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Poi, c'è chi sa completare il cubo di Rubik. Ecco, in un pomeriggio di pioggia come questo, quando la donna grande e l'uomo piccolo hanno due compagni di scuola in casa, avere certe abilità può essere fondamentale. Io le ho.
Così, in un momento di stanca, l'ho preso distrattamente dallo scaffale. Ho attirato l'attenzione dei quattro pargoli (anche se due già sapevano cosa stava per succedere... "babbo, ma lo fai sempreee!") e poi gli ho chiesto di scomporlo tutto.
L'amica piccola dell'uomo piccolo l'ha abbrancato, l'ha mescolato girando ogni lato. Poi me l'ha ridato: "scommetto che adesso non ci ries.... scusa, eh, ma cosa si deve fare?". Ah, giovani moderni.
"Guarda cosa succede, amica piccola dell'uomo piccolo" ed ho cominciato a manovrare.
La soluzione del cubo di Rubik l'ho imparata ai tempi di scuola, quando alle superiori stavamo per i fatti nostri senza dare troppa relazione agli insegnanti. Prima uno schema riportato su carta, poi una serie di istruzioni come fossero righe di basic. Alla fine lo impari. A memoria, e non te lo dimentichi più.
Così adesso, a distanza di secoli, lo faccio ancora senza nemmeno pensarci, le mani si muovono, scorrono, voltano le facce. In pochi secondi l'amica piccola dell'uomo piccolo ha iniziato a cambiare espressione del viso: mentre avanzavo verso la soluzione i suoi occhi dicevano chiaramente "occavolo...".
Intanto la donna grande e la sua amica grande ci guardavano di sottecchi: "alla nostra veneranda età non ci freghi più coi tuoi giochetti, desian" e si son messe a fare i cavoli loro. Ogni tanto un'occhiatina, giusto perché la situazione non sfuggisse loro di mano.
Quando poi tutte le facce hanno preso il loro posto e il cubo è tornato "come nuovo" è stato il tripudio. L'amica piccola dell'uomo piccolo si è illuminata in viso: ha preso il cubo e ha cominciato a guardarlo come se fosse un'apparizione. Le due grandi hanno alzato gli occhi e anche loro han dovuto capitolare: stupore (anche se di superiorità) negli occhi. L'uomo piccolo ha preso a saltellare ovunque ululando "l'ha fatto il mio babbo, l'ha fatto il mio babbo, l'ha fatto il mio babbo".
Quando non c'erano gli skill, facevamo il cubo di Rubik. E, a distanza di tempo, in fondo, serve anche questo.
Il pomeriggio volge al termine. Continua a piovere. Però almeno sul bagnato.
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