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Quando Schwarzenegger mi insegnava l’attinenza alla realtà

Creato il 19 maggio 2012 da Mcnab75

Quando Schwarzenegger mi insegnava l’attinenza alla realtà

Vi ricordate quando, negli anni ’80, i film di Arnold Schwarzenegger vi insegnavano i valori della vita, la filosofia, l’amore per l’arte e per la cultura?  Vi ricordate i profondi temi sociali affrontati da film come Commando, Atto di Forza e Codice Magnum? Vi ricordate quella bella sensazione che vi permeava a fine visione, quando vi sentivate arricchiti come uomini e come persone?
No? Meno male, perché in quel film non c’era nulla di tutto ciò. Però c’erano dialoghi serrati e cazzeggioni, scene epiche e memorabili nella loro improbabilità. Tanto che ora che siamo dei baldi uomini di età matura (solo l’età, appunto), ancora li ricordiamo, li citiamo e stiamo qui a pubblicarne gli estratti presi da Youtube.
Perché tiro fuori questa storia? Perché, tra le tante belle recensioni di The Avengers (film che in linea di massima è piaciuto a un sacco di gente), le critiche più ridicole che mi è capitato di leggere sono riassumibili con questa mitica frase:

The Avengers è un film poco verosimile che ha scarsissime attinenze con la realtà e non insegna niente.

Cazzo no! Mi hanno smontato completamente. E io che lo ho recensito sprecando belle parole, senza accorgermi che è un film senza attinenze con la realtà. Come ho fatto a essere così cieco? Sarà colpa di DareDevil?
Vabbé, come volete che risponda a una stronzata sesquipedale come questa? In modo serio magari? Va buò, proviamoci lo stesso.

Ok, a me va benissimo se The Avengers non vi è piaciuto perché odiate gli eroi Marvel, perché vi aspettavate un’altra roba cupa tipo il Batman di Nolan etc etc. I gusti son gusti, chi sono io per dirvi che sbagliate?
Premesso ciò, rimango dell’idea che è uno di quei pochi film che puntano forte sul divertimento senza però scadere nell’esigenza un po’ scema di dover spegnere il cervello. Non è una roba alla Michael Bay, per capirci. Che mr. Bay te lo puoi pure vedere ogni tanto, ma dovrebbero metterci il disclaimer del tipo “Non superare le dosi consigliate – nuoce gravemente ai neuroni“.
Merito di Whedon, dei dialoghi serrati e riusciti, delle battute geniali. Per i Marvel fans è anche merito di ottime caratterizzazioni di quelle che sono vere e proprie icone internazionali, Tony Stark e Steve Rogers su tutti. Ma questa è roba che in fondo riguarda noi appassionati e basta, quindi lasciamola da parte.

Che poi so bene quanto i critici cinematografici impegnati potrebbero perfino inventarsi una doppia chiave di lettura per ogni singolo fotogramma del film, o come certi blogger che a volte giocano a fare gli stanchi e gli annoiati troverebbero mille motivi per cui è meglio il film indipendente prodotto in Gabon, rispetto ai Vendicatori di Joss (che è poi Whedon, non la Stone, quella dei piedi che fanno gola ai feticisti*). Ma a me i critici e i blogger annoiati stanno francamente un po’ sui coglioni, quindi perché dovrei preoccuparmi di loro?

Quando Schwarzenegger mi insegnava l’attinenza alla realtà

No… è un altro Joss, mi dispiace!

Ora, ditemi un po’ se film come Commando, L’Implacabile, Atto di Forza** funzionano su meccanismi poi tanto diversi da The Avengers. Se rispondete “sì” siete dei malati mentali e vivete in un universo parallelo al mio. Vi lascio al vostro mondo di fate e di gnomi, senza offesa…
Se invece rispondete “no”, avete capito il senso del post e probabilmente non verrete a rovinarmi il sabato con altri discorsi sulla verosimiglianza e sull’attinenza alla realtà. Quindi direi che possiamo smetterla qui e pensare a qualcosa di più divertente, tipo l’ospite femminile di Plutonia di domani o l’ebook che vi regalerò mercoledì prossimo.

Se invece The Avengers non vi è piaciuto per altri motivi cazzi vostri rispetto la vostra opinione e non ho nulla da rimproverarvi. Ci mancherebbe pure! :)
- – -

*Ma quindi Joss è un nome da donna o da uomo?

**In un altro blog che stimo leggevo invece di un parallelismo tra The Avengers e quel che rappresentò Indiana Jones per la generazione dei ragazzi negli anni ’80. Direi che è un discorso che si riallaccia col mio e che ci sta alla grande.

Quando Schwarzenegger mi insegnava l’attinenza alla realtà


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