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Ragione e Sentimento: esempio di come la lingua faccia la differenza

Creato il 11 gennaio 2011 da Lalenene @Irene_Marziali
Tutte noi ci siamo scontrate, prima o poi, con la difficoltà di rendere in italiano frasi ed espressioni ( o in questo caso parole) scritte originariamente in inglese, cosa che per altro vale per ogni lingua straniera.
Un esempio letterario di questa difficoltà ce lo fornisce la cara Zia Jane in una delle sue opere: Sense and Sensibility.

Ragione e Sentimento: esempio di come la lingua faccia la differenza

Elinor e Marianne


E non importa neppure andar tanto a cercare, perché quello più palese è proprio nel titolo. La nostra traduzione più comune, cioè Ragione e Sentimento, è infatti inesatta. Non rende affatto l'idea che aveva zia Jane quando ha dato il nome a quel meraviglioso romanzo. Già più decente è renderlo Senno e Sensibilità, e sebbene non sia ancora perfetta, è la maniera più vicina possibile per la nostra lingua.
Analizziamo insieme le parole Sense e Sensibility in inglese...e poi vediamo perché quelle italiane Ragione e Sentimento non sono adatte.
SENSE
Ragione e Sentimento: esempio di come la lingua faccia la differenza
Questa parola riporta ad un concetto molto caro alla società e al popolo inglese, dell'Ottocento in particolare ma che fa anche parte della cultura stessa del Paese: il Buonsenso, anche detto in inglese Common Sense. Tenterò di spiegare cosa si intende per buonsenso, anche se non è cosa semplice. Dunque, il buonsenso è il modo di vedere ed affrontare la realtà da parte della comunità, cioè della società. Vivere con razionalità e realismo, senza far si che gli eventi abbiano forte influenza nella propria interiorità. E' il sinonimo buono del cinismo, senza le parti negative che questo comporta. Mi spiego meglio facendo riferimento al romanzo.  
Elinor è il buonsenso fatto persona, ed affronta la vita e la realtà che la circonda senza farsi prendere dai sentimenti, senza farsi dominare dalle emozioni; vive anzi con pacatezza, esterna come interna, prudenza, e dando la maggior importanza ai cinque sensi fisici più che al potere del cuore. Non è quindi incline a manifestare le proprie emozioni.
Chi ha sense considera in maniera positiva la riservatezza e il riserbo, mentre non apprezza le persone esageratamente estroverse, gli impiccioni, coloro che non sanno porsi freno e non sanno rimanere nei  limiti che il decoro impone. I limiti che il common sense impone!
SENSIBILITY
Sia che venga tradotto sentimento o che sia reso sensibilità, nessuno dei due è un vero sinonimo del termine
Ragione e Sentimento: esempio di come la lingua faccia la differenza
inglese. Indica un'esistenza basata sull'emozione, sulle percezioni che vanno oltre il raziocinio e i cinque sensi...che implica profondamente il cuore quasi in ogni cosa che si fa o si vede. Una sensibilità d'animo, intesa come propensione a percepire la realtà con il cuore, più che con la mente.
Marianne è una fervente sostenitrice dell'amore a prima vista e dell'aperta espressione dei propri sentimenti, una paladina del culto della sensibilità. A differenza di sua sorella, impronta la sua vita e il suo essere alla passione. Le piacciono molto le poesie profonde e "romantiche" per usare un termine moderno, è soggetta alle cotte giovanili, vedi Willoughby, ed è attratta da un uomo impetuoso e simile ad un "eroe romantico", vedi sempre Willoughby. Guarda caso la prima volta che i due si incontrano, lui la trova in difficoltà e la riporta in braccio a casa, perché scioccamente è uscita sotto l'acqua e ha continuato a camminare con la pioggia. Una persona di buonsenso non si sarebbe mai messa in quella situazione, ma lei spinta dalla passione, è incurante del pericolo.
Ragione non è esatto perché implica il ragionare. E una persona di buonsenso si comporta in quel modo per istinto, per natura, e non perché ci si debba sforzare.
Sentimento non va bene neppure, perché sensibility indica la natura di una persona che è propensa per indola a farsi dominare in maniera totale dai sentimenti e dalle emozioni, non che semplicemente li prova.
Senno è più esatto, ma non è ancora giusto. Noi diciamo infatti " sei fuori di senno?" per dire "Non sei più in grado di ragionare?" e per i motivi di cui sopra non va bene. Una persona assennata è però vicina di significato ad una di buonsenso.
Sensibilità rende bene l'idea, come spiegato prima, anche se è un po' riduttivo.
Spero che questo approfondimento vi sia interessato.
Vi rimando anche al link della mia cara cugina, che ha trattato anche lei questo argomento
 
Con affetto,
Irene

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