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Randy Mamola, l’eterno secondo e quello “stoppie” d’autore

Creato il 20 novembre 2013 da Simo785

Randy Mamola, l’eterno secondo e quello “stoppie” d’autore (by Frankie)

(by Frankie)

Californiano di San Josè, Randy Mamola è stato forse il più famoso “nr.2” del mondo nell’ambito motociclistico, un vero talento delle due ruote, quasi incredibile non vedere il suo nome nell’albo d’oro del motomondiale.

Ha vinto in carriera 13 Gp della classe 500 ed è arrivato secondo nel mondiale in ben 4 occasioni e con tre scuderie diverse (1980 e 1981 con la Suzuki, 1984 con la Honda e 1987 con la Yamaha) e ha corso a fine carriera anche con l’italiana Cagiva.

Erano gli anni di Kenny Roberts e di Eddie Lawson, ma anche di Freddie Spencer e Wayne Gardner senza dimenticare il nostro grande Marco Lucchinelli, ecco forse al talento di Mamola è sempre mancato quel qualcosa in più per arrivare quel tanto che bastava più su, per poter essere il re del mondiale.

Randy Mamola, l’eterno secondo e quello “stoppie” d’autore (by Frankie)
Amatissimo, anche per via del suo carattere estroso, sia durante la sua carriera sportiva che dopo il ritiro quando spesso si è prestato a partecipare a gare di beneficienza e a vari eventi sempre tra la folla entusiasta.

Allora rendiamo omaggio a lui raccontando lo “stoppie” più mitico del motomondiale.

 

Randy Mamola, l’eterno secondo e quello “stoppie” d’autore (by Frankie)
Correva l’anno 1986, a Le Mans per la classe ‘500 il da lì a poco campione iridato Eddie Lawson conduceva senza problemi il Gran Premio, secondo Randy Mamola, terzo il francese Sarron ben distanzato dal duo di testa. A quel punto Mamola pensò di fare quello che nessuno di norma osa fare durante una corsa del motomondiale, prese velocità con la sua Yamaha YZR500 e frenò con la ruota anteriore, alzando di scatto quella posteriore !

Mamola riprese quindi la gara chiudendo al secondo posto, il suo virtuosismo passò inosservato ai commissari ma non al fotografo Don Morley che lo immortalò in una foto storica (qui riportata).

Il fatto mandò su tutte le furie l’allora boss della Yamaha, l’ex campione del mondo Kenny Roberts, che pensò seriamente al licenziamento “sul posto” di Randy Mamola, genio e sregolatezza di quei favolosi anni ’80 e di quella avvincente classe 500.


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