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Recensione "Il Giardino del Drago Purpureo" di Carole Wilkinson

Creato il 12 agosto 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,
vi presento oggi la recensione del secondo libro della saga Dragonkeeper dell'anglo-australiana Carole Wilkinson, pubblicata in Italia, dalla Baldini Castoldi Dalai Editore.


Destinati ad un pubblico pre-adolescenziale, la saga racconta la storia della piccola Ping, che schiava del perfido Maestro Lan durante la dinastia Han in Cina (206 a.C. - 220 d.C.) si ritrova ad essere incaricata dall'imperatore Liu Che a diventare custode nientemeno che dell'ultimo drago imperiale, Long Danzi. La loro rocambolesca fuga verso la libertà e lontano da negromanti e cacciatori, che vorrebbero utilizzare Danzi per i loro loschi fini, viene narrata nel primo romanzo La Custode del Drago. Il Giardino del Drago Purpureo inizia con Ping alle prese con la cura e l'educazione del cucciolo di drago Long Kai, figlio di Danzi. Nascosta sulla montagna sacra Tai Shan, Ping lotta per la sopravvivenza, aiutata dalla sua particolare sensibilità e dal suo sesto senso, ma neanche lei immagina che il pericolo possa nascondersi proprio dove lei crede alberghi la sicurezza per lei e per il piccolo Kai... 


Titolo: Il giardino del drago purpureo 
Autore: Carole Wilkinson 
Traduttore: E. Aspesi 
Editore: Dalai Editore 
Collana: Romanzi e racconti 
Data di Pubblicazione: 11 luglio 2011 
Pagine: 249 Prezzo: € 18,00 
Trama: Antica Cina, Dinastia Han. Il drago imperiale Danzi è partito alla volta dell'Isola dell'Immortalità e Ping - la giovane custode del drago - è rimasta da sola a prendersi cura di Kai, il figlio di Danzi, nato dalla misteriosa pietra purpurea che nella prima parte dell'avventura aveva difeso ad ogni costo. Per allevare ma, soprattutto, per mantenere segreta l'esistenza di Kai, Ping si è rifugiata sul monte sacro Tai Shan, dove crede di essere al sicuro, ma il pericolo è più vicino di quanto creda... Quando il negromante la trova, è costretta a fuggire di nuovo. Aiutata dai suoi innati poteri e dall'amico Hua, il ratto domestico, Ping riuscirà a scappare ma verrà catturata dalle guardie imperiali. Liu Che, l'imperatore, vuole infatti rientrare in possesso del drago e punire la rocambolesca fuga di Ping che, in cuor suo, spera invece di recuperare l'antico rapporto di amicizia che la legava al sovrano e farsi aiutare. Ma di chi si potrà fidare veramente? L'intuito della custode del drago verrà messo a dura prova e non sarà semplice distinguere tra chi vuole il bene di Kai e chi è unicamente interessato a sfruttare i suoi poteri. Ma per fortuna nuovi amici e vecchie conoscenze l'aiuteranno a superare le difficoltà e a salvare il piccolo drago da un orribile destino. Vincitore del West Australian Young Book Readers Awards nel 2006

RECENSIONE Cina, dinastia Han. Ping vive sulla cima delle montagne Tai Shan e dedica tutta se stessa all’allevamento del piccolo Kai, cucciolo di drago color porpora. Tale incarico le è stato affidato dal padre di Kai, Long Danzi, prima che questi, ormai molto anziano e provato da mille avventure, partisse per l’Isola dei Benedetti, luogo mitologico dove si troverebbero acque e altri elementi prodigiosi che, secondo la leggenda, sarebbero in grado di guarire qualsiasi ferita e di donare la vita eterna.
Crescere Kai è molto complicato, la sua alimentazione deve essere controllata con attenzione, e ci sono alcuni elementi, come il ferro, che possono indebolirlo e farlo gravemente ammalare. Ping si dedica al suo compito con forte spirito di sacrificio e in nome del legame che condivideva con Danzi prima della sua partenza. Uno dei problemi principali per lei è riuscire a comunicare con il cucciolo, in quanto la telepatia che sembrava essere così attiva ed efficace tra lei e il vecchio drago, sembra non funzionare tra lei e Kai. 
Il senso di frustrazione a volte sembra sopraffare Ping, che indebolita e spesso allo stremo delle forze non riesce a far riferimento all’istinto e alla chiaroveggenza che spesso l’ha aiutata in passato, ma nonostante tutte le difficoltà va avanti nella sua missione. Il destino (o qualcos’altro?) le da una mano facendola ricongiungere con il suo amico Hua, un topo intelligentissimo e pieno di risorse, che era partito insieme a Danzi e ritorna da lei trasportato da una bellissima e misteriosa fenice rossa. Grazie all’aiuto di Hua, Ping trova nuova forza e speranza, ma purtroppo il negromante, che lei credeva morto, è ancora sulle loro tracce e i tre sono costretti a scappare, e finiscono per essere catturati dalle guardi imperiali di Liu Che. Quest’ultimo sembra aver perdonato Ping per avergli portato via l’ultimo drago, e dopo aver scoperto l’esistenza di Kai le permette, dopo un breve periodo di prigionia, di vivere nel palazzo insieme a lui. 


Qui Ping incontra la sorella dell’imperatore, la principessa Yangxin, che si trova lì dopo stata ripudiata dal marito a causa della storia d’amore tra lei e una guardia della regina madre, finita in tragedia. La magnanimità di Liu Che arriva a tal punto da permettere a Ping di imparare a leggere e scrivere, prendendo lezioni dalla principessa e dai suoi funzionari. Nel frattempo, l'unica preoccupazione dell’imperatore sembra essere la ricerca di qualsiasi mezzo per raggiungere la longevità, se non la vita eterna. La sua ossessione e le sue paure vengono continuamente alimentate dai funzionari che lo circondano, interessati a manipolarlo e a tenerlo occupato mentre gestiscono l’Impero a loro piacimento. Nel frattempo, Ping riesce a scoprire leggendo che da sempre i Custodi dei Draghi vengono scelti solo tra i discendenti di due famiglie, Hun e Yu, e chiede all’Imperatore di poter partire alla ricerca di un suo possibile successore, preoccupata per il destino di Kai nel caso le dovesse mai succedere qualcosa. Il suo desiderio principale è in realtà quello di cercare la sua famiglia, che l’aveva abbandonata da piccola… 


La storia narrata da Carole Wilkinson potrebbe senza troppo problemi rientrare nelle leggende legate alla tradizione popolare, tra quelle che iniziavano con “C’era una volta..” Il mondo lontano, nel tempo e nello spazio, della Cina di più di duemila anni fa è reso vivo dallo stile fluido e le descrizioni degli stati d’animo e dei paesaggi, pur essendo dettagliate, sono rese con grande poesia e leggerezza, a richiamare lo spirito di un’epoca e di una cultura così complicata e naturale insieme. I bambini che leggono i libri della Wilkinson non possono non affezionarsi alla storia del piccolo drago Kai e della sua guardiana.
Non posso evitare però di fare, ahimè, un appunto al libro, e riguarda la traduzione italiana. Per quanto non presenti particolari errori o lacune, alcune frasi sembrano girare intorno al significato delle parole e, anche se ho notato che purtroppo la tendenza oggi nell’ italiano è di ignorare per principio l’uso del congiuntivo a favore dell’imperfetto, in alcuni passaggi se ne sente proprio la mancanza. Non è mia intenzione naturalmente criticare i colleghi autori e traduttori, credo solo che, soprattutto per quanto riguarda i testi destinati ai giovani lettori, le revisioni prima della pubblicazione dovrebbero essere effettuate con un po’ più di attenzione per coloro che stanno imparando a leggere o a scrivere.

L'AUTRICE: 

Carole Wilkinson (Inghilterra, 1950) si è trasferita con la sua famiglia in Australia a dodici anni. Dopo aver lavorato come assistente di laboratorio, a quarant'anni ha deciso di diventare scrittrice di libri per ragazzi. Con la trilogia che ha per protagonista Ping, la Custode del Drago, diventata un bestseller, ha vinto numerosi premi: l'Aurealis Award (Miglior libro per ragazzi 2003), il Children's Book Council of Australia Award (Libro dell'anno sezione ragazzi) e il Queensland Premier's Literary Award (Miglior libro per bambini), entrambi nel 2004, il KoALA Award (Kids own Australian Literary Awards) per la categoria older readers e il premio Kalbacher Klapperschlange nel 2006. La Custode del Drago (Dalai editore, 2010) ha fatto parte della short-list del CooL Award (Canberra's own outstanding List) nel 2006 e del nSW Premier's Literary Awards nel 2004. Sempre nel 2004 ha ricevuto una menzione speciale nella International youth Library's White ravens List. QUESTO il sito dell'autrice.

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