Promozioni mascherate in circumvesuviana?

Nonostante lo stato comatoso i soliti noti già pronti in pole positionPROMOZIONI MASCHERATE IN CIRCUMVESUVIANA?Anticipando le mosse si intende posizionare paletti per il futuro

In queste ore, impazza la “Voce della Rotaia”, i rumors rimbalzano frenetici da una scrivania ad una stazione, da un’officina ad una scrivania. Il tema è di quelli che appassionano, anzi eccitano le menti. Sarebbero in distribuzione lettere d’incarico per l’assegnazione di funzioni superiori, condizione necessaria – anche se non sufficiente – per una nuova sostanziosa infornata di promozioni. Come sempre, il passaparola non garantisce l’integrità e la validazione delle notizie, ma credo che il resoconto circolante, depurato dei rumori di fondo, sia in ogni caso molto prossimo alla realtà. In definitiva, magari ci sarà qualche nome in più o in meno, ma la Manovra, nel suo complesso, avrà solide basi concrete. Certamente, potremmo essere anche di fronte ad un clamoroso caso di “disinformacia”, una di quelle azioni di controspionaggio tipiche deibizantinismi vesuvianei. Nella logica del “così fan tutti”, si sostiene l’inopportuna operazione facendo leva sul fatto – da verificare peraltro – che nelle consorelle l’operazione è stata già realizzata, nel silenzio complice dei sindacati. Commento laconico sarebbe stato:”Vuò verè che nuie fosseme cchiù fesse e’ llate?”.

La logica che, però, soggiace a queste operazioni è ben più astuta. Non si tratta solamente di equiparare i nostri comportamenti a quelli altrui. Si tratta, invece, di creare le solite corsie preferenziali individuali senza che l’operazione, si inserisca in un contesto di riorganizzazione del lavoro improntata ad efficienza e produttività generalizzata. Non scendo da un’isolata “Valle di Buino” e non sono vittima, peraltro, di un’ipocrita moralità integralista, per molti versi non ammissibile in questo sistema. Ma non credo, però, che modalità e tempistica dell’operazione incriminata siano compatibili con l’attuale scenario comatoso delle aziende del Gruppo EAV. Inoltre, questa operazione, che non delinea promozioni in senso tecnico, confligge apertamente con le dichiarazioni, virgolettate e mai smentite, dell’Amm. Unico EAV, prof. Polese. La massima carica di EAV nei giorni scorsi, a specifica domanda dei cronisti, rispose che “qualsiasi promozione era da escludere assolutamente”. Ovviamente, i sofisti potrebbero argomentare che si tratta di incarichi provvisori non forieri di ulteriori conseguenze. Ma chi ha un minimo di conoscenza storica dei fatti sa bene che si tratta di un escamotage, già utilizzato in passato, che si è sempre tramutato in realtà.
Peraltro, a fare un’analisi dettagliata dei papabili, si intuisce come alcuni di essi siano i soliti fortunati che siccome fanno da tappo a qualcuno, si ritroveranno promossi solo per consentire la liberazione del posto per qualcuna/o più influente, e con amici negli alti ranghi. Alla faccia dell’efficienza e della trasparenza!!! Chi scrive, peraltro, non è accusabile di mancanza di elasticità mentale, anche e soprattutto in considerazione del suo passato personale. Né scrivo di questo argomento perché non faccio parte dell’infornata. Per quanto mi riguarda, da mobbizzato strisciante e conseguentemente fannullone involontario, ho solamente a cuore la sopravvivenza di queste realtà aziendali, peraltro in fortissima difficoltà. È la correttezza delle scelte che sottendono le “promozioni” che mi sta a cuore. Se da una rivisitazione dell’organizzazione del lavoro e della struttura organizzativa che ne consegue dovesse derivare, infatti, la necessità di 40 promozioni non avrei alcun motivo per criticarla. Ma è avvenuto questo processo di analisi organizzativa? E se sì, possono essere resi pubblici i criteri adottati?
Ciro Pastore – Il Signore degli Agnelli
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