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Recensione – Il sentiero di legno e sangue di Luca Tarenzi

Da Ayameazuma

Titolo: Il sentiero di legno e sangue (isbn:9788895313115)
Autore: Luca Tarenzi
Serie: #
Edito da: Asengard Edizioni
Prezzo: 8,90 euro
Genere: Favola, horror, steampunk, gothic
Pagine: 144 p.
Voto: Recensione – Il sentiero di legno e sangue di Luca Tarenzi


Trama: Apre gli occhi nel cuore di un’immensa conchiglia. Ha un corpo di legno articolato e ingranaggi, e il cadavere del suo costruttore giace accanto a lui. Non ha un nome, non ha memoria, ma appena nato ha già mostruosi nemici che lo braccano e una missione che non ha chiesto né desiderato: diventare umano. Attorno a lui c’è un mondo che un’antica catastrofe ha trasformato nel sogno delirante di un folle, alle sue calcagna due Incubi, la Maschera e la Bestia, e davanti a lui un sentiero costellato di mutazioni, tribù selvagge, divinità del caos e giganti marini che lo condurrà verso un destino molto più incerto di quanto i suoi creatori avessero mai potuto prevedere.

Recensione: Sono stata la prima a comprare questo libro. La prova è l’autografo che l’autore ha fatto a me, “prima acquirente ufficiale”, il 15 Maggio 2010 al Salone del Libro di Torino allo stand della Asengard.
Affascinata dalla trama di questo “Pinocchio” versione gothic horror della nuova collana Wyrd della Asengard, oggi mi sono messa d’impegno e in due ore circa ho letteralmente divorato questo libro. Esattamente, divorato. Capirete il perché della scelta del termine solo leggendo.
L’ho trovato affascinante, steampunk per certi versi, l’autore ha tratteggiato un mondo quasi post atomico, dove non ci sono mutazioni, ma che indubbiamente merita l’illustre citazione “Il sonno della ragione genera mostri”. In alcuni istanti mi è venuto persino in mente uno dei miei film preferiti: “Sfera”, con Dustin Hoffman.
Naturalmente della favola di Collodi vi è quasi nulla, viene mantenuto il viaggio di Pinocchio (che nel libro non ha nome) in questa terra popolata da Sognatori umani che, come dei, sono in stasi e mutano la relatà con i propri sogni, spesso orribili e mostruosi.
Si sa, fra i sogni spesso si nascondono anche gli incubi, in questo caso il Gatto e la Volpe, il primo in una inquietante versione di porcellana e la seconda a forma di orripilante bestia che si nutre all’inizio degli intestini del creatore del nostro protagonista, un falegname di nome Polvere Gialla che ha sulle braccia tatuati gli strumenti che gli servono per lavorare il legno.
Il protagonista inizia così una surreale avventura in un mondo grottesco, dove Mangiafuoco è un altro mostruoso sognatore e i suoi burattini alcuni dei pochi esseri umani sopravvissuti, costretti all’orrore senza fine di essere allacciati ai suoi fili conficcati nelle carni e recitare per sempre Shakespeare.
Il libro, breve, è un crescendo dell’avventura che porta “Pinocchio” e il suo logorroico tarlo parlante verso la fine e, come indicato nella prefazione, arriverete sull’orlo del baratro e guardando giù vi verrà da ridere.


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