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Recensione di Nella tana dei lupi di Anne Holt

Creato il 15 giugno 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

6 Flares 6 Flares × Recensione di Nella tana dei lupi di Anne HoltNella tana dei lupiAnne Holt
Pubblicato daEinaudi
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Einaudi. Stile libero
Genere:Noir
Pagine:
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Il libro su Goodreads
La trama:

Siamo a Oslo nell’aprile del 1997.

Il corpo senza vita del primo ministro Brigitte Volter viene trovato dalla segretaria riverso sulla scrivania in una pozza di sangue. La polizia segue l’iter delle indagini sospettando di un giudice della Corte Suprema in quanto ultimo ad averla vista viva nel suo ufficio.

Con consumata astuzia una giornalista che investiga su   un caso riguardante il sistema sanitario norvegese risalente  a trentanni prima, nota che potrebbe aver a che fare con la morte del primo ministro, innescando una rivalità tra le forze politiche. C’è anche una pista di gruppi di estremisti di destra a cui però non viene data attendibilità. L’attenzione degli inquirenti si concentra su tre cose introvabili nell’ufficio del primo ministro: l’arma del delitto, uno scialle e una piccola scatola in madreperla, sparite misteriosamente.

Nella tana dei lupi di Anne Holt é  un noir  ambientato   nella politica norvegese, scandito da avvenimenti giornalieri che investono più fronti. Birgitte Volter aveva l’incarico di primo ministro da pochi mesi durante i quali si era sempre comportata gentilmente. Un cambio di umore repentino nell’ultima settimana la rende piuttosto sgarbata e anche quel giorno aveva chiesto con fare brusco alla sua segretaria di non essere disturbata. Wenche Andersen attende diligente al suo posto davanti alla porta dell’ufficio, vede passare il giudice della corte suprema e dopo due ore, quando gli uffici si sono svuotati e il suo orario di lavoro è terminato da un pezzo, si fa coraggio e entra nell’ufficio del primo ministro trovandola morta, riversa sulla scrivania in una pozza di sangue.

Un mistero, a parte il giudice nessun altro era entrato nella stanza del primo ministro. Non ci sono indizi. Il caso è grave e le indagini verranno seguite dalla polizia locale, dai servizi segreti e da una giornalista che con sordidi ricatti riesce a riportare l’attenzione su un vecchio scandalo che coinvolge il governo. La vita privata e pubblica di Birgitte verrà scandagliata senza ritegno, insieme ai suoi segreti e i suoi dolori.

La morte del primo ministro sconvolge l’equilibrio del governo e inizia il balletto per le nuove cariche, ma su questo la storia si incaglia con nozioni a volte noiose da seguire. Bisogna districarsi tra i nomi e la descrizione minuziosa dei vari personaggi politici e delle dinamiche che li muovono, che va un po’ a discapito della suspence che dovrebbe creare un thriller.Appare nella storia anche la detective Hanne Wilhelmsen, protagonista nel primo libro della saga della Holt, che rientra dalla California per affiancarsi all’amico Billy T. nelle indagini. Ma sembra che le sue leggendarie intuizioni non l’abbiano seguita, il suo apporto resta marginale.

Dopo la metà il libro si rianima creando un crescente interesse per i meccanismi investigativi disegnati per svelare il mistero di questa strana morte e l’ultimo capitolo coinvolge anche emotivamente. Non mi ha entusiasmato come giallo, il taglio giornalistico-politico lo rende poco vivace e manca di un vero e proprio protagonista. Lo consiglio a chi ama i retroscena politici.

Anthea



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