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Propagandhi - Failed States

Da Ant
Propagandhi - Failed States
Questo è il sesto album in oltre venticinque anni di onorata carriera per i canadesi Propagandhi. Il disco giunge negli scaffali tre anni dopo l’ottimo Supporting Caste, album che ha segnato in qualche modo la rinascita artistica della band. Sicuramente il mostruoso e incredibile How To Clean Everything del 1993 è parecchio distante, ma non è con quel disco che bisogna fare paragoni, i tempi sono cambiati, l’hardcore melodico non è più tanto di moda e soprattutto l’alchimia creata dal fermento della scena in quel periodo con l’esplosione d’innumerevoli talenti e tutto un mondo intorno di fans, fanzine, magazines e tour affollati ora non esiste quasi più. Solo pochi gruppi di quella scena continuano a scorrazzare in lungo e in largo per le classifiche (NOFX, Pennywise, Offspring e pochi altri). Di questi tempi però Failed States giunge come la manna dal cielo, un vero toccasana per l’attuale panorama musicale alquanto scialbo e insipido. Ai Propagandhi non è mai mancata la stima da parte di seguaci di generi musicali anche diversi, grazie ai loro testi intelligenti ed estremamente politicizzati; spesso molto scomodi. Questo nuovo disco non potrà non confermare la loro fama. Le liriche pungono e percuotono le coscienze e il suono è quello di sempre: tempi serrati, ritmi intricati, tremende bordate hardcore e metal, la solita voglia di saggiare soluzioni sonore atipiche e una buona dose di melodia.Il primo brano in scaletta, Notes To Self, è una sorta di indie hard rock in midtempo. Con il secondo pezzo, il singolo Failed States, il ritmo aumenta ma non troppo e viene fuori il loro classico punk rock/hardcore melodico. Da questo punto in poi la cattiveria dilaga e vengono fuori autentiche gemme hardcore come Rattan Cane, Hadron Collision e la scheggia impazzita di Status Update. Le influenze metal, che da sempre caratterizzano la loro proposta, fanno capolino qua e la nella tracklist come nell’inizio di Cognitive Suicide ad esempio. Altre ottime canzoni sono Dark Matters e Lotus Gait dove i nostri trovano la giusta combinazione tra melodia, tiro micidiale e suoni azzeccati. Da segnalare la “deluxe edition” con tre tracce in più decisamente interessanti. Tra di esse spicca The Fucking Rich Fucking the Poor: una mazzata hc/punk brevissima, velocissima, decisa e concisa che riporta la mente e il cuore indietro di tanti anni...Gran bel disco.
Propagandhi - Failed States
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Tracklist:

01.Notes to Self02.Failed States03.Devil’s Creek04.Rattan Cane05.Hadron Collision06.Status Update07.Cognitive Suicide08.Things I Like09.Unscripted Moment10.Dark Matters11.Lotus Gait12.Duplicate Keys Icaro (An Interim Report)
bonus tracks:13.The Fucking Rich Fucking the Poor14.The Days You Hate Yourself15.Failed States (Experimental Prototype)
Epitaph - 2012
voto: 8
Propagandhi - Failed States
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Formazione:
Chris Hannah - voce, chitarraTod Kowalski - basso, voceDavid Guillas - chitarraJordy Samolesky - batteria
Propagandhi - Failed States
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Gli altri dischi dei Propagandhi:

Propagandhi - Failed States

How To Clean Everything (Fat Wreck Chords, 1993)
Propagandhi - Failed States

Less Talk, More Rock (Fat Wreck Chords, 1996)
Propagandhi - Failed States

Today’s Empires, Tomorrow’s Ashes (Fat Wreck Chords, 2001)
Propagandhi - Failed States

Potemkin City Limits (Fat Wreck Chords, 2005)
Propagandhi - Failed States

Supporting Caste (G7 Welcoming Comittee records, 2009)

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