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Recensione "High&Dry.; Primo amore" di Banana Yoshimoto

Creato il 16 agosto 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Uscito nelle librerie il 22 giugno, il nuovo libro della Yoshimoto, edito dalla Feltrinelli, occupa le prime posizioni tra i bestseller, riscuotendo un grandissimo successo a livello internazionale.

Editore: Feltrinelli
Collana: "I Narratori"
Prezzo: euro 10,00 
Pubblicazione: 22 Giugno 2011 
Pagine: 108 Trama Yūko è in grado di vedere cose che gli altri non vedono, e di indovinare i desideri e i pensieri di chi le sta intorno grazie a una sensibilità fuori dal comune. Compiuti quattordici anni, tutto sembra assumere sfumature misteriose, e il mondo si popola di bizzarre creature. Yūko sta imparando ad assegnare un colore a ogni stato d’animo e a ogni emozione; a insegnarglielo è Kyū, il suo maestro di disegno, che ha il doppio dei suoi anni. Quando dal fusto di una pianta fuoriescono degli strani omini verdi, loro sono gli unici a vederli. Nello stesso istante Yūko assapora l’incanto sottile del primo amore. Sospesa tra realtà e immaginazione, un’adolescente va incontro alla vita accompagnata dagli affetti più cari, e scopre, giorno dopo giorno, i turbamenti del cuore, la tenerezza dei sentimenti e la difficoltà di diventare grande.

RECENSIONE  Ricordate ancora come eravate a 14 anni? Quando vi accingevate ad attraversare quella fase dell’età adolescenziale in cui anima e corpo sembravano due cose distinte e separate? Ebbene, questo libro tratta proprio quel periodo, affrontando il tema della crescita con delicatezza, e trasportando il lettore nella realtà nipponica dove Yūko, ragazzina quattordicenne, inizia a muovere i primi passi nel mondo degli adulti. 

La protagonista non solo cerca di comprendere i meccanismi alla base del mondo che la circonda, ma inizia anche il suo viaggio personale alla scoperta del più forte sentimento che possa legare due persone: l’amore. Per Yūko l’amore ha il volto di Hisakura, soprannominato Kyū, maestro presso la scuola di disegno da lei frequentata. Il rapporto tra lei e il giovane, di un’età superiore ai venticinque anni, si presenta non privo di ostacoli, in primis la differenza d’età. Ma questo legame speciale, scaturito da una visione vera e propria, riesce a far riflettere la ragazza sui rapporti all’interno della propria famiglia: il padre vive in America per gestire il suo negozietto di antiquariato in Giappone, e la madre, che abita con Yūko, vive lavorando in una libreria nutrendo una profonda solitudine. La domanda che sorge spontanea, durante la lettura del romanzo è: l’amore è un sentimento che cambia coloro che lo nutrono? La risposta è affermativa perché la protagonista cambia grazie all’amore, matura intellettualmente. Leggendo questo romanzo, molto scorrevole, che consta di 108 pagine, si ha l’impressione di sentirsi trasportati in quel mondo sereno, ma non privo di malinconia. È il mondo di Yūko, dove il tempo si ferma, lasciando al lettore il piacere di osservare la vita di questa giovane, le sue emozioni “colorate”, le sue visioni eccentriche. Si viene catapultati nell’esistenza di una ragazza simile ad Amélie Poulain (protagonista de “Il favoloso mondo di Amélie”), cresciuta secondo gli schemi di una civiltà (quella nipponica) differente, le cui regole vengono, dalla protagonista, rispettate. 


Spesso, durante la lettura, i pensieri di Yūko appaiono realmente troppo maturi per la sua età, o almeno intellettualmente più evoluti di quelli che possono circolare all’interno delle menti degli adolescenti del XXI secolo. La fisicità ha un ruolo importante in questa società, Yūko ne è assolutamente consapevole, eppure non decide di piegarsi ad alcun gesto “innaturale”, lasciando una lezione che molti adolescenti, alcuni i quali gettano letteralmente la propria vita, dovrebbero accogliere: la Natura trova il tempo adatto a tutte le cose ai sentimenti come alla fisicità. Questo libro ci insegna che l’amore può esistere anche in una forma più semplice e pura nel cuore di una ragazza, che come Yūko, lo vive senza dolore, godendo così della “primavera” della sua vita.

La narrazione della Yoshimoto si presenta, come in molte delle sue opere, molto intensa e coinvolgente. Gli eventi vengono raccontati in prima persona dalla protagonista, alternando pensieri e ricordi, all’azione vera e propria. Colei che ha curato la traduzione dal giapponese, Gala Maria Follaco, la quale ha utilizzato per la trascrizione dei nomi giapponesi il sistema Hepburn, è riuscita ad impreziosire il testo con l’utilizzo di termini italiani per nulla scontati. Per alcuni vocaboli, che non esistono nel dizionario giapponese ma che la Yoshimoto ha scritto in inglese, o che la traduttrice ha volutamente lasciato in giapponese, esiste, alla fine del volume, un glossario.

“Ma quello era un momento sfavillante. Uno sfavillio magico, come di luce riflessa… e davanti a me avevo la risposta che cercavo da sempre. In questo mondo fatto di diversi strati di cose impercettibili sarebbe stato possibile, per una volta, vedere la realtà com’è veramente? E all’improvviso la soluzione mi arrivò come una benedizione.”


L'AUTRICE:  Banana Yoshimoto (Tōkyō, 1964) ha conquistato un grandissimo numero di lettori in Italia a partire da Kitchen, pubblicato da Feltrinelli nel 1991, e si è presentata come un autentico caso letterario. Dei suoi altri libri, tutti pubblicati da Feltrinelli, ricordiamo: N.P. (1992), Sonno profondo (1994), Tsugumi (1994), Lucertola (1995), Amrita (1997), Sly (1998), L’ultima amante di Hachiko (1999), Honeymoon (2000), H/H (2001), La piccola ombra (2002), Presagio triste (2003), Arcobaleno (2003), L’abito di piume(2005),Ricordi di un vicolo cieco (2006), Il coperchio del mare (2007), Chie - Chan e io (2008), Delfini (2010) e Un viaggio chiamato vita (2010). Banana Yoshimoto ha vinto il Premio Maschera d’Argento 1999. Feltrinelli ha pubblicato anche Il mondo di Banana Yoshimoto di Giorgio Amitrano (2007).

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