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Recensione: "Kill List"

Creato il 08 dicembre 2014 da Giuseppe Armellini
presenti spoiler, più che altro mie interpretazioniAppena ieri parlando di Womb si diceva come a volte alcuni film rimangano incomprensibili.
In realtà nel film con Eva Green quello che a me risultava incomprensibile era il legame che univa la prima parte alla seconda, una forzatura che proprio non riuscivo a capire.
Con Kill List è diverso, questo è un film che nel finale diventa un mostro di cui non riesci a vedere o capire le fattezze, lo vedi lì nell'ombra, terribile e famelico, e cerchi di immaginarti quanto sia grosso, quello che vuole e, cosa più importante, cosa sia.Film inglese (ancora una volta) quasi impossibile da catalogare, capace com'è di scivolare tra più generi e che probabilmente il genere principale di appartenenza ce l'ha nell'interpretazione del finale, a seconda della lettura che gli si vuole dare.Parte come un drammatico, prosegue come un thriller e un violentissimo crime, finisce come un horror a tinte nere, nerissime.
Probabilmente non è da sottovalutare una forte componente psicologica, individuabile nella lenta discesa all'inferno e alla completa pazzia del suo protagonista, Jay, un killer professionista che dopo 8 mesi di pausa torna al lavoro, accettando l'incarico di uccidere, insieme al suo collega Gal, 3 persone avute in una lista.Il film è violentissimo, quasi al confine del sopportabile, ed ha una gestione del climax e delle atmosfere quasi magistrale.Scene come quella delle martellate, il sibilo agonizzante del cane, la morte del collega, sono davvero quasi estreme.Ma piano piano a fianco di questa narrazione quasi lineare o comunque molto ancorata alla realtà inizia a farsi intravedere qualcos'altro. Non che dei segnali non ci siano stati anche prima (Fiona e il simbolo disegnato dietro lo specchio, l'apparizione a Jay della stessa Fiona, la morte-presagio sempre presente, quella del coniglio, quella per gioco sul prato con le spade finte, lo stesso lavoro di Fiona di "tagliateste" a richiamarla), ma è circa a metà del film che lo spettatore inizia ad essere sempre più confuso da inquietanti segnali come le vittime che ringraziano il killer, la moglie di Jay sempre più amica di Fiona, il Boss che li ha incaricati degli omicidi che li tratta come burattini, ingranaggi.E intanto Jay sembra perdere sempre più il senno...Si arriva così alla superba, impressionante scena della fiaccolata, della setta e del cunicolo, roba che pochi horror con tutti i crismi hanno saputo girare.Ma perchè? cos'è quella setta? perchè averli mandati lì?Si arriva così al finale, difficilissimo, ma affascinante come pochi.Probabilmente Jay doveva passare delle prove per entrare da "loro", probabilmente anche tutte le vittime erano parte del disegno e sapevano di dover morire, probabilmente adesso non restava che l'ultima prova, l'ultimo sacrificio, l'ultimo passaggio prima di essere completamente parte di quella associazione.E quest'ultima prova, questo "gobbo" da uccidere sarà l'ennesimo pugno nello stomaco dello spettatore.Impossibile non richiamare alla memoria quel mostro di A Serbian Film.Ma qui è diverso, qui lo spettatore è ormai entrato in una sorta di ipnosi per cui non riesce più a distinguere nulla, in un delirio collettivo, in un sabba delle menti e delle coscienze, e certo non si mette ad elucubrare sulla sanità mentale o sull'eticità del regista.Non so cosa racconti Kill List, probabilmente è tutto e "solo" un'iniziazione che è come una discesa all'Inferno.L'iniziazione di una vittima predestinata, di un uomo in quel momento debole ma capace comunque di diventare una bestia.Non so cosa racconti ma credo di trovarmi davanti a un punto di riferimento del nuovo thriller/horror moderno.
( voto 7.5)

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