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Recensione di Onda di Sonali Deraniyagala

Creato il 01 maggio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Onda di Sonali DeraniyagalaInformazioni sul libro
Titolo:Sonali Deraniyagala
Pubblicato da:Neri Pozza
Collana:Bloom
Genere:Autobiografico
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

Il 26 dicembre 2004 una catastrofe colpisce Yala, parco nazionale dello Sri Lanka, in cui Sonali e la sua famiglia si trovano a passare le vacanze di Natale. È un attimo, e in quell’attimo Sonali perde i suoi genitori, suo marito, i suoi bambini e se stessa. Il desiderio di raggiungerli, l’inaccettabile realtà che la circonda e i dolorosi ricordi di ciò che è stato e che non sarà mai più, saranno duri mostri da affrontare e sconfiggere.


Eccoci nuovamente qui con un nuovo libro. Onda. E non c’è parola migliore per descriverlo. Proprio come lo tsunami del 2004, questa storia ti viene scaraventata addosso senza che ti venga data la possibilità di prepararti. L’onda anomala spazza via la vita di Sonali, lo capiamo subito, anche se della sua vita non sappiamo ancora niente.

Onda non è un libro dalla trama avvincente, pieno di suspance e colpi di scena. Non ci sono né buoni né cattivi e nessun eroe spunterà all’improvviso a risolvere la situazione. Questa è la storia di come una figlia, moglie e madre riesce ad affrontare un evento assolutamente inaccettabile.

Sonali, incredibilmente, sopravvive a una catastrofe. Quando viene portata in ospedale fa di tutto per non avere notizie della sua famiglia. La verità è già chiara nel suo cuore, ma la paura di una conferma definitiva la terrorizza. Come la terrorizza ricordare i suoi bambini, Malli e Vikram. Nei mesi successivi, nonostante i tentativi di familiari e amici, si rifiuta di vivere. Si chiude in una camera buia a casa di sua zia, lontana da qualunque animale che potesse ricordarle la più grande passione di Vikram, lontana dal dolore che avrebbe provato se avesse anche solo visto un fiore che, se fosse stato ancora vivo, Malli le avrebbe messo tra i capelli.

Come lettrice, arrivata a questo punto, già mi chiedo come possa superare una situazione simile. Come si fa a trovare la forza di riprendere a vivere come prima? Un miglioramento sembra impossibile e, infatti, non c’è. Sonali cerca solo un modo per soffrire il meno possibile e ciò la porta ad affrontare la scomparsa della sua famiglia in modo graduale. Lentamente comincia a cercare prove di quella vita ormai scomparsa. Torna nel luogo del disastro, nella casa dei suoi genitori, nella sua casa a Londra. Risente l’odore dei bambini tra i vestiti del loro armadio, rivede le scartoffie di suo marito Steve e lentamente i ricordi, dapprima causa unicamente di dolore, diventano la sua medicina. Ci racconta di loro, delle routine, dei bisticci, delle nascite dei bambini e di come si sia innamorata del marito. Ci racconta di quando era piccola, della vita dei suoi genitori e dei racconti di Steve sulla sua infanzia. Quella famiglia distrutta, dapprima a noi sconosciuta, ora la conosciamo bene.

Ovviamente Onda non è una storia con un lieto fine, nessun “e vissero per sempre felici e contenti” chiude l’ultima pagina di questo libro. Sonali non si libera dal senso di ingiustizia, non torna ad essere felice. Semplicemente accetta l’accaduto e cerca di andare avanti. Cos’altro potrebbe fare una donna, dopotutto?

 

Approfondimento

Sonali Deraniyagala, quando ha scritto questo libro, probabilmente lo ha fatto a scopo terapeutico. All’inizio sembra quasi un resoconto del disastro da punto di vista della protagonista e la freddezza con cui viene affrontato tale argomento mi ha messo addosso un po’ di inquietudine. La freddezza da lei provata viene percepita dal lettore senza alcuna difficoltà, così come anche la paura di ricordare e, per contro, la gioia di farlo.

Non so dire se ho amato o meno questo libro. Spesso ho sentito il bisogno di allontanarmene almeno un paio di giorni a causa dell’importanza del tema affrontato, ma il bisogno di terminarlo mi ha aiutata a continuare la lettura. Nonostante tutto alla fine mi ritengo soddisfatta e credo fermamente che meriti di essere letto in quanto ritengo sia in grado di arricchire il lettore di nuove consapevolezze. Aiuta a capire come tutto possa cambiare senza neanche avere il tempo di capirlo, ma non per mettere paura. Semplicemente per ricordare che davvero bisogna vivere pienamente i momenti di gioia perché quei ricordi sono un tesoro prezioso che per Sonali hanno rappresentato la salvezza.

Elisa Conigliaro

About Sonali Deraniyagala

Sonali Deraniyagala è nata a Colombo, in Sri Lanka. Ha studiato economia a Oxford e a Cambridge. Nello tsunami el 26 dicembre 2004 ha perso il marito Stephen Lissenburgh i due figli. Attualmente vive a New York, dove lavora presso la Columbia University.




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