Magazine Cultura

[Recensione] I coniugi Orlov di Maksim Gorkij

Creato il 28 settembre 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] I coniugi Orlov di Maksim GorkijTitolo: I coniugi Orlov
Autore: Maksim Gorkij
Editore: Leone
ISBN: 9788863930887
Numero pagine: 120
Prezzo: € 6
Voto:[Recensione] I coniugi Orlov di Maksim Gorkij

Trama:
Ne I coniugi Orlov (1897) l’impegno sociale di Gorkij diventa un netto rifiuto dell’ordine costituito. Un misero calzolaio porta avanti malamente la sua esistenza e, tormentato da vaghi ideali di riscatto, si ubriaca per non pensare. Quando in città scoppia un’epidemia di colera, dapprima farà di tutto per aiutare i disgraziati che ne cadono malati, poi si arrenderà, convinto che la morte sia migliore della vita da cani che avevano prima. Un duro atto d’accusa alle terribili condizioni dei lavoratori nella Russia zarista, che in nuce contiene quel seme esplosivo che porterà alle tre rivoluzioni (1905, febbraio e ottobre 1917) di inizio Novecento.

Recensione:
Alla fine dell’Ottocento, il degrado in cui viveva il popolo russo nelle periferie era a livelli estremi: le grandi città erano circondate da fasce di vicoli e bassifondi in cui la povertà, la scarsa igiene possibile e le spesso inesistenti cure mediche rendevano la vita difficilissima.
Così come in Inghilterra era Charles Dickens a denunciare le pessime condizioni fuori dal centro delle città, in Russia i grandi portavoce dell’ideologia dei ceti in miseria erano Fëdor Dostoevskij e Nikolaj Gogol’. Proprio nella loro sequenza, alla fine del secolo, si colloca Maksim Gorkij.
I coniugi Orlov si svolge in una predominanza di ambienti chiusi e soffocanti, che spesso paragonano le famiglie dei più poveri a comunità al limite del bestiale, con un tenore di vita spesso associato a comunità di topi. Grigorij Orlov è un uomo violento che trova consolazione nell’acquavite, e gestisce con la moglie Matrena un rapporto fatto di percosse, noia e cicliche riconciliazioni, il tutto seguito come un siparietto di strada all’interno dell’angusto cortile in cui si affollano gli altri derelitti abitanti.
Il punto di svolta si ha quando l’epidemia di colera estende i suoi tentacoli anche nel loro quartiere. Marito e moglie trovano un’occasione di lavoro in grado di staccarli sia dai loro pochi metri quadrati di seminterrato ammuffito sia dalla povertà logorante inacerbita dalla noia: prendersi cura degli ammalati. È una novità per le loro esistenze, l’uscire dal sottosuolo in cui hanno imbastito tutta la loro vita e avere a che fare con la luce del giorno, la cultura medica e l’essere apprezzati e riconosciuti per il loro operato.
Ma ben presto l’inquietudine esistenziale torna a divorare l’animo di Grigorij, trascinandolo verso il basso, l’acquavite e la violenza domestica.
Manca in questo breve romanzo l’idea della grazia salvifica, del totale affidamento a Dio: niente e nessuno lo riscatta, nemmeno lui stesso, non ci sono redenzioni come potrebbe essere per esempio per Son’ja di Delitto e castigo di Dostoevskij. La decisione finale spetta a Matrena, che si rifiuta di seguire il marito quando questi abbandona il lavoro per tornare al degrado fisico e morale: la sua forza d’animo forgiata da calci e pugni si è fusa all’esperienza di una vita migliore, e lei si ribella dando fondo a tutte le sue energie.
Il messaggio che traspare si ricollega alle agitazioni sociali e politiche del tempo: solo attraverso una coraggiosa ribellione (rivoluzione) si può approdare a un’esistenza più umana, affermare i propri diritti e arrivare infine a guadagnarsi un’autentica libertà.
Una piccola nota riguarda le scelte editoriali per quanto riguarda la traslitterazione dei nomi russi: purtroppo sono state scelte le versioni più vicine all’italiano, che danno quel caratteristico effetto di forzatura, specialmente agli occhi di chi è più abituato alla trascrizione canonica con caratteri come č (qui trasformato in ch) e š (qui sh).
Al di là di questo, è comunque un libro che non può mancare ad appassionati e studiosi della letteratura e della cultura russa dell’Ottocento, a un passo dalle grandi svolte del secolo.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :