di questioni abbastanza preoccupanti. Le collisioni minori con altre auto, per esempio, mancano di qualsiasi consistenza. In secondo luogo, una piccola gomitata a bassa velocità può buttarci fuori pista, non mancheranno “impennate” se con il muso andremo ad imbeccare il nostro avversario e avversari fantasma che semplicemente passano dritto attraverso di noi. Nonostante a livello di sfida sia ottimo, il comportamento dell’IA a volte può essere un po’ strano, troppo, come per esempio quando durante le griglie di partenza gli avversari si imbriglieranno in curva lasciandoci spazio per superare tutti agilmente tagliando la curva. Insomma non proprio motto di grande simulazione, anche se nel caso di curve, e altre varianti dedicate alla gara non possiamo non notare che il feedback è ottimo, sia con pad che volanti (Project CARS supporta una serie infinita di volanti a proposito) e dunque non ci resta che attendere qualche patch che vada a sistemare un po’ di problemi che affliggono il gioco, come i pit-stop i quali ci presentano un solo meccanico e altri invisibili a cambiare le gomme. Abbastanza brutto sia da lato visivo che da quello simulativo tanto ricercato dallo sviluppatore.

Questa pista è una giungla

Per quanto riguarda le modalità di gioco, ci troveremo a scegliere tra quattro opzioni: Carriera, Solo, Online, e Rete Piloti. Con più di 65 auto offerte fin dall’inizio (pochissime), è comunque fantastico essere in grado di saltare tra i nostri veicoli preferiti senza acquisire esperienza o dannati crediti, anche se è deludente vedere l’omissione di alcuni grandi marchi come Ferrari e Lamborghini, che sicuramente alcuni arriveranno tramite DLC. Anche se Project CARS non offre una gamma di veicoli degna dei suoi avversari, esso copre praticamente ogni categoria, dai Kart, alle F1 passando dalla Caterham Superlight R500 arrivando alla McLaren P1 con il suo motore twin-turbo V8 e i vari e superlativi Prototipi. Inoltre essendo praticamente tutte diverse per stile di guida, visuale interna ecc., potremo studiare prima la vettura attraverso il Mio Garage, approfittando di utili informazioni per effettuare la nostra scelta migliore. La track list di certo non manca di stupire, con 110 percorsi divisi tra vari circuiti, tra i quali spiccano pezzi da novanta come Monza, il Nurburgring, Hockenheim, la 24 ore di Le Mans, e altri non ufficialmente nominati ma presenti come Suzuka. Ogni tracciato è fedelmente ricreato con curve e stadi che mimano le loro controparti reali. Ciò significa che davvero c’è qualcosa per tutti, dai corsi di lunga strada con dislivelli come Willow Springs International o la Costa Azzurra con le sue 14 miglia. In questo caso l’attenzione al dettaglio è piuttosto sorprendente andando di fatto a celebrare i tracciati come il pezzo più riuscito della produzione targata Slightly Mad Studios, sia per quantità che qualità.

Nel frattempo, nonostante abbiamo trovato alcune modalità noiose oltre ogni modo, la modalità carriera è decisamente la colonna portate di Project CARS. Si parte dal Livello 8 con i kart e attraverso gli anni il nostro obiettivo sarà quello di arrivare al livello 1, ovvero vincere il campionato LMP1. Nonostante la struttura sembra abbastanza basilare, al contrario di altri esponenti del genere, potremo partire sin da subito dal campionato maggiore, o continuare per anni nello stesso campionato a difendere il titolo. Nonostante si possa ricominciare in qualsiasi momento, anche in questo caso ci viene lasciata molto libertà con una struttura simil sandbox, che oltre impegnarci nel campionato di base ci donerà anche sfide sia legate alla nostra bravura, che ad inviti di ogni genere, ai quali ovviamente starà a noi decidere se prenderne parte o meno. Non manca proprio niente e anche in questo caso, ci troveremo a poter settare qualsiasi cosa ci venga in mente, così come avremo la possibilità di andare a destreggiarci tra giri liberi, qualifiche e gara, e in alcuni casi gara 2. Ogni categoria o annata offre qualcosa di diverso in termini di auto e tipologia di gare, e una volta che si completa una stagione, è possibile immergersi in un nuovo anno e provare qualcosa di diverso oppure continuare sui nostri passi. La Carriera risulta essere strutturata su vari menu abbastanza articolati e anonimi, che riportano tutto il necessario per progredire nella nostra conquista del titolo. Non mancano email importanti che ci informeranno sul nostro stato e un social network, à la Twitter, con fan sbizzarriti che ci strapperanno un paio di sorrisi.

Per quanto riguarda la modalità single non c’è bisogno di spiegazioni, visto che ci troveremo dinnanzi a tutto il ben di dio offerto dal gioco con la possibilità di scegliere da subito ogni pista, auto e condizione il gioco offra. Passando invece all’online la cosa si fa più ostica, con gare che possono ospitare fino a 16 giocatori, le quali ci sono sembrate un pochino fine a se stesse e non la parte portante di Project CARS. A discapito di un netcode a volte ballerino, le nostre prove si sono sempre concluse con successo e pochi urti da furbetti del caso. Ma nonostante questo ci siamo trovati in diverse lobby dove l’host impostando qualsiasi tipo di difficoltà, tra cambio manuale ecc., ci hanno creato non poche difficoltà. L’online è più un mero passatempo da “una gara e via”, mentre la Rete Piloti ci è sembrata un ottimo diversivo per migliorare il nostro stile di guida e confrontare i nostri tempi con gli avversari più ostici o gli amici. Anche in questo caso abbiamo notato come chi sia in possesso di un buon volante o capacità tecniche sia decisamente più fortunato sulla velocità e la tempistica dell’auto, un altro colpo di sterzo alle nuove leve che metteranno mano per la prima volta ad un gioco di guida con Project CARS.

impressionante ma instabile

Imprescindibile, maestoso, ai limiti del foto realismo. Gli aggettivi si sprecano per il comparto tecnico di Project CARS. Una vera meraviglia sia in versione Xbox One che su la più prestante controparte PC, dove il gioco acquista ancora più punti con texture da capogiro, effetti d’illuminazione e particellari che molto probabilmente sono tra i migliori mai visti in un videogame. Tuttavia, la produzione Slightly Mad Studios risulta poco ottimizzata, sia in versione Xbox One (la peggiore tra le due console) che su PC dove il framerate a tratti risulta imbarazzante, soprattutto quando a schermo si presentano effetti atmosferici con parecchie auto. Il calo è netto, evidente e va pure a disturbare la corsa, e c’è poco da fare, visto che anche abbassando i settaggi grafici non si riesce ad eliminare questo fastidioso calo. Non mancano nemmeno refresh e bug veramente fastidiosi, che ci porteranno a riavviare praticamente sempre ogni gara non calcolando il giro e la nostra posizione lasciandoci sempre ultimi anche dopo aver effettuato 8 giri su 3. Insomma, cadute libere che probabilmente verranno corrette con future patch, ma al momento risultano una vera spina nel fianco.

Oltre 50 auto contemporaneamente in una corsa ci sono sembrate eccessive, così come i dettagli che si vanno a sprecare tra auto e piste imprescindibili, interni da capogiro con tantissime visuali disponibili (magnifica quella dal casco) effetti climatici incredibili e variabili, pezzi di copertoni che saltano in ogni dove e polvericcio derivato da una curva andata a male. Project CARS è probabilmente il titolo automobilistico più impressionante di questa generazione, ma nonostante questo avremo preferito un minor dettaglio ma un framerate decisamente più stabile capace di farci godere realmente della corsa in ogni sua prospettiva, senza maledire la gara sotto la pioggia e la sua scattosa fruizione. Per quanto riguarda il comparto sonoro, che vede una colonna sonora che ci farà compagnia durante i menù e un rombo delle auto azzeccato e ben riportato, eccezion fatta per lo stridio delle gomme, il quale ci ha ricordato molto da vicino il celebre Gran Turismo, trasformandosi in un rumore di fondo fastidioso.


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