Magazine Cultura

[Recensione] Il correttore di bozze di Francesco Recami

Creato il 17 gennaio 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Il correttore di bozze di Francesco RecamiTitolo: Il correttore di bozze
Autore: Francesco Recami
Editore: Sellerio
ISBN: 9788838922312
Numero pagine: 188
Prezzo: € 12,00
Voto:[Recensione] Il correttore di bozze di Francesco Recami

Trama:
Il correttore di bozze è un uomo di mezza età, solitario, un innocuo forzato della lettura, imprigionato nelle forme dei testi, obbligato a trovare gli errori come un segugio, a leggere quello che detesta. La pagina, la realtà, gli è ostile, con le mutazioni capricciose della lingua, i cambiamenti del gusto dei lettori, le imposizioni dell’industria culturale. Le vanità degli autori che si prostituiscono, e gli appetiti perversi dei loro clienti che li mantengono. Un giorno si imbatte in un nuovo racconto da correggere. Gli sembra strano e per quanto si sforzi non riesce a raddrizzarne l’invincibile ambiguità: Lucilla, signora benestante e non più giovane, mentre fa la spesa è adescata da un provocante ragazzo, un gigolo a cui cede e da quell’atto inizia per lei un incubo nero e violento. Ma chi la perseguita? A cosa mira? L’intreccio non è chiaro per il correttore, ci si perde, e nemmeno più gli è chiaro se la trappola è tesa a Lucilla, al lettore, a lui stesso. Egli cerca di entrare nella storia, di sfuggire al complotto, perché da dentro il racconto qualcuno gli parla, lo minaccia, lo ricatta. Il correttore di bozze è una metamorfosi, un racconto doppio tra la parabola e l’horror, in cui Francesco Recami, al suo secondo romanzo, sperimenta con una narrativa dell’enigma e dell’ossessione, in cui il pensiero si smarrisce nella pagina scritta, e fissa lo sguardo sui nostri quotidiani inferni mentali.

Recensione:
Mi è già capitato di sprofondare in una lettura e perdere il senso della realtà, appassionandomi tanto da dimenticare il resto del mondo: una storia avvincente, un’autrice geniale, una vicenda da cui non si riesce a staccare gli occhi, perfino la sublime perversione di qualche orribile libro da finire il prima possibile. Rarissimo, ma non impossibile. Soltanto in due occasioni, però, ho divorato un testo tutto d’un fiato nel vero senso della parola, senza mai un solo minuto di pausa: questa è stata la seconda.
L’effetto iniziale è quello di uno straniamento surreale: ero già pronto a lagnarmi di un editing non solo inesistente, addirittura orientato al peggio, tra frasi sconclusionate e refusi di ogni tipo.
Invece, no. Il romanzo parla di un correttore di bozze, e mette immediatamente il lettore nei panni del personaggio, facendogli vedere il lavoro in fase di svolgimento con una partenza in medias res, nel bel mezzo di un racconto già avviato, con un punto di vista che ha del voyeuristico e riesce subito a conquistare l’attenzione.
La vicenda procede poi a livelli alternati che si intersecano in un vortice onirico, fino a quando solo lo stile ha ancora il potere di distinguerli l’uno dall’altro.
Che cosa, dunque, mi ha fatto innamorare di questo libro scalzando il primo posto della mia classifica personale?
Indubbiamente ha contribuito il percorso di studi che sto seguendo: sebbene dalla correzione di bozze e dall’editing mi stia dedicando sempre di più alla grafica, rimango tuttora fedele alle basi editoriali che mi hanno portato fino qui. E qui il mestiere desueto e denigrato che sta dietro alla creazione di un buon libro è descritto magistralmente: uno spaccato di vita caratterizzato da interi paragrafi puramente tecnici che tracciano le operazioni compiute dal protagonista , come se si stessero guardando con i propri occhi le evoluzioni di lapis, matita e righello. Nello stesso modo, anche i lati più negativi della professione vengono indagati con crudele lucidità: chi agisce su un testo non ha merito perché i complimenti convergono sempre nelle mani dell’autore e dell’editore, ha solo colpe quando sfugge un refuso o quando un autore particolarmente arrogante vuole a tutti i costi avere ragione anche di fronte all’evidenza; è un fantasma che dedica ore e ore a un’operazione di cui ben pochi tengono conto e che nella maggior parte dei casi viene tacciato o di eccessiva puntigliosità o di scarso rispetto nei confronti del testo originario.
Per non parlare dei dettagli più squisitamente tipografici: chi mai presterebbe la dovuta attenzione alla crenatura dei caratteri, al tracking, alle norme di sillabazione e di paragrafo e a un’infinità di altre finezze tecniche? Un testo è istintivamente piacevole per l’occhio se impaginato secondo precise regole di proporzioni geometriche e matematiche, ma al giorno d’oggi il degrado in cui procede l’editoria italiana ha messo in ombra il già esiguo materiale curato alla perfezione.
Un po’, lo confesso, mi sono immedesimato: recenti attività professionali mi hanno portato a lasciare da parte l’editing per dedicarmi solo alla correzione di bozze cartacee, ed è incredibile come tante situazioni descritte in questo libro siano simili a ciò che è successo a me. Lasciare che un autore pubblichi ignorando qualsiasi intervento del correttore, e poi mandare alla casa editrice una copia del libro riveduta da zero fino a farlo ritirare dal mercato è crudelmente allettante, e non pochi meriterebbero un trattamento così.
Certo, proprio per le frequenti parti tecniche e per lo straniamento dato da sezioni volutamente strutturate come una bozza vergine non è un libro per tutti.
Io l’ho letto dietro suggerimento del mio professore, un invidiabile esperto nel suo settore: quando una persona riesce a spiegare così bene la sua materia, andando oltre i limiti imposti da un’università dall’organizzazione sempre più insulsa e trasmettendo una passione così grande (sì, ok, anche riuscendo a fare entrare in testa a uno come me perfino matematica e geometria), c’è da fidarsi ciecamente dei suoi consigli. E non sono rimasto deluso: trama perfetta, descrizione perfetta, architettura perfetta. Nessuna nota negativa.
Vale la pena di leggerlo: un esperto rimarrà conquistato dalle trovate stilistiche, un profano dall’intreccio ambiguo e proprio per questo irresistibile.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :