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Ralph Nader Rimprovera Tim Cook di Cattiva ed Egoista Gestione delle Finanze

Creato il 25 ottobre 2014 da Beiphone

Ralph Nader, candidato cinque volte alla presidenza degli USA, ha scritto una lettera aperta al CEO di Apple Tim Cook, criticandolo per aver speso miliardi ricomprando azioni in borsa piuttosto che aiutando gli operai di fabbrica impoveriti.

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Ralph Nader, Avvocato e Attivista Statunitense

Ralph Nader non ha peli sulla lingua, e decide di manifestarlo scrivendo una lettera aperta a Tim Cook, dove lo rimprovera di una gestione egoistica delle finanze Apple. Nader fa notare che, se Apple avesse speso quei 130 miliardi di dollari per istituire una fondazione, gli interessi sarebbero stati abbastanza da garantire doppi stipendi, assicurare una settimana di lavoro di 40 ore e migliorare la salute, la sicurezza e gli standard ambientali per centinaia di migliaia di lavoratori.

Sotto trovate la lettera completa, che mi occuperò di tradurre personalmente in fondo all’articolo.


Tim Cook
CEO, Apple
1 Infinite Loop Cupertino, CA 95014
October 23, 2014

Dear Mr. Cook,

“Designed by Apple in California” has a nicer ring to it than “Assembled by workers paid about a dollar per hour, working 11­hour shifts, and sleeping eight to a room in the Jabil Circuit corporate dormitories in Wuxi, China.” But, no matter how you spin it on the iPhone packaging, you continue to turn away from the horrid working conditions and miserly pay at your Chinese factories. Just last month, while you displayed ­­through a two hour event on the ins­and­outs of tiny iPhone 6 and Apple Watch design breakthroughs how capable your company is of solving problems it cares to solve, China Labor Watch and Green America revealed ­­in their newest report, “Two Years of Broken Promises”­­ how you have failed to apply even a modicum of the problem­solving focus you bring for product design to the “serious health and safety, environmental, and human rights violations” at Chinese factories assembling the iPhone.

“That’s the price of affordable phones,” says the corporatist argument. This could be the case, if Apple was just barely profitable. But, as revealed in a recent letter responding to Carl Icahn’s call for more stock buybacks (you respond to billionaire’s pleas much more often than workers’ pleas), Apple is planning to have repurchased $130 billion of its own shares by the end of next year. In short, Apple is so profitable, that it does not know what to do with $130 billion except buy back stock from its shareholders to maybe boost its share price.

There are many alternate ways could have spent its surplus profits. For example, what if Apple decided to invest that excess $130 billion in dignified working conditions and living wages, instead of unproductively using their surplus to buy stocks back from the wealthy? Estimates differ, but according to Chinese labor watchdogs, factory workers in Apple’s supply chain make average salaries of, estimating at the high end, about $500 per month for about 80 hours of work per week. Doubling monthly salaries and cutting hours in half ­­ reforms that would make great strides towards having Chinese factories meet modern, dignified standards of a living wage from a 40­hour work week ­­ would cost ~$1500 per month (~$18,000 per year) for each factory worker. To have achieved
these reforms for the 300,000 Foxconn workers who assembled the iPhone 5s would have cost
Apple about $5.4 billion annually.

If instead of buying back stock, Apple had used its excess $130 billion to endow a foundation to achieve these reforms, it would have paid out ­­at a conservative five percent interest ­­ $6.5
billion annually, enough to double wages and ensure a 40­hour workweek for hundreds of thousands of iPhone workers, while leaving a $1.1 billion surplus as an annual budget for ensuring top­notch health, safety and environmental standards at Apple factories. The technology company that leads the way in profits and product design could, without changing anything but the amount of excess, unproductive money it uses to repurchase stock from wealthy shareholders, could also lead the way in dignified working conditions, hours and wages. Finally, some of Apple’s Chinese factory workers may become able to buy the iPhones they manufacture.

This goes to show that tolerating poverty wages is not the price we pay for affordable phones. Rather, poverty wages and harmful conditions are a consequence of tolerating outrageous stock buybacks. You had a choice for the $130 billion: living wages for workers or stock buybacks for millionaires? You chose buybacks. Here’s a challenge for the present and future use of surplus profits: why not let the customers decide? Just as they have consumer interests in thinner iPhones and sleeker MacBooks, they also have humane interests in more dignified working conditions and more liveable wages for the workers that make their products. And you, more than any other CEO, have the technological ability to poll your customers about who Chinese workers or millionaire shareholders should receive Apple’s excess money. Are you scared that they might Think Different about this issue than Carl Icahn?

Sincerely,

Ralph Nader
P. O. Box 19312
Washington, D.C. 20036
TimeForARaise.org


Tim Cook
CEO, Apple
1 Infinite Loop Cupertino, CA 95014
23 Ottobre 2014

Caro Sig. Cook,

“Ideato da Apple in California” ha un’apparenza migliore di “Assemblato da lavoratori pagati circa un dollaro all’ora, lavorando in turni di 11 ore, dormendo 8 in una stanza nei dormitori della Jabil Circuit Corporate a Wuxi, Cina”. Ma, non importa come possiate rigirarla sull’imballaggio degli iPhone, continuate a girarvi dall’altra parte rispetto alle orride condizioni di lavoro e alla paga miserrima nelle vostre industrie Cinesi. Proprio il mese scorso, mentre mostravate in un evento di due ore tutti i dettagli del minuzioso design del piccolo iPhone 6 e di Apple Watch, dicendo come la vostra compagnia sia in grado di risolvere i problemi che tiene a cuore, China Labor Watch e Green America hanno rivelato nel loro ultimo Report, “Due Anni di Promesse Non Mantenute”, come abbiate fallito nell’applicare anche solo un minimo della concentrazione di problem-solving riservata ai vostri prodotti a tutte quelle condizioni di “orride violazioni Sanitarie, di Sicurezza, e Ambientali dei Diritti Umani” nelle vostre industrie Cinesi che assemblano gli iPhone.

“È il prezzo per dei cellulari economicamente abbordabili”, dice la tesi corporativa. Questo sarebbe il caso, in effetti, se i profitti di Apple fossero appena sufficienti. Ma, come rivelato in una recente lettera in risposta alla richiesta di Carl Icahn in merito al ri-acquisto di molte più azioni (rispondete alle richieste di un miliardario molto più spesso che alle richieste dei lavoratori), Apple pianifica di ricomprare 130 miliardi di dollari delle sue stesse azioni entro la fine del prossimo anno. In breve, Apple guadagna così tanto che non sa cosa fare con 130 miliardi di dollari se non ri-comprare delle azioni dai suoi azionisti per dare una spinta alle sue quotazioni in borsa.

Ci sono molti modi diversi in cui Apple potrebbe aver speso il suo surplus di profitti. Per esempio, perché non decidere di investire quei 130 miliardi di dollari in più in condizioni di lavoro dignitose e in stipendi umani, invece di usare improduttivamente il proprio denaro per ricomprare azioni dal mercato finanziario? Le stime sono in conflitto, ma stando agli esperti studiosi del lavoro operaio in Cina, gli operai di fabbrica nella catena di montaggio Apple guadagnano una media di, arrotondando per eccesso, circa $500 al mese per circa 80 ore di lavoro alla settimana. Raddoppiare gli stipendi mensili e tagliare a metà il numero delle ore avrebbe fatto moltissimo per aiutare le fabbriche Cinesi a raggiungere gli standard moderni e dignitosi di 40 ore di lavoro settimanali per circa $1500 al mese (circa $18.000 all’anno) per ciascun operaio della fabbrica. Raggiungere queste stime per i 300.000 lavoratori Foxconn che hanno assemblato gli iPhone 5s non sarebbe costato ad Apple più di 5,4 miliardi di dollari all’anno.

Se, invece di comprare azioni, Apple avesse usato i suoi 130 miliardi di dollari per istituire una fondazione che permettesse di portare queste riforme, avrebbe pagato un tasso di interesse di circa 6,5 miliardi di dollari annuali, più che sufficienti per raddoppiare gli stipendi e assicurare 40 ore di lavoro settimanali a centinaia di migliaia di lavoratori iPhone, lasciando allo stesso tempo un surplus di 1,1 miliardi di dollari di budget per aumentare le condizioni di salute, sicurezza e gli standard ambientali alle fabbriche Apple. La compagnia tecnologica in testa ai profitti e al product design, senza cambiare nulla se non il quantitativo di soldi in eccesso e improduttivi che usa per comprare azioni dai ricchi azionisti, potrebbe dirigere anche condizioni, ore e salari di lavoro dignitosi. Infine, alcuni degli operai nelle fabbriche Cinesi di Apple potrebbero anche essere in grado di comprare gli iPhone che producono.

Tutto ciò vuole dimostrare che tollerare stipendi miseri e condizioni di povertà non è il prezzo giusto da pagare per dei cellulari economicamente abbordabili. Piuttosto, gli stipendi miseri e le condizioni di povertà sono una conseguenza del tollerare oltraggiosi acquisti di azioni in borsa. Avevate una scelta per i 130 miliardi di dollari: stipendi dignitosi per i lavoratori o acquisti di azioni per miliardari? Avete scelto le azioni. Ecco una sfida per l’uso presente e futuro del surplus di profitti: perché non Lasciare che scelgano i clienti? Così come hanno interesse negli iPhone più sottili e nei MacBook più scattanti, hanno anche interessi umani nei confronti di condizioni di lavoro più dignitose e stipendi più umani per i lavoratori che creano i loro prodotti. E voi, più di ogni altro CEO, avete la possibilità tecnologica di effettuare un sondaggio tra i vostri clienti riguardo a chi dovrebbe ricevere i soldi in eccesso di Apple, se i lavoratori Cinesi o gli azionisti milionari. Avete forse paura che potrebbero “Think Different” (in Inglese per preservare il senso della frase, alla lettera: “Pensarla in modo diverso”, n.d.t.) nei riguardi di questo problema rispetto a Carl Icahn?

Sinceramente,

Ralph Nader
P.O. Box 19312
Washington, D.C. 20036
TimeForARaise.org


Fonte: iClarified

Weekend pesante per Tim Cook, a quanto pare, che dopo aver ricevuto la lettera di OneOfTheNine sul caso Bendgate si ritrova a dover fare i conti anche con la politica.
Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti! In che modo, secondo voi, Apple avrebbe dovuto spendere i propri soldi? Garantendo condizioni di lavoro dignitose ai propri operai o facendo un investimento che a lungo termine potrebbe rivelarsi più che utile per l’azienda?

 


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