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Quando mamma e papà lavorano molto

Da Caffenero
Quando mamma e papà lavorano molto hanno dei sensi di colpa verso i loro figli. I bambini hanno bisogno di passare del tempo con i genitori, ma questa necessità mal si concilia con chi ha un orario di lavoro pesante. I genitori che lavorano tutto il giorno possono ugualmente crescere dei figli sereni.

Eliminare i sensi di colpa
Sembra un semplice gioco di parole, ma in realtà c’è una grossa differenza tra essere una madre assente e una madre non presente. Lo stesso si può dire ovviamente dal punto di vista di un padre. Assente è chi non si cura del proprio figlio, chi non se ne preoccupa, chi anche trovandosi nella stessa stanza non gli rivolgerebbe la parola. Il senso di colpa di essere fuori casa tutto il giorno si elimina sapendo di essere genitori non presenti fisicamente, ma che si preoccupano dei loro figli e sfruttano ogni singola occasione per stare insieme.

Sfatare il mito della mamma a fianco
Una mamma che lavora se lo sarà sentito dire centinaia di volte e forse è un’idea che le ronza per la testa anche se non vorrebbe: il bambino cresce meglio con la mamma a fianco. Quello della mamma a fianco del bambino è un mito abbastanza recente. Se pensiamo a come sono cresciuti i nostri nonni, ci vengono in mente grandi famiglie in cui tutti lavoravano, ma ci si ritrovava a cena e si passava la sera insieme costruendo relazioni e tramandando tradizioni.

Essere onesti al momento della separazione
Il momento in cui si lascia il bambino per andare al lavoro è cruciale: ci possono essere pianti del piccolo, sensi di colpa dei genitori, bugie, false promesse. Evitiamo le frasi che pesano contro di noi: non promettiamo di tornare subito, non scappiamo senza salutare, non promettiamo regali al ritorno. Accettiamo i pianti: sono un modo di comunicare e rispondiamo onestamente con le nostre parole.

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Scegliere un ambiente valido
E’ molto importante scegliere con cura la persona e l’ambiente a cui affidare il bambino mentre i genitori sono al lavoro. Si può trattare di una persona che viene a casa, che ospita il bambino in casa propria o di un asilo. Scegliere un ambiente stimolante e sicuro dà ai genitori il conforto di lasciare ogni mattina il bambino al suo ‘lavoro’, nel luogo dove lavorerà per imparare: a stare con gli altri, a parlare bene, i numeri, i colori ecc.

Ristabilire il dialogo al rientro
Spesso tornati a casa, i bambini non rispondono alle domande dei genitori. Sembrano voler tenere nascosto quello che hanno fatto o rinfacciare con il silenzio la colpa di averli abbandonati. I bambini vivono le nostre domande come un interrogatorio che non ha niente di divertente. Lo possiamo verificare subito se facciamo una prova: raccontiamo noi qualcosa di divertente o di antipatico della nostra giornata e loro lo faranno in base alla loro.

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Conciliare lavoro e figli
Capita di sentirsi inadeguati quando il tempo manca e si è sempre di corsa. I bambini ci interrompono durante le telefonate di lavoro o mentre lavoriamo al pc anche da casa. Loro ci vorrebbero sempre pronti a giocare e noi abbiamo un impegno da svolgere. L’impegno può essere anche stirare o pulire la casa. Dividiamo bene i nostri tempi e spieghiamo ai bambini cosa dobbiamo fare prima di poter stare con loro: proviamo anche a farci aiutare, ne saranno felici.

quando mamma e papà lavorano molto
Per approfondire questo argomento vi consiglio di leggere Quando mamma e papà lavorano molto di Nessia Laniado, un libro con molti consigli e situazioni comuni a cui potrete trovare una soluzione o uno spunto da cui partire.

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