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Raccolta differenziata: gli errori più comuni

Creato il 15 gennaio 2011 da Tigella

Raccolta differenziataSe vivete in uno stabile dove la raccolta differenziata è condominiale sarà capitato anche a voi di assistere ai danni che una scorretta informazione, prima ancora della pigrizia, può provocare. E magari vi sarà anche capitato di dover pagare una multa collettiva perché qualcuno non ha seguito le regole. Ma quali sono gli errori più frequenti?

1° Il sacchetto incriminato
Al primo posto vanno senza dubbio quelle belle raccolte di vetri e carta, riposte correttamente nei cassonetti rispettivi e… contenute in un bel sacchetto di plastica. Così è più ordinato no? E poi, vogliamo dare un po’ di lavoro a quell’esercito di netturbini che sicuramente è stato assoldato per spacchettare i nostri rifiuti?

2° Carta contaminata
Nonostante ormai sia scritto anche sui cartoni della pizza, c’è ancora chi non si capacita che tutto quel cartoncino non possa essere recuperato. Idem dicasi per i fazzoletti di carta. Il fatto che la sostanza con cui sono entrati in contatto non sia plutonio, non vuol dire che non siano contaminati e per mandare all’aria una partita di buona carta da riciclo basta poco.

3° Di tutta la plastica un fascio
Anche in questo caso, il problema è lo zelo. Sarebbe fantastico vivere in un luogo dove TUTTA la plastica è riciclata. In realtà solo alcuni tipi possono essere processati. Come sapere quali? Intanto, leggete qui e fate molta attenzione alle indicazioni impresse sul prodotto.

4° Scova le indifferenzie
Il fatto che non vada nella plastica, nella carta o nel vetro, non significa sempre che vada nell’indifferenziato. La zia Giulia non va nel sacco nero, così come il suo farmaco per la pressione scaduto e il divano pitonato che tanto amava. Il fatto che non entri nel bidone è spesso un buon indicatore, ma non il solo

:-)

5° Il cugino di campagna
Non si tratta di un rifiuto (non necessariamente) ma di quel simpatico parente, amico, collega che si è di recente trasferito nella vostra metropoli o paese e crede ingenuamente di poter applicare le regole per la differenziazione a cui è abituato. Ogni comune però ha le sue norme e occorre sempre fare attenzione a piccole e grandi differenze. Ne avevamo parlato qui.

6° Forse non tutti sanno che…
Serve una laurea in chimica per differenziare? No, ma un ripasso ai fondamentali, magari facendosi dare qualche ripetizione da un ragazzino delle elementari, più fresco sull’argomento, non guasta. Quindi:
- la ceramica NON E’ vetro
- la lampadina NON E’ vetro
- il polistirolo NON E’ plastica ma a seconda dei comuni può anche finire in quel cassonettio (a Milano ad es, mentre a Roma và nel vetro)
- la scatoletta di tonno NON E’ una lattina. La lattina è fatta di alluminio, la scatoletta no. A seconda dei comuni i due materiali possono essere raccolti insieme o meno.

In cima alla mia classifica personale resta quel genio che pensò bene di buttare il monitor crt del pc nella raccolta indifferenziata provocando la semi rottura dello stesso nel tentativo di farcelo entrare a forza (forse fuori gli pareva brutto).
E voi, quali perle avete scovato nei vostri cassonetti comuni?

Foto: Giornomedio

NOTA:L’indagine che dà origine alla classifica è del tutto empirica e basata principalmente sui quei capolavori di comunicazione che sono gli avvisi esposti dagli amministratori


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