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Tasse troppo alte, e se lo dice la Corte dei Conti…

Creato il 26 giugno 2015 da Mrinvest

Le tasse troppo alte frenano la ripresa. Secondo i dati dei Magistrati Contabili l’imposizione è arrivata nel 2014 al 43,5% del Pil, 1,7 punti sopra la media europea.

tasse troppo alteQuesta volta a lamentarsi delle tasse troppo alte non sono i contribuenti, ma la Corte dei Conti, che afferma (scoprendo l’acqua calda) che gli italiani pagano troppe tasse.
Siamo oltre la media europea e, dice la Corte presentando il rendiconto generale dello Stato, bisogna invertire la tendenza, perchè in questo modo la crescita non è possibile. Sono necessari interventi che restituiscano capacità di spesa a famiglie e imprese.

Parole sante quelle della Corte dei Conti, ma sono decenni che le sentiamo dire e sentenziare, ma la situazione è sempre la stessa, anzi, in peggioramento. Siamo in perenne situazione di emergenza economico-finanziaria e la cosa più grave è che la politica fiscale dei nostri governi è stata sempre improntata a “tappare i buchi”, a risolvere i problemi immediati al fine di garantire gli equilibri della finanza pubblica. Si pensi che dal 2008 al 2014 sono stati oltre 700 gli interventi in materia fiscale, e sono serviti soltanto per “tirare a campà”, per tamponare le contingenze negative.

Tasse troppo alte e la riforma fiscale è tra le più importanti e urgenti da fare.

Nonostante le promesse elettorali, fatte da politici e politicanti nel corso degli anni, di riformare il sistema fiscale, nessuno è mai riuscito di compiere l’impresa, forse per incapacità, forse perchè il problema delle tasse troppo alte è così vasto che è impossibile riuscirci. E poi, i Governi e i Parlamentari che si succedono sono così impegnati a fare continuamente campagna elettorale, a litigare, a fronteggiare scandali e ruberie, a chiudere e riaprire partiti e partitini, a spennellare continuamente colla tra il loro onorevole culo e la poltrona che occupano, che hanno poco tempo per pensare ai problemi reali del Paese.

Paghiamo realmente il 60% di tasse.

Ma ormai siamo giunti a livello di guardia: una pressione fiscale così alta è diventata intollerabile, pagare tasse troppo alte è diventato insostenibile. Sì, perchè il 23 giugno scorso abbiamo “festeggiato” la liberazione dal fisco. Secondo le statistiche della Cgia di Mestre, fino al 23 giugno abbiamo lavorato solo per pagare le tasse e, dopo 173 giorni, abbiamo cominciato finalmente a pensare a noi. Coloro che hanno redditi sotto i 24mila euro, la data della “liberazione” è stata il 13 maggio scorso.

Ma ci rendiamo conto? Lavoriamo 4 ore al giorno per pagare le tasse. Se poi aggiungiamo i contributi, che di fatto sono una tassazione occulta (quando andremo in pensione quei soldi ci saranno ancora?), se aggiungiamo l’Iva che paghiamo ogni volta che facciamo la spesa, se aggiungiamo le accise sulla benzina (più della metà del costo del pieno), bolli, imposte regionali e comunali, canoni e balzelli vari, possiamo affermare con mestizia e rabbia, che anche per i redditi medio-bassi lo Stato si mangia il 60-65%. Pazzesco!

Credo, ed è opinione dei più, che qualsiasi aliquota fiscale sopra il 30-35% COMPLESSIVO sia semplicemente criminale. Estorcere con la forza più della metà del reddito di un individuo in nome di un presunto bene collettivo è un furto! E il fatto che questo furto venga consumato “in nome della legge”, e quindi giustificato, lo rende ancora più odioso e vigliacco.

Tasse troppo alte e servizi pessimi.

I dati sono impressionanti, come impressionanti sono quelli relativi all’evasione fiscale, che ne è la naturale conseguenza. E’ vero che altri Paesi, che stanno meglio di noi, hanno anch’essi un’alta tassazione, ma le retribuzioni sono molto più alte e non hanno i continui scandali che travolgono politici, amministratori e imprese, che ogni giorno affliggono l’Italia, ed inoltre offrono servizi più consoni.

Il fatto è che, alla rabbia per sperperi e ruberie si aggiungono tasse troppo alte, in cambio delle quali riceviamo poco o nulla. Problemi come sicurezza, sanità, servizi pubblici, traffico, sporcizia, buche stradali, ecc. ecc., lasciano il tempo che trovano.
In sostanza, in cambio non c’è una “contropartita” adeguata da parte della pubblica amministrazione, cioè servizi efficienti. Lo Stato incamera una grossa fetta della ricchezza che produciamo, ma ci rende servizi indegni, spreca montagne di denaro per le proprie clientele e, invece che produrre, brucia ricchezza.

Ma insomma, in definitiva, è possibile abbassare le tasse? Mi vengono dei sospetti. Non è per caso che la riforma fiscale taglierebbe i privilegi, gli sprechi, in parole povere rivoluzionerebbe lo Stato, mettendo a nudo tutto il marcio che è insito nei suoi tentacoli? E che non lo vogliono quelli che di questo Stato vivono? Quelli che vivono grazie alle nostre tasse?


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