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Recensione "10 cose che abbiamo fatto (e forse non avremmo dovuto fare)" di Sarah Mlynowsk

Creato il 19 marzo 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Elena Bigoni Cari lettori,
Il 23 febbraio è uscito per la casa editrice DeAgostini un libro estremamente divertente e per me, ormai adulta, anche molto malinconico. Sto parlando di “10 cose che abbiamo fatto (e che forse non avremmo dovuto)” dell’autrice Sarah Mlynowsk .  Titolo: 10 cose che abbiamo fatto (e che forse non avremmo dovuto) 
Autore: Sarah Mlynowsk 
Casa Editrice: DeAgostini 
Genere: Narrativa - Teen Lit
Pagine: 352 pp 
Prezzo: 14,90 euro 
Data di pubblicazione: 23 febbraio 2012 
Trama
Se ne avesse la possibilità, quale sedicenne non coglierebbe l'occasione di vivere per conto proprio? E se per farlo bisogna dire una piccola bugia, che male c'è? È questo quello che pensa April, trasgredendo alla prima regola (Non mentire ai genitori) del decalogo che suo padre ha stilato quando le ha dato il permesso di trasferirsi a casa di Vi, la sua migliore amica. Lui, infatti, è convinto che a occuparsi di sua figlia ci sarà la madre di Vi. Ma le due ragazze sono pienamente in grado di badare da sole a loro stesse! E in che modo finiranno per bigiare le lezioni (regola n. 3), organizzare un party (regola n. 8), comprare una jacuzzi (regola n. 4) e dare asilo a un latitante (regola n. 7) è un mistero. 
RECENSIONE

Mi svegliai di soprassalto, al suono di una sirena. La polizia era davanti casa, pronta ad arrestarmi per festa aggravata, eccesso di flirt e sovraffollamento nella vasca idromassaggio. No, un momento. La mia testa ricominciò a funzionare. Non era la polizia. Era il mio cellulare, la suoneria di mio padre. Molto peggio degli sbirri….   Buon compleanno, principessa!» mi salutò mio padre. «Ti ho svegliata?» «Svegliata?» risposi, con il cuore che batteva a mille. «Certo che no! Sono già le...» Gettai un occhio all’orologio. «Le nove e trentadue!» «Ottimo, perché Penny e io stiamo arrivando!»..   Mi girava la testa e mi veniva da vomitare. E non era per via dei troppi, troppi, assolutamente troppi bicchieri di punch della sera prima. Mio padre non doveva vedere tutto questo. No, no, no. Oh, mio Dio, avevo violato il centodieci per cento delle regole di mio padre, e le prove erano disseminate dappertutto, come per prendermi in giro...

Sarah Mlynowsk ha scritto un libro che dovrebbero leggere tutti, non solo gli adolescenti che appaiono come il target di riferimento del libro (vista soprattutto la copertina che, a mio parere, non rende merito al libro – anche se è quella originale), ma anche i genitori e gli adulti in generale. Con uno stile vivace e brioso, parla direttamente alla nostra adolescenza ormai passata (io stessa ho il doppio degli anni della protagonista) e a chi l’adolescenza la sta vivendo in pieno. 10 cose che abbiamo fatto (e che forse non avremmo dovuto) ci parla realmente di quello che abbiamo fatto o stiamo per fare e che, forse, non avremmo dovuto fare ma che abbiamo fatto comunque. 

April è un’adolescente come tante: niente grilli strani per la testa, brava a scuola, socievole, ha un ragazzo che ama e con il quale vorrebbe compiere il grande passo de “la prima volta” e ha provato l’alcool per la prima volta con risultati decisamente rovinosi per la sua vita sociale.  Vive una situazione famigliare comune a molti adolescenti: due genitori separati. Sebbene la sua vita scorra tra i classici alti e bassi dell’adolescenza, un giorno vede la sua quotidianità andare in frantumi: il padre con cui vive e la matrigna hanno deciso di trasferirsi. April non ha la voglia, ma sopratutto la forza, di cambiare vita; dalla separazione dei genitori molte cose sono cambiate e il desiderio di punti fermi nella sua esistenza la spingono a confrontarsi con il padre, fino a convincerlo a lasciarla rimanere a casa dell’amica Vi, sotto la tutela della madre di lei, per finire almeno l’anno scolastico. Il padre accetta senza però sapere che, in realtà, non ci sarà nessun adulto a supervisionare sulla condotta della figlia. Un sogno che diventa realtà: quanti di noi non hanno mai sperato di vivere da soli, senza genitori a dirci cosa fare, obbligandoci a delle regole ferree a volte prive di senso?  

April e Vi si lanciano in questa nuova avventura, convinte che sarà la migliore della loro vita, sicure di saper gestire non solo le menzogne raccontante ma soprattutto una vita da coinquiline. Ed effettivamente, a ben pensarci, non se la caveranno affatto male, ma scopriranno anche che avere dei genitori non è poi così superfluo: entrambe usciranno dalla convivenza non solo più mature e responsabili, ma soprattutto con una nuova consapevolezza di sé e di cosa significhi vivere nel mondo degli adulti. 

Sarah Mlynowsk, sin dalle prime pagine, ci catapulta nel mondo di April. La nostra protagonista ed io narrante della storia comincia raccontandoci le conseguenze delle sue azioni poi, con vivacità e ritmo, ci trasporta indietro nei giorni, nelle settimane e negli anni, tramite flash back che ci mostrano il suo mondo e la sua vita. Viviamo una sorta di empatia verso il suo vissuto e le sue insicurezze, che la attanagliano nei momenti più inaspettati. L’autrice, con una facilità sorprendente e senza perdersi in finti buonismi, ci racconta un mondo che ci è così vicino ma anche così lontanoLa trama, infatti, parte da un presupposto che sembra a volte difficile da accettare: degli adolescenti che vengono lasciati a se stessi e senza controllo perché sembra agli adulti la cosa giusta da fare. Ci si accorge ben presto che la situazione di Vi e April è un po’ al limite della credibilità e forse per questo rimane più impressa. Spesso i nostri protagonisti, nel corso della storia, devono affrontare le proprie paure ed insicurezze, ma lo fanno con slancio e gioia di vivere, con una vitalità che è propria dell’età.  

L’autrice in questo è riuscita benissimo: è impossibile non immedesimarsi ma, soprattutto, è impossibile per il lettore adulto non rendersi conto (ripensando anche al proprio passato) che gli adolescenti, a modo loro, sanno anche essere responsabili e maturi, sebbene decisamente inesperti ad affrontare la vita e tutte le implicazioni e i problemi che essa porta con sé. Durante il corso della vicenda, due sono le storie che si sovrappongono: quella molto teen, che vede April e Vi protagoniste di situazioni di divertente quotidianità con un pizzico di trasgressione, e quella più emozionale e profonda, che vede la nostra protagonista riflettere sulla sua storia familiare, sulle scelte dei genitori e sull’importanza del supporto di questi ultimi nel vivere la vita. Il genitori, nel corso della storia, cambiamo forma: non sono più gli adulti che ordinano, comandano e obbligano, ma diventano quella rete di salvataggio dalla vita, quel luogo in cui sentirsi accolti sempre e comunque, specialmente quando si è confusi dalla vita e dal futuro. 

10 cose che abbiamo fatto (che forse non avremmo dovuto fare) è una lettura trans-generazionale, che sa parlare ai giovani come agli adulti, una lettura tranquilla e piacevole che rimane impressa per la delicatezza con cui vengono trattati molti temi, tra i quali la sessualità e il primo approccio ad essa. Un libro che consiglio volentieri non solo ai più giovani tra i nostri lettori ma anche a chi, come me, è già genitore. 10 cose che abbiamo fatto ci aiuta a ricordare come sia essere stati adolescenti e cosa si aspettano da noi i nostri figli.  L’AUTORE 

Sarah Mlynowski è nata a Montreal, in Canada, nel 1977. Si è laureata in Letteratura inglese alla McGill University e ha iniziato a lavorare per l’editore Harlequin. Ha pubblicato il suo primo romanzo a ventiquattro anni, subito dopo si è trasferita a New York per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. I suoi libri sono stati tradotti in 21 lingue. Sito dell'autrice: QUI


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