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Prove Invalsi: i NO delle famiglie

Creato il 08 maggio 2013 da Pedagogika2
Dopo la prima giornata di somministrazione dei test Invalsi non sono poche le polemiche. I Cobas confermano che sarebbero migliaia le classi in cui queste sono saltate ma il Miur smentisce, confermando anzi un inversione di tendenza ed un aumento di adesione alle stesse: "Se vogliamo guardare alle cifre, verifica sempre opportuna - spiegano a viale Trastevere - su circa 1.500 classi-campione soltanto una decina non hanno svolto i test, una percentuale inferiore a quella dell'anno scorso". "Riteniamo il sistema di valutazione recentemente varato un punto-cardine del sistema di istruzione e certamente - concludono - uno dei volani per rilanciare la qualità della scuola italiana, nel principale interesse di studenti e famiglie".L’Invalsi ha anche reso pubblici i numeri della giornata: le prove hanno riguardato circa 560 e 558 mila studenti, appartenenti rispettivamente alle classi seconda e quinta. L'Istituto di valutazione ha poi divulgato le informazioni acquisite sulle classi campione, 1.457 seconde e altrettante quinte, dove le prove sono seguite da osservatori esterni: “si può stimare che le prove non siano state effettuate in circa lo 0,82% delle classi seconde e lo 0,75% delle classi quinte (rispettivamente 0,69% e 0,62% a causa dello sciopero attuato dal personale scolastico)”.

C'è anche la gaffe di Rossi Doria (sottosegretarioall'istruzione) che afferma che i test Invalsi  "non sono quiz, ma “sono prove di conoscenza e di intelligenza prodotte da insegnanti che per decenni si sono cimentati a scuola, spesso nelle condizioni più difficili. I test Invalsi sono criticati da intellettuali che pensano alla centralità del voto in italiano, come nei Sessanta. Oggi servono prove strutturate. E poi, anno dopo anno, questi test sono migliorati”. Infatti per il sottosegretario i testi Invalsi servono “a farci capire i punti di forza e di debolezza del nostro sistema, offrono una quantità di dati straordinaria. In Puglia hanno fatto aumentare le ore di italiano e matematica nelle scuole, e oggi certifichiamo un miglioramento.”
E se gli insegnanti mugugnano, non è per i test in sé, ma più semplicemente perché “si sentono costretti a un lavoro ulteriore non riconosciuto. Bisogna pagare meglio maestri e professori, questo è il punto.
” 

Vorrei puntualizzare che i test fanno parte del sistema di valutazione del sistema scolastico italiano e non sono test di intelligenza (e, questa è la gaffe!), inoltre nessuno si lamenta di una eventuale valutazione ma di come viene fatta, si valutano le competenze dei bambini e dei ragazzi con lo scopo (si dice) di migliorare le risorse e la didattica della scuola italina ma di fatto si rischia di cadere in un sistema in cui si puniscono quelle scuole che proprio a causa di poche risorse e poche competenze non superano il test brillantemente. Inoltre per superare "brillantemente" il test Invalsi le scuole modificano la loro didattica e il loro orario interno dedicando le ore per l'addestramento al quiz e, lasciando di fatto in disparte altre materie e, sopratutto le "cosidette educazioni": motoria, musicale, artistica, informatica poichè di fatto considerate accessorie e quindi meno importanti a loro discapito, tutto a privilegio di italiano e matematica, ma la scuola non può e non deve essere limitata a due sole materie.Io vorrei aggiungere che sarebbe meglio aggiungere altri fattori alla valutazione del sistema scolastico nazionale che non può e non deve sempre e solo fermarsi alla valutazione degli studenti, che evidentemente sono il punto debole e, quindi il solo punto su cui accanirsi. (Tral'altro la valutazione studente è presente sempre e a rigor di logica non ci sarebbe bisogno di valutazioni ulteriori o terze).I fattori che secondo me andrebbero valutati sono tanti ne accenno alcuni: la presentazione e la successiva messa in opera del POF e dei progetti educativi, che spesso sono disattesi o solo in parte realizzati (molti partono ad aprile-maggio, altri non partono affatto), la presenza di servizi (mensa, trasporto, palestra, laboratori); rispetto delle ore dedicate ad ogni materia e/o educazione; progetti contro la dispersione scolastica, progetti anti bullismo, progetti a favore dell'integrazione degli stranieri e dei bambini/ragazzi con handicap, disabilità o problemi di apprendimento, inserimento, socializzazione; progetti di consulenza pedagogica, psicologica per insegnanti, studenti e genitori; progetti di valorizzazione delle competenze degli insegnanti; valutare la collaborazione/comunicazione tra la scuola e le famiglie, tra la scuola ed il territorio. Sinceramente non mi sembrano cose da poco, ma sono cose che non vengono mai prese in considerazione. Infine, i test non sono presi e spediti all’Invalsi, ma vengono caricati nel database dai docenti stessi della scuola. Ecco che su questo punto ne ho sentito di tutti i colori. Alcuni bambini sono stati "invitati" a restare a casa per non rovinare la media della classe! Altri "minacciati" di bocciature nel caso di fallimento della prova (a prescindere del voto di media)!!Esiste una gara a chi fa meglio. Ho già parlato infatti del famoso cheating rilevato dallo stesso Invalsi, per cui accade che gli insegnanti suggeriscano le risposte per avere punteggi alti a livello di classe/scuola.
Così come è strutturato e svolto, il test Invalsi è inutilizzabile per chi fa ricerca e studia come individuare politiche scolastiche più mirate e, in questa fase, appare quindi un inutile spreco di risorse basta guardare nel sito dell'istituto le spese "ufficiali"per avere un idea di quanto costa questa macchina se ci aggiungiamo le spese straodinarie ci rendiamo conto che se questi soldi venissero dati direttamente alle scuole ne avremmo sicuramente un vantaggio migliore.
Alcune sigle sindacali hanno indetto uno sciopero nelle giornate in cui si fanno i test in segno di protesta e per dare copertura a quei docenti che si rifiutano di collaborare con il sistema Invalsi.Per quanto mi riguarda ritengo importante non collaborare con questo sistema e dare un segnale di contrarietà. Per questo già ieri non ho mandato mia figlia a scuola e non la manderò neppure venerdì.In alcune scuole della mia città ad esempio è avvenuto che l'adesione allo sciopero sia stata totale (non sono stati aperti i cancelli delle scuole), in altre invece è stata totale l'adesione al test. Molti genitori hanno preso questa cosa come un fatto acquisito, obbligatorio al quale non si sfugge. Ma la scuola da sempre ha potuto innovarsi e modificarsi sopratutto a partite dal proprio interno molto prima delle disposizioni di legge. Noi come genitori, cittadini, insegnanti abbiamo il diritto di scegliere un sistema scolastico per i cittadini del futuro ma sopratutto abbiamo il dovere di combattere per cambiare in meglio le cose.Vorrei ricordare che nelle seconde e quinte classi della scuola primaria venerdì prossimo, il 10 maggio, si svolgerà la prova di Matematica. Mentre la prossima settimana, rispettivamente il 14 e il 16 maggio, avranno luogo le prove in tutte le prime classi della secondaria di primo grado e in tutte le seconde della secondaria di II grado. In queste ultime due date, i Cobas, assieme ad altre sigle di sindacati minori (per numero di tesserati), torneranno a scioperare, spero anche i genitori!!S.F.

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