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Recensione, Anya e il Suo Fantasma di Vera Brosgol

Creato il 16 dicembre 2014 da Leggiamo
Vi avevo parlato di Anya e il Suo Fantasma in questo post e - meglio tardi che mai - finalmente mi sono tolta lo sfizio e l'ho letto! Adesso posso solo dirvi: regalatelo! leggetelo! prestatelo!
Anya e il Suo Fantasma è una graphic novel carinissima, perfetta anche per chi vuole avvicinarsi al genere e non ne ha la voglia o il coraggio. Fidatevi. Questa piccola opera di Vera Brosgol non vi deluderà!
Anya e il Suo Fantasma di Vera Brosgol
| Bao Publishing, 2013 | pag.224 | € 16,00 |
Recensione, Anya e il Suo Fantasma di Vera Brosgol
Voto: 
L'unico difetto di questa graphic novel è che finisce troppo in fretta e forse - ma solo forse, e solo perché voglio fare la pignola - si rivolge a un target prettamente giovanile. Io non sono una carampana, ma non ho nemmeno i denti da latte, eppure il libro di Anya è il suo fantasma me lo sono goduta tutto. Dalla prima all'ultima pagina.
Coi personaggi si instaura un feeling immediato, la trama non sarà originalissima ma è decisamente ben orchestrata, e poi ci sono una serie di elementi inaspettati e fuori dai soliti schemi che fanno dell'opera di Vera Brosgol una vera chicca!
Alt... Forse nel leggere Vera Brosgol a qualcuno si sono drizzate le antenne.
Chi è Vera?
Non lo sapete?
Ve lo dico io.
Verà è una talentuosa trentenne diplomata in tecniche dell'animazione che ha partecipato nel 2009 alla realizzazione dello storyborad di Coraline, il film tratto dall'omonimo romanzo di Neil Gaiman, autore che tra l'altro capeggia sulla copertina di Anya consigliando il libro e definendolo "un capolavoro!". Forse capolavoro è un tantinello esagerato, ma vi dirò... non è nemmeno detto.
Anya incuriosisce da subito e immedesimarsi in questa quattordicenne fondamentalmente disadattata è fin troppo facile. Anya è una ragazzina di quattordici anni di origini russe (proprio come l'autrice) che per calarsi al meglio nel climax americano fa di tutto. Rinnega il suo cognome, perde l'odioso e troppo riconoscibile accento straniero, si mette a dieta per non sfigurare con le compagne di scuola, e per darsi un tono - e non sembrare la solita sfigata - inizia anche a fumare.
Risultato?
Anya non è se stessa, ma per lo meno nessuno la prende in giro. Certo, non è la prima a essere invitata alle feste studentesche, ma non è nemmeno l'ultima ruota del carro.
La sua vita cambia drasticamente quando cade accidentalmente in una profonda buca ritrovandosi a tu per tu con uno scheletro...
Recensione, Anya e il Suo Fantasma di Vera Brosgol
...e con la sua proprietaria.
Recensione, Anya e il Suo Fantasma di Vera Brosgol
Emily, morta durante la Prima Guerra Mondiale, instaurerà con la nostra protagonista un rapporto davvero speciale. Anya sembra aver trovato finalmente un'amica e il fantasma, dopo quasi un secolo passato in solitudine, ha qualcuno con cui condividere la quotidianità.
Ma...
Ma non posso dire altro. Il libro si legge davvero in un soffio e sarebbe un peccato rovinarvi questo piacere. Sappiate solo che vi attende un mix di thriller e horror, ma tutto condito da tanta ironia. Scappano i sorrisi, e scappano anche le risate.
Graficamente è tutto perfetto. Il tratto rotondo, confortante e avvolgente di Vera è in netto contrasto con il viola che si insinua tra il bianco e il nero, quasi a voler lasciar presagire che qualcosa di sinistro sta per accadere... (ho rubato un titolo © Disney, pardon!). E come se non bastasse l'edizione della Bao Publishin (ma non è una novità) è bellissima, con la copertina cartonata rigida ma morbida al tatto. Insomma, non si poteva desiderare di più.
Se tutto quello scritto finora non è stato sufficiente per convincervi a leggere Anya e il suo Fantasma, sappiate che questo titolo si è aggiudicato anche due prestigiosi premi nel 2012, i più ambiti della nona arte. Un Eisner Award e l'Harvey Award come miglior uscita per giovani lettori. Premi meritatissimi, perché con semplicità Vera Brosgol racconta una deliziosa storia di vita e di morte, di amicizia e accettazione e ci ricorda quanto sia importante essere sempre se stessi, e di quanto coraggio a volte ci voglia per togliersi la maschera in una società in cui tutte le persone che ci circondano la indossano.
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