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Recensione di Il profumo del pane di Grazia Aricò

Creato il 27 gennaio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Il profumo del pane di Grazia AricòVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Grazia Aricò
Pubblicato da:Edizioni del Faro
Genere:BiografiaRacconti
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
Trama:
Grazia racconta alcuni episodi della sua vita che hanno come punto comune il viaggio e la vacanza dai parenti siciliani. Oltre a tutti i profumi che ricorda in quella terra calda e soleggiata, quello del pane è il più importante, perché sa di famiglia.

Grazia Aricò è la figlia di un insegnante di origini siciliane che per lavoro da giovane si è trasferito nel bellunese. Qui incontrò la donna della sua vita e creò la sua famiglia. Ma le radici vere le ha sempre avute in Sicilia. E proprio qui porterà la figlia Grazia più spesso possibile, per farle conoscere quel mondo così diverso rispetto alle montagne venete.

I viaggi che Grazia intraprende con i genitori non sono come quelli che siamo abituati a fare noi in questi tempi moderni: sono più lenti, danno il tempo di riflettere e fantasticare su quello che si vedrà. Fanno capire quanto davvero l’Italia sia lunga da attraversare, e quanto la distanza fisica implichi anche una distanza culturale.

Il primo viaggio di Grazia verso la Sicilia risale agli anni ’50, si sposta in treno, parte da Agordo, un comune del bellunese, cambia a Mestre, arriva a Roma dove aspetta 24 ore il treno successivo per Catania. Ovviamente non si poteva arrivare in Sicilia se non prendendo il traghetto, e così fa anche Grazia, ma non scendendo mai dal treno (caricato appunto nella nave). Visto così, questo viaggio di più di due giorni trasmette davvero la sensazione della distanza. Non era una cosa che si faceva tutte le estati e non ce lo si poteva permettere spesso. E proprio per questo motivo quei viaggi erano tanto agognati e rendevano Grazia così entusiasta: poteva incontrare di nuovo i nonni, gli zii, i cugini e tutti gli altri numerosi parenti che erano distribuiti sull’isola. Grazie a quella famiglia così numerosa ha conosciuto le sue origini, e ha visto il padre felice come in pochi altri momenti.

Grazia Aricò in poche pagine è stata in grado di trasmettere tutte le molteplici sfumature che la Sicilia contiene. All’inizio è stato come spostare una tenda. Prima entra tutta la luce del sole abbagliante, non si vede più nulla da tante sono le informazioni e le sensazioni. Poi gli occhi si abituano e si cominciano a distinguere i contorni delle cose: un profumo qui, un colore là, una voce più alta delle altre.

Proprio nel periodo del Giorno della Memoria dovremmo ricordare. Non occorre riportare alla mente tutte le tragedie e le stragi della storia mondiale. Possiamo anche solo limitarci a ricordare il nostro passato, e secondo me Il profumo del pane trasmette proprio questo messaggio: non bisogna mai dimenticare, il passato è quello che ci ha reso tali nel presente. Non solo il nostro personale passato, ma anche quello dei nostri genitori e dell’intera famiglia.

Il profumo del pane è un prima di tutto un dono. Un dono che una nonna fa alla nipote per mostrarle le proprie origini e farla innamorare delle cose più vere. Questo libro è infatti un regalo che Grazia ha fatto alla propria nipotina: ha voluto trasmetterle alcuni racconti che le facciano comprendere e apprezzare il suo lato siciliano, che la facciano essere orgogliosa di avere delle radici in una terra soleggiata e piena di profumi.

 

Approfondimento

L’odore del pane è un libro di ricordi, quelli caldi e profumati che solo le nonne possono avere e trasmettere. Si sente che Grazia Aricò ha messo il cuore in ogni parola che ha scritto. Per queste bellissime pagine dobbiamo però ringraziare la figlia di Grazia, Laura de Manzini, che nella prefazione racconta il motivo che l’ha portata a chiedere alla madre di scrivere queste pagine: voleva che quei racconti di famiglia non si perdessero, desiderava che la figlia ancora piccola e nata nell’era della velocità e dell’elettronica capisse cosa significava fare un viaggio qualche decennio fa, o apprezzare il profumo del pane appena sfornato, e sperava che da queste pagine emergesse il vero senso che ha la parola famiglia. Credo che l’obiettivo sia stato raggiunto a pieni voti. Non posso fare altro che ringraziare madre e figlia per questo splendido lavoro.



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