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Recensione di La signora dei fiumi d’estate di Tyler Trafford

Creato il 27 ottobre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

9 Flares 9 Flares × Recensione di La signora dei fiumi d’estate di Tyler TraffordVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Tyler Trafford
Pubblicato da:Sperling & Kupfer
Genere:Narrativa Contemporanea
Formato e pagine:
in offerta
scontato
Trama:

Dopo la morte della madre nel 2004, l'Autore del libro, Tyler Trafford, scopre un album di vecchie lettere e fotografie, che nascondono “la vera cosa bella”.


Ognuno di noi ha una vera cosa bella nella vita, l’unica che le dà un senso.

Alice è appena morta, lasciandosi dietro un’esistenza faticosa, segnata dalla malattia, dall’alcolismo e da un matrimonio infelice. Eppure i suoi bellissimi occhi azzurri non hanno mai perso una luce speciale. Il funerale ha riunito la famiglia, ma Tyler, il figlio minore, quello più amato, si sente un estraneo tra i fratelli che si spartiscono le posate d’argento e i pochi ninnoli. A lui, la madre ha lasciato un’eredità ben più preziosa: la “Vera Cosa Bella” della sua vita, una vecchia scatola, dove per quarant’anni ha conservato gelosamente un album consunto e un pacchetto di lettere d’amore.

“Alice mi diceva che dovevo essere come Santiago e catturare anch’io un pesce enorme: la Vera Cosa Bella della mia vita. Mai mollare. Fregarsene del resto. Anche dei pescecani che arrivano dopo. Le piaceva quell’espressione, la Vera Cosa Bella. Tutti quanti ne hanno una, diceva. Quando la vita ti mette davanti un pacco col tuo nome sopra, prendilo. Non esitare, è un’occasione che non tornerà più”

Ricordi di un altro tempo, il 1941, quando Alice, la debuttante più incantevole di Montreal, incontrò Jens, un giovane pilota norvegese, scampato all’invasione nazista e arrivato in Canada per completare l’addestramento. Prima di partire per l’Europa, le giurò che nulla gli avrebbe impedito di tornare da lei e le chiese di aspettarlo.

“Di ritorno da una bella gita a Montréal. Mi manchi così tanto, Alice. Non avrei mai immaginato di poter amare qualcuno quanto amo te. Farei qualsiasi cosa per te, e per poter stare con te. Vorrei trovare le parole per ringraziarti del meraviglioso tempo trascorso insieme. Non lo dimenticherò mai finché avrò vita. Ti prego, Alice, ricordati che un giorno, in un futuro non così lontano, tornerò da te, e allora sarà «per sempre». Ti prego, ricordatelo quando arriveranno altri «rivali». Il mio unico pensiero d’ora in poi sarà trovare un modo per far fortuna quando la guerra sarà finita, e ci riuscirò.  So che ti dispiace, ma ora devo andare. Vorrei poterti abbracciare, Alice. Dovrai accontentarti di immaginarlo. Ricordati che ti amo, Alice, con tutto il mio cuore.  Jens”

E quando venne catturato dai tedeschi, pur di mantenere fede a quella promessa, prese parte alla “Grande fuga”, la stessa portata al cinema da Steve McQueen, che fu l’evasione più coraggiosa e drammatica mai tentata in un campo nazista: settantasei uomini coinvolti, cinquanta fucilati e solo tre che riuscirono a fuggire… Seguendo la traccia delle lettere tra il Canada e la Norvegia, Tyler Trafford ha ricostruito la storia di questo amore puro e ostinato, che non ha ascoltato le ragioni della convenienza e della guerra, e ha riportato alla luce un’epoca mai dimenticata.

 

Approfondimento

Alice è una donna meravigliosa, determinata, di gran temperamento che ha cresciuto il figlio secondo una sola regola “è un cazzo di vita se non la vivi a modo tuo”. Gli ha insegnato a cercare quello che l’avrebbe fatto sentire vivo, se stesso, quello che lei definiva “la vera cosa bella”.

Il romanzo sembra la sceneggiatura di un film, ma in realtà è una storia autobiografica affascinante ed emozionante come poche.

Il lettore vive un’emozione dopo l’altra rimanendo incollato al libro per sapere cosa succederà dopo, cosa scoprirà Tyler e soprattutto inebriandosi di quell’amore che trasuda dalle parole delle lettere dei protagonisti.

Tyler compie un viaggio alla scoperta del passato che in realtà è un viaggio dentro se stesso verso la comprensione più profonda degli insegnamenti di vita della madre.

“Tu mi hai cresciuto perché non mollassi mai me stesso. E sarò sempre un ragazzino con un cavallo tutto mio. E tu sarai sempre la mia Vera Cosa Bella…”

Isabella D’Amore



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