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Rape e canguri

Creato il 30 agosto 2011 da Emmecola

La macchina del sequenziamento genomico avanza inarrestabile: le ultime “vittime” sono la rapa (Brassica rapa) e un piccolo canguro, il wallaby tammar (Macropus eugenii).

La rapa oggetto dello studio non è quella tanto apprezzata dai nostri amici pugliesi, ma una sottospecie cinese chiamata appunto cavolo cinese. E’ una lontana parente di Arabidopsis, la specie modello utilizzata nei laboratori di biologia vegetale di tutto il mondo, ma rispetto a questa ha un genoma molto più complesso: tra i 13 e i 17 milioni di anni fa, infatti, il suo intero patrimonio genetico si è triplicato. Sequenza alla mano, si è scoperto che questo drastico evento ha in qualche modo favorito l’adattabilità a diverse condizioni ambientali, amplificando il numero di geni legati alla risposta al freddo, alla salinità, ai metalli e agli agenti patogeni. Lungo 283 milioni di basi, il genoma della rapa contiene circa 42mila geni codificanti per proteine. L’articolo è stato pubblicato su Nature Genetics.

Rape e canguri

Quello del wallaby tammar è il primo genoma di un canguro ad essere sequenziato, e il terzo di un marsupiale dopo l’opossum coda corta e il diavolo della Tasmania. Gli scienziati del consorzio internazionale che si è occupato del sequenziamento hanno analizzato il genoma del wallaby, scoprendo un numero elevatissimo di geni legati all’olfatto. Hanno inoltre osservato dei pattern di espressione genica che potrebbero spiegare lo sviluppo asimmetrico degli arti: quelli anteriori sono più sviluppati alla nascita, affinché il piccolo possa usarli per raggiungere il marsupio della madre, mentre quelli posteriori diventano in seguito dominanti, per consentire la famosa andatura saltellante. Il genoma del wallaby tammar, pubblicato sulla rivista Genome Biology, è importante anche per chiarire l’origine dei marsupiali, separatisi dai mammiferi placentati 180 milioni di anni fa.

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Image credit: anthonycramp



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